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Qualcuno non impara mai la lezione

di Gilad Atzmon - 12/12/2007



 


Giovedì pomeriggio Gordon Brown ha appreso di essere diventato il secondo Primo Ministro britannico in carica ad essere oggetto di un’indagine di polizia.

Questo accade meno di sei mesi dopo che Tony Blair aveva lasciato Downing Street sotto la minacciosa nube di un’inchiesta di polizia sull’affare del Traffico d’influenza [il traffico d’influenza è un reato che consiste nel ricevere dei doni per favorire gli interessi di una persona fisica o morale nell’ambito dei poteri pubblici. N. d. t.]

Per Blair era stato il raccoglitore di fondi n°1 del Partito Laburista, il Lord sionista Levy, a metterlo nei pasticci; per Brown è David Abrahams - giusto un altro Amico d’Israele, nonché dirigente provinciale del Jewish labour [ebrei laburisti] - quello che potrebbe distruggere la sua carriera.

Ancora una volta il Partito Laburista ha dovuto ammettere di aver sbagliato ad accettare donazioni da fonti ambigue. “Il denaro non è stato dichiarato legalmente, perciò sarà restituito”, ha detto il Primo Ministro, dopo la rivelazione che il Partito aveva beneficiato della bellezza di 600.000 sterline grazie ad un bizzarro sistema di finanziamento preparato da David Abrahams, un eccentrico magnate che aveva deciso di donare i suoi soldi per procura.

A quanto pare, Lord Levy e David Abrahams non erano soli nel condurre il Partito verso un altro disastro politico. Il terzo angolo di questo triangolo disastroso è Jon Mendelsohn, un uomo che conosce il potere del denaro e della politica. Mendelsohn, un ex presidente dei Labour Friends of Israel [Amici Laburisti d’Israele], è attualmente il principale raccoglitore di fondi del partito laburista.

Apparentemente - e vergognosamente - il Partito Laburista non ha imparato la lezione dello scandalo del traffico d’influenza. Ancora una volta i suoi dirigenti hanno lasciato che i sostenitori d’Israele gestissero le necessità materiali del partito.

Mi domando: com’è arrivato, il Partito Laburista, ad essere coinvolto così pesantemente con questi Amici d’Israele? Tuttavia il punto cruciale, in questo caso, è il fatto che non uno solo dei media inglesi osa fare le domande più importanti: cosa sta cercando di ottenere, questa cricca di auto-nominati Amici di Israele, versando denaro ai partiti politici? Cos’è che sta cercando di comprare? Da dove viene il denaro? Si tratta del loro proprio denaro o viene consegnato dai loro “amici” dell’ambasciata d’Israele o da qualche altro apparato sionista?

La società inglese è una società multiculturale: questo significa che moltissime persone di origini razziali ed etniche differenti vivono assieme in pace e con rispetto reciproco. Questo è probabilmente il più grande beneficio che la cultura inglese può offrire al presente: una società multietnica fatta di comunità di persone che si trattano, le une con le altre, con rispetto e tolleranza. Molti ebrei inglesi beneficiano e contribuiscono alla società multietnica inglese. Tuttavia, all’interno del discorso multiculturale e liberale è “politicamente scorretto” associare etnia e atti illegali, qualcosa che i nostri Amici d’Israele ed Ebrei Laburisti sfruttano in modo incredibile. Sebbene operino come una lobby etnica, promuovendo alcuni interessi nazionali ebraici radicali ed esclusivi, ad essi non piace essere descritti come tali, soprattutto non in riferimento alla loro attività, che si è rivelata innegabilmente illegale.

Uno sguardo veloce ai fondamenti ideologici degli Amici Laburisti d’Israele (vedi link: http://www.lfi.org.uk/ ) permette di capire che abbiamo a che fare con delle ardenti idee d’impronta neoconservatrice e sionista:

“Siamo fondamentalmente simpatetici alla posizione d’Israele come democrazia liberale posta di fronte a costanti dilemmi di sicurezza e a minacce esistenziali”.

Per quelli che non arrivano a capire: Israele è una democrazia fino a quando tu sei ebreo. All’interno dei territori controllati da Israele, la grande maggioranza dei palestinesi non sono neppure cittadini. In senso stretto, gli Amici Laburisti d’Israele sostengono “fondamentalmente” uno stato razzista ebraico fondato sull’apartheid, e cioè Israele. Come se la cosa di per sé non fosse abbastanza, essi fanno questo proprio nel cuore della politica inglese. Inoltre, essi fanno tutto ciò senza nemmeno rispettare le più elementari norme politiche ed etiche inglesi.

Nessuno in Inghilterra osa mettere in discussione la cricca di sionisti che erano impegnati a tempo pieno a trasformare la politica inglese in un affare interno sionista. La stampa inglese e i media sono pienamente consapevoli del carattere problematico di questi Amici d’Israele e della loro “fondamentale partecipazione”, e tuttavia si tappano la bocca. Invece di drizzare la schiena contro questa lobby pericolosa che agisce per alleare l’Inghilterra con uno stato che pratica l’apartheid, essi usano un linguaggio appiccicoso, lasciando le conclusioni ai lettori, se sono capaci di arrivarci da soli. Essi si riferiscono a David Abrahams come ad un “vice-presidente provinciale del Jewish Labour Movement”[Movimento Laburista Ebraico, vedi link: http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2007/11/30/nbrown330.xml ].

Ritengo che i media inglesi dovrebbero essere coraggiosi abbastanza da tenersi ritti e riferire che c’è una lobby israeliana in Inghilterra che agisce sotto il nome di Laburisti Ebrei, come pure sotto quello di Amici Laburisti d’Israele. Non c’è una lobby tedesca in Inghilterra che agisce sotto il nome di Aryan Labour, o che agisce come Amici della Germania. Non c’è un’organizzazione che si chiama Black Labour, che agisce anche come Amici dello Zimbabwe. A quanto pare, i lobbisti sionisti sono i soli a farla franca con il loro sistema senza paragoni di attività lobbista orientata in senso razziale.

Strano a dirsi, il solo organo d’informazione in Inghilterra che sia stato abbastanza coraggioso da trattare le pesanti implicazioni dell’attuale affare ebraico è in realtà il principale settimanale ebraico d’Inghilterra, il Jewish Chronicle.

“E’ cresciuto il timore, questa settimana, di una reazione antisemita in seguito all’ultimo scandalo del partito laburista che vede coinvolti due prominenti attivisti ebrei”, ha detto il Jewish Chronicle, nel suo articolo principale di venerdì scorso (vedi link: http://www.thejc.com/home.aspx?ParentId=m11&SecId=11&AId=56810&ATypeId=1 ).

Il Jewish Chronicle capisce che l’affare potrebbe eventualmente toccare la comunità [ebraica]. A quanto pare, tale settimanale non dubita della verità delle rivelazioni correnti. “Le due figure principali nella controversia di questa settimana sono Jon Mendelsohn, il raccoglitore di fondi della campagna elettorale del Primo Ministro, e il magnate David Abrahams, che è accusato di aver infranto la legge usando terze persone per camuffare donazioni per 600.000 sterline al partito laburista", ha detto il settimanale.

Tuttavia, essendo il principale organo di stampa ebraico e rivolgendosi ad un pubblico soprattutto di ebrei inglesi, il giornale offre anche un pretesto del tipo “Savi di Sion” per cercare di compiacere i propri lettori. “C’è odore di antisemitismo in tutto ciò”, dice Andrew Dismore al Jewish Chronicle. “La gente sta cercando collegamenti con gli interessi ebraici e prove di una cospirazione ebraica. La stampa sta rivoltando ogni pietra per scoprirne una.”

Mi chiedo come possa il Jewish Chronicle riferire in un paragrafo di qualche comportamento chiaramente illegale
e poi suggerire una “cospirazione ebraica” nel paragrafo successivo. Per quelli che non capiscono [le implicazioni], Abrahams e Mendelsohn non rappresentano una cospirazione clandestina, i loro atti sono stati smascherati alla luce del giorno: essi sono diventati la notizia principale sulla prima pagina di ogni giornale di questo paese, soggetti alla valutazione della polizia.

“Il deputato Hendon ha detto di non credere che il caso avrebbe ricevuto una tale copertura se non vedesse coinvolti degli ebrei. La vena nascosta dell’antisemitismo è preoccupante.”

Posso assicurare l’ignorantone Hendon che una cricca di affaristi sauditi che cercasse di comprare uno dei principali partiti inglesi riceverebbe almeno altrettanta attenzione.

Paul Usiskin, un altro supporter del partito laburista e co-presidente della sezione inglese di Peace Now, ha detto: “Non fa alcun bene alla reputazione di persone collegate da vincolo comunitario a Israele ritrovare sé stesse, volenti o nolenti, al centro di faccende che hanno a che fare con politica e denaro.”

Ancora una volta sono sconcertato: questo Usiskin si rende conto della questione, e tuttavia è coinvolto egli stesso in una attività politica giudeo-centrica, come lobbista dell’associazione sionista Peace Now.

“Io spero”, aggiunge Usiskin, “che a differenza di precedenti affari del genere, la gente non colleghi le relazioni storiche tra ebrei e affari finanziari.”

E di nuovo mi chiedo: perché non dovrebbe? In realtà, ogni cittadino inglese in generale ed ebreo inglese in particolare deve riflettere su questo collegamento perché questa è la chiave del problema.

Jon Benjamin, il direttore generale del notorio Board of Deputies, la lobby ebraica che ha cercato di recente di distruggere la carriera del sindaco di Londra democraticamente eletto, era lì a dire che “c’è una grossa preoccupazione per questa storia e chiaramente esiste la possibilità che si rivolti contro di noi. Ci siamo già passati”.

Per una volta, sono d’accordo con Jon Benjamin. E’ vero: ci siete già passati, e più di una volta, e tuttavia non avete mai imparato la lezione.

Traduzione: Gilad Atzmon sulla Israel Lobby d'Inghilterra. Il link all'articolo originale è il seguente: http://peacepalestine.blogspot.com/2007/12/gilad-atzmon-some-people-never-learn.html .

Andrea Carancini