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Il simbolo e la forma (novità editoriale)

di Pavel A. Florenskij - 12/12/2007

Fonte: bollatiboringhieri

Il simbolo e la forma
Scritti di filosofia della scienza
Pavel A. Florenskij
Il pensatore russo Pavel A. Florenskij (fisico, matematico, filosofo, teologo, epistemologo, teorico dell’arte e del linguaggio, ingegnere elettrotecnico, semiologo), ucciso l’8 dicembre 1937, dopo cinque anni di lager, considerato già dai suoi contemporanei il «Leonardo da Vinci della Russia», oggi viene riscoperto come una delle figure più geniali del pensiero filosofico scientifico e teologico del xx secolo, configurandosi tra gli autori più pubblicati negli ultimi dieci anni in molte parti d’Europa.
Anno 2007
Collana «Nuova Cultura»
Prezzo €39,00
308 Pagine

Gli scritti raccolti in questo volume appartengono a diverse fasi storiche dell’elaborazione teoretica e scientifica del grande genio russo. Riproposti nella loro successione cronologica, scandiscono alcune delle tappe fondamentali del suo percorso di ricerca: dalla conclusione degli studi matematici all’Università di Mosca 1904, intrisi ancora dalle inebrianti scoperte e potenzialità delle teorie di Georg F. Cantor, all’ardito e maturo progetto di «antropodicea» incentrato sull’incarnazione della forma, fino agli appunti sulla fisica al servizio della matematica, trascritti poco prima dell’arresto. Questi saggi mostrano in maniera assai eloquente come l’attenzione di Florenskij per le problematiche scientifiche non si sia mai interrotta nel corso degli anni, ma al contrario sia rimasta una fervida costante, congiungendosi in maniera sempre più intensa e originale con le diverse forme della conoscenza e del pensiero.

Pavel Aleksandrovic Florenskij (1882-1937) si laurea nel 1904 in matematica all’Università di Mosca, frequentando contemporaneamente corsi di filosofia antica e di psicologia, e mostrando un interesse crescente per la cultura religiosa. Nel 1908 termina gli studi di teologia e nel 1911 viene consacrato sacerdote ortodosso.
Alla vigilia della rivoluzione è considerato, nonostante la giovane età, uno degli intellettuali di spicco della Russia e viene messa in cantiere un’edizione delle sue opere in 19 volumi poi mai realizzata.
Segue un periodo in cui si alternano persecuzioni a incarichi scientifici importanti. Nel 1933 viene condannato a dieci anni di lavori forzati e spedito prima nel lager di Skovorodino poi in quello delle isole Solovki. L’8 dicembre 1937, in un bosco nei pressi di Leningrado, viene fucilato e seppellito in una fossa comune.
Tra le sue opere, tradotte in italiano: "La colonna e il fondamento della verità" (Rusconi, Milano 1974); "Le porte regali. Saggio sull’icona" (Adelphi, Milano 1977); "Lo spazio e il tempo nell’arte" (Adelphi, Milano, 1995); "Il cuore cherubico. Scritti teologici e mistici" (Piemme, Casale Monferrato 1999); "Il significato dell’idealismo" (Rusconi, Milano 1999); "Non dimenticatemi" (Mondadori, Milano 2000); "Ai miei figli. Memorie di tempi passati" (Mondadori, Milano 2003); "La mistica e l’anima russa" (San Paolo, Milano 2006), "Il concetto di Chiesa nella Sacra Scrittura" (San Paolo, Milano 2008).