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Un buon inizio per lil Master Enrico Mattei di Alti Studi in Vicino e Medio Oriente

di Claudio Moffa - 17/12/2007

Fonte: mastermatteimedioriente

Dopo le iniziative pubbliche a Palazzo di Giustizia e all’ISIAO

UN BUON AVVIO. DIFESI, FINALMENTE, DAI MANGANELLI E DAI MITRA DELLE FORZE DELL’ORDINE. APPUNTAMENTO A GENNAIO

Due ore di conferenza nella prestigiosa sede dell’ISIAO in Roma, almeno una decina di domande e interventi interrotti dall’obbligo di chiusura dell’Istituto di via Aldrovandi: così è andata la giornata di Ilan Pappé promossa il 14 dicembre scorso dall’Istituto Enrico Mattei di Alti Studi in Vicino e Medio Oriente: seconda giornata dell’omonimo master, e secondo successo dopo l’interessante dibattito attorno a Enrico Mattei tenutosi il giorno precedente, con Giulio Andreotti, i colleghi professori Bruna Bagnato e Simone Misiani, l’ambasciatore Antonio Napolitano, lo scrittore e studioso di Mattei Benito Li Vigni e Francesco Licheri, docente dell’ENI.

Un buon avvio quello del corso di studi trasferito a Roma dopo la chiusura idiota e illegale decisa nel capoluogo abruzzese, del quale vale la pena sottolineare alcuni aspetti: primo, quello di Andreotti è stato un "ritorno" visto che il Presidente aveva già inaugurato il master in versione teramana il 6 febbraio 2006. Andreotti, uno dei grandi protagonisti di quella linea euro mediterranea italiana che sempre ha dovuto fare i conti con i poteri forti internazionali – vedi il "caso Mattei" - e protagonista negli anni ‘90 di un processo che Sergio Romano non ha mancato di definire "politico", nel suo intervento ha ricordato fra l’altro l’insigne figura di studioso "orientalista", di Giuseppe Tucci, colui che all’indomani della vittoria sul nazismo e sul fascismo, alcuni avrebbero voluto come Gentile o fucilato o gettato nell’oblio; e che invece grazie al primo ministro della giustizia dell’Italia liberata, Palmiro Togliatti, e al clima creato dalla amnistia da lui voluta, sopravvisse agli entusiasmanti ma anche difficili momenti di quel periodo della nostra storia. Flashback per il master: Giuseppe Tucci è lo stesso studioso di cui un nostro avversario "rivoluzionario", nell’anno 2007-secolo XXI – uno di quelli che ha esaltato gli squadristi liberticidi - ha rimpianto la mancata uccisione nello stile del delitto Gentile. Questi sono i sado-pataccari e istigatori di violenze, nostri nemici.

Secondo, Ilan Pappé ha risposto all’invito a partecipare al master edizione IEMASVO già nel luglio scorso, meno di 48 ore dopo il mio email. E ha mantenuto fede alla promessa, nonostante diversi problemi e ostacoli: i suoi numerosissimi impegni; i numerosi inviti avuti in Italia in questi mesi, e che tutti è stato costretto a declinare onorando solo noi della sua presenza; i problemi di assestamento logistico dovuti al suo obbligato trasferimento da Israele – dove insegnava fra l’ostilità dei colleghi all’Università di Haifa – alla Gran Bretagna - dove insegna nella prestigiosa università di Exeter; e soprattutto, le pressioni su di lui di uno storico italiano "azionista" doc, che però ha badato e bada bene a non invitarlo a Torino o in Italia, e che avrebbe preteso da lui la defezione dal nostro master, un corso di studi "colpevole" di voler dare voce a tutti su tutte le questioni inerenti la complessa realtà del Medio Oriente. Pappe ha tenuto duro, e di questo lo ringrazio di cuore anche perché la sua conferenza – dalla ricostruzione storica del ‘48 israelo-palestinese, alla natura colonialista dell’impresa europea-sionista in Palestina, allo Stato unico arabo-israeliano come soluzione per il superamento di quello, fondamentalmente razzista, israeliano - è stata interessantissima e apprezzatissima da tutti i presenti.

Terzo, sappiamo che pressioni del genere di quelle subite da Pappé – che in Sicilia, fatte da altri verrebbero definite senza alcun problema come "mafiose" – sono state compiute anche su altri colleghi: ad esempio Nicola Tranfaglia, che il 22 giugno 2007 a una trasmissione su Sky accettò il principio di un contraddittorio con Faurisson, per battere in una discussione pubblica le tesi "negazioniste" dello studioso francese, ma che appena alcuni giorni dopo mi disse che aveva ricevuto degli email che lo sconsigliavano dal compierel’ "inaudito" (inaudito per uno storico e deputato della Repubblica) passo. Anche noi ne riceviamo, di questo tipo di email. Affanculo.

Quarto, contrariamente a quanto accaduto a Teramo, dove gli squadristi hanno spezzato una spalla a un funzionario di polizia pur di non far parlare uno studioso settantottenne, e tutto è stato archiviato dalla Procura locale, a Roma siamo stati difesi dalla polizia, armata di caschi,

manganelli e perfino qualche mitra. Così si fa: contro i mascalzoni fascisti del teramano Partito democratico (ci dispiace moltissimo per D’Alema, ma è così), contro uno squallidissimo figuro che si atteggia a libero accademico e persino "rivoluzionario", e contro altri innominabili, insensibili all’abc delle libertà repubblicane, nella fattispecie gli articoli 21 e 33 della nostra Costituzione.

Tutto questo vuol dire certo che esistono ancora difficoltà, ma anche che queste difficoltà possono essere ben superate. La parte buona delle Istituzioni e della gente di ogni orientamento sta con noi. Con i nostri avversari, ci sono le vigliacche violenze di piazza, l’omertà e la codardia di tanti, le minacce subdole e aperte e i tentativi reiterati di diffamazione di un progetto culturale di alto livello.

A conti fatti possiamo dire che le difficoltà le supereremo tutte: dal 13 luglio scorso – data della registrazione dello IEMASVO – ad oggi abbiamo fatto il possibile e l’impossibile: all’indietro nel tempo, abbiamo una base sufficiente di iscritti per iniziare e una rosa di docenti forse più autorevole di quella del master teramano; abbiamo pubblicato due libri, il primo La storia imbavagliata ormai quasi esaurito, il secondo in distribuzione da pochissimi giorni, su Enrico Mattei, il coraggio e la storia. Autori, alcuni dei nomi più prestigiosi del mondo accademico, politico, giornalistico italiano: vedi il sito.

Abbiamo poi prodotto tre giornate di studio in sedi autorevolissime: la prima nel Palazzo di Giustizia in Roma, per un dibattito con alcuni giuristi di fama sulle libertà costituzionali minacciate non solo dallo squadrismo, ma anche dal rischio incombente di un Mastella bis, che farebbe precipitare la normativa italiana al livello delle leggi liberticide vigenti nella vicina Francia di Sarkozy e in altri paesi europei; e le altre due, appunto, all’ISIAO di Roma. Ora il nostro impegno continua, per uno studio "senza tabù", nel rispetto delle opinioni di tutti (vale questo anche per gli intellettuali e storici proisrealiani che volessero partecipare al master: saranno benvenuti) della complessa realtà del Medio Oriente. Appuntamento dunque a gennaio prossimo.