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Il Tao della biologia (novità editoriale)

di Giuseppe Sermonti - 11/12/2007

Fonte: lindau.it

Il tao della biologia. Saggio sulla comparsa dell'uomo

AUTORE: Sermonti G.

Il tao della biologia. Saggio sulla comparsa dell'uomo


PAGINE: pp. 144


PREZZO: euro 14,50

ISBN: 978-88-7180-696-9


IL LIBRO

«È l’uomo che deriva dalla scimmia o la scimmia che deriva dall’uomo?» Il dilemma non ha senso, se è vero che una specie che ha già imboccato una strada non può uscirne. L’idea dell’origine di una specie per aggiunte terminali ai caratteri di un’altra è ormai superata. Le specie sorelle sembrano piuttosto irradiarsi da un nodo comune disegnando quelle che sono state chiamate «esplosioni o radiazioni evolutive». Il problema è semmai chi, tra uomo e scimpanzé, si è più distaccato dal nodo, dalla forma primaria della sua famiglia. Per Darwin questo peregrino è l’uomo, e sul nodo è rimasta, immutata, un’arcaica scimmia. Invece l’uomo è la forma primaria, archetipica, conservatrice. Rispetto ai suoi congeneri ha conservato lo schema anatomico tipico, la base molecolare del proprio ordine di appartenenza. Egli è il Peter Pan dei Primati, «il bambino che non voleva crescere». È il primo, non l’ultimo.
Nei termini del Tao, l’uomo è Yin, nero, tenero, femminile. La scimmia è Yang, bianca, dura, maschile. Uomo e scimmia sono due modalità dell’essere, opposte e complementari: ognuna contiene in sé la potenza inespressa dell’altra. L’uomo, solenne, è il sole della savana, la scimmia, festosa, istintiva, è la luna nel bosco. L’uomo ha avuto infusa un’anima che lo destina alla luce o al peccato; la scimmia, con il suo istinto innocente, subisce le catene dell’uomo.
L’opera di Sermonti raccoglie e combina risultati scientifici, aneddoti, parabole, favole e variazioni filosofiche. Il protagonista è la scimmia, il modello è l’uomo, l’eroe è il bambino.

L'AUTORE

GIUSEPPE SERMONTI (Roma, 1925), genetista dal 1950 presso l’Istituto Superiore di Sanità in Roma, ha fondato la genetica dei microrganismi produttori di antibiotici e ha presieduto la International Commission for Genetics of Industrial Microorganisms. Nel 1964 vince una cattedra di Genetica e nel 1970-71 presiede l’Associazione Genetica Italiana. Nel 1980 è eletto alla vicepresidenza del XIV Congresso Internazionale di Genetica a Mosca. Lo stesso anno è chiamato alla direzione della «Rivista di Biologia» (fondata nel 1919). In quel periodo inizia la sua critica allo Scientismo e all’Evoluzionismo darwiniano, che lo isola dall’establishment accademico. Nel 1982 l’Accademia Pontificia lo invita a partecipare a un gruppo di lavoro sull’Evoluzione dei Primati. Nel 1986 è tra i fondatori, a Osaka, del gruppo degli Strutturalisti dinamici, di cui la «Rivista di Biologia» diviene l’organo. Alla ricerca dei significati non utilitaristi della scienza, indaga e scopre leggi naturali e tecniche chimiche nelle fiabe del focolare. Scrive e rappresenta drammi sui protagonisti della scienza. Nel 2004 riceve il Premio per la Cultura della Vicepresidenza del Consiglio, per le sue ricerche e critiche scientifiche. Pubblica indagini sulla nascita degli alfabeti dalle costellazioni dello Zodiaco.
Tra le sue opere scritte o riedite negli ultimi anni, Il mito della Grande Madre (2002), Il crepuscolo dello scientismo (1971, 2002), Dimenticare Darwin (1999, 2003), Fiabe di tre reami (1986-92, 2004), Why Is a Fly Not a Horse? (2004), Tra le quinte della scienza (commedie, 2007).