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L’oltranzismo di Magdi Allam

di Antonio Caracciolo - 17/12/2007

L’oltranzismo di Magdi Allam in una Lettera aperta di Aprileonline al Corriere della Sera



 

Eccetto che ai nostri “amici” di «Informazione Corretta» la faziosità di Magdi Allam è sempre più evidente ad ogni persona di buon senso. Nel caso di Magdi Allam il fatto è ancora più grave in quanto non si tratta di un privato cittadino, ma del Vicedirettore di un quotidiano importante come il «Corriere della Sera», ridotto ad uno strumento di propaganda del governo israeliano o ad espressione di posizioni illiberali e liberticide in sintonia con la Israel lobby nostrana. Magdi Allam non è stato presente al recente convegno romano sulla “democratizzazione a colpi di fucile” del Vicino Oriente. Ha però fatto pubblicare un articolo di Pierluigi Battista di plauso e pieno sostegno ad un’iniziativa antidemocratica che è una forma di guerra ideologica volta alla destabilizzazione di governi con i quali l’Italia ha regolari rapporti diplomatici. Non vi sono dubbi che il «Corriere della Sera» segue una linea editoriale decisamente magdialliana, volta cioè ad un’azione militante in sostegno della politica israeliana e di attacco a docenti ed intellettuali italiani non graditi allo stesso Magdi Allam. Da un quotidiano di importanza nazionale come il “Corriere della Sera” ci si aspetterebbe obiettività di informazione, non atti di partigianeria e opzioni soggettive. A ragione perciò il quotidiano Aprile on line ha redatto un Lettera aperta alla quale mi associo. In fondo, ad Aprile online fanno esattamente ciò che da cinque anni «Informazione Corretta» pratica sistematicamente invitando i suoi Lettori Lapidatori, per lo più membri delle innumerevoli associazioni sioniste sparse per l’Italia, a scrivere Lettere alle redazioni dei giornali a sostegno della politica israeliana e in denigrazione di quanti scrivendo si mostrano di diverso orientamento. Ad “Aprile online” va la nostra adesione alla loro iniziativa. Pubblichiamo qui il testo integrale della loro Lettera aperta ed richiamiamo l’attenzione dei nostri Lettori sulla Lettera di Aprile online in modo che, essendone informati, possano esprimere una loro valutazione.

Antonio Caracciolo


L’oltranzismo di Magdi Allam

Firme Varie, 14 dicembre 2007


Lettera aperta al Corsera/2 -

Lo storico quotidiano, con gli interventi dell'editorialista egiziano sulla questione israelo-palestinese ha assunto posizioni di sostegno acritico alla politica del governo Olmert, e messo in atto una campagna di intimidazione e di costruzione dell'altro come nemico

Testo originale

Egregio Direttore,

le posizioni del quotidiano da Lei diretto sul problema israelo-palestinese si caratterizzano per un sostegno, a nostro avviso assai acritico, della politica del governo israeliano che prosegue nella durissima repressione del popolo palestinese (lo storico israeliano Ilan Pappè ha ripetutamente parlato, recentemente, di genocidio a Gaza e di pulizia etnica in Cisgiordania) e per un appoggio, anche esso assai acritico, sempre a nostro avviso, alla complicità dell'Occidente e dell'Europa.

Né vengono tenute in alcun conto, anche solo a livello informativo, le posizioni duramente critiche che si levano, sia all'interno di Israele sia in seno all'ebraismo internazionale, da parte di intellettuali, giornalisti e politici come Uri Avnery, Avraham Burg, Noam Chomsky, Tony Judt, Edgar Morin, Jeff Halper, Ilan Pappè, Michael Warschawsky e numerosi altri, senza dimenticare giornalisti del quotidiano israeliano Haaretz come Meron Benvenisti, Amira Hass, Gideon Levy e Danny Rubinstein.

Nulla è possibile sapere dal giornale da Lei diretto sui crimini commessi quotidianamente dall'esercito israeliano, crimini contro la popolazione civile che sono stati denunciati e dai reduci dell'esercito israeliano e da alcune organizzazioni israeliane di difesa dei diritti umani.

Passerà del tempo, ma alla fine il mondo guarderà con occhi assai critici a quello che è stato scritto e a quello che non è stato scritto sui media occidentali, non solo a proposito del conflitto israelo-palestinese, in questo passaggio d'epoca.

Ma il Corriere della Sera non si ferma qui. Dalle sue colonne viene messa in atto una campagna di intimidazione e di costruzione dell'altro come nemico.

Il 6 novembre Magdi Allam, prendendo lo spunto da un prontuario per immigrati arabi predisposto dalla Polizia di Stato, ha denunciato ai responsabili del Ministero degli Interni la prof.ssa Claudia Tresso, docente di Lingua araba presso l'Università di Torino, che peraltro risulta aver collaborato in modo del tutto marginale al prontuario, colpevole, secondo Allam, di essere tra i firmatari del documento "Facciamo sentire la nostra voce - Una Campagna per le verità", al quale hanno aderito, poco dopo la fine della guerra del 2006 in Libano, alcune centinaia di docenti universitari, di docenti di scuole superiori, di intellettuali, di artisti e di semplici cittadini/e, nel silenzio quasi totale dei media, dei politici e degli intellettuali più noti, mentre per il suo giornale Gianni Riotta si affrettava ad andare a intervistare Shimon Peres e Tzipi Livni, sottolineando della seconda "il sottile fascino".

In tre giorni e precisamente domenica 4 novembre (intervento contro i firmatari dell'appello "Gaza Vivrà", in quanto "schierati con i terroristi islamici" di Hamas) e martedì 6 novembre, Magdi Allam, dalle pagine del Corriere della Sera, ha lanciato una lista di proscrizione nei riguardi di quante/i hanno tentato di rompere il silenzio dei media e della gran parte del ceto politico, per denunciare le operazioni di guerra israeliane, che in Libano hanno prodotto oltre 1200 morti e la distruzione di metà del territorio, e la situazione sempre più drammatica dei Territori Palestinesi Occupati da oltre 40 anni da Israele nella assoluta inosservanza delle risoluzioni dell'ONU e dei pareri della Corte Internazionale di Giustizia, con la Cisgiordania ridotta ormai a poche enclave e con la Striscia di Gaza, una prigione a cielo aperto, ai limiti di una catastrofe umanitaria, documentata da organismi sia dell'ONU che della Banca Mondiale. E il peggio sembra essere ancora alle porte.

Di Magdi Allam è ben nota la propensione ad atteggiamenti "eccessivi", oltranzisti sarebbe un termine più esatto, che sono stati stigmatizzati e anche ridicolizzati, in un appello e in numerosi articoli apparsi nel luglio 2007 sulla rivista Reset, a seguito della pubblicazione del libro "Viva Israele", nel quale si accusa lo studioso Massimo Campanini di antisemitismo e di ignorare il pericolo islamista, mentre l'università italiana pullulerebbe "di professori cresciuti all'ombra delle moschee dell'UCOII, simpatizzanti coi Fratelli Musulmani, inconsapevolmente o irresponsabilmente collusi con la loro ideologia di morte". (1)

Ma Magdi Allam non è un semplice giornalista freelance, è un editorialista del quotidiano da Lei diretto e anche un vicedirettore ad personam. Risale quindi alla responsabilità morale, culturale e politica della direzione del giornale la campagna promossa dalle sue colonne.

Il clima politico generale, a livello nazionale e internazionale, è sempre più teso, nuove guerre sembrano all'orizzonte, mentre è preoccupante l'atmosfera di intimidazione che da qualche tempo si scatena ogni volta che si cerca di approfondire la questione mediorientale e di contestare l'uso sistematico della ipocrisia, della menzogna e del cinismo da parte dei media e della realpolitik.

Se un quotidiano come il Corriere della Sera, malgrado la sua storia, si fa promotore di una campagna di costruzione dell'altro come nemico, utilizzando in modo spregiudicato, come oggi è costume sempre più frequente, un intellettuale (un chierico verrebbe da dire, parafrasando il titolo di un saggio sempre attualissimo) di ‘origine non europea', i segni già oscuri che hanno caratterizzato l'inizio del nuovo secolo, diventano ancora più foschi.

Le/i firmatarie/i, alcuni/e delle/dei quali aderenti anche all'appello ""Facciamo sentire la nostra voce. Una campagna per la verità" del settembre 2006, o a quello di Reset del luglio 2007 o a quello più recente "Gaza vivrà", esprimono piena solidarietà alla prof.ssa Claudia Tresso e a quanti sono stati "messi in proscrizione" nelle vecchie e nuove "liste-Allam".

Al direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli il dovere di una risposta.

Per aderire: info@frammenti.it

(1) Giancarlo Bosetti, su quel numero di Reset ha parlato di "missionari pericolosi", Amara Lakhous di "biscardizzazione" dell'Islam, mentre Massimo Campanini, in "Quanti errori in quel libro", afferma: "stupisce notare come Magdi Allam sembri del tutto ignorare la letteratura scientifica sulle questioni medio-orientali"


* * *
Sviluppi

In seguito alla Lettera aperta di Aprile online si sono sviluppati commenti tuttora in corso. Io ho visitato e letto i commenti raccolto rispettivamente sul proprio sito da «Informazione Corretta» e da «Aprile Online». Trovo decisamente idioti quelli su «Informazione Corretta» e non me ne stupisco: i suoi lettori abituali ed affezionati non possono non essere omogenei e compatibili con la testata. Più numerosi e variegati sono quelli in «Aprile Online». Ne ho trovato uno di… Brunello Mantelli, che è uscito fuori tema e fuori causa richiamandosi alla vicenda teramana, insultando fra gli altri il prof. Mutti ed il mio collega di Facoltà prof. Sinagra. Non ho resistito alla tentanzione di lasciare un mio commento, dove indirettamente pizzicavo il Brunello, con il quale ho peraltro interrotto qualsiasi comunicazione, astenendomi nei limiti del possibile da ulteriore polemica. Ecco di seguito i testi degli ultimi tre Commenti del sito di Aprile On Line:
16 dicembre 2007, 21:59

Solo una precisazione: Ilan Pappe e Massimo Carpanini hanno accettato di tenere lezioni al master “Enrico Mattei”, organizzato a Roma da Claudio Moffa dopo che l’Università di Teramo gli ha chiuso quello omonimo che teneva là. Moffa è colui che invitò il negazionista Robert Faurisson a tenere una lezione all’Università di Teramo, ed attualmente si fregia del sostegno di Giulio Andreotti, dell’avv. prof. Sinagra (P2), nonché di neonazisti come Claudio Mutti. La solidarietà ai palestinesi (come anche agli israeliani vittime di atti di terrorismo, per altro!) è doverosa, ma attenzione alle “pessime” compagnie in cui si rischia di ritrovarsi se non si fa la massima attenzione.

#8 · Padaniaebraica
16 dicembre 2007, 23:28

Cari amici della sinistra : ma è mai possibile che da 50 anni dite le stesse 4 frasi ? Voi non proponete soluzioni , ma siete quelli che provacate i danni .La pace in Medioriente non c’ è e non ci sara’ mai perchè le dittature arabe hanno fatto sì che le Moschee diventassero l ‘ unico veicolo di contestazione sociale . E come osserva il buon Magdi Allam che voi tanto odiate ( perchè vi costringe a vedere quello che voi non volete vedere )le Moschee del mondo islamico sono imbevute di un ideologismo totalitario che vede nella sottomissione di tutto il resto del mondo l ‘ obbiettivo finale. Toglietevi dalla testa che se Israele ( che poi è un buco di pochi kilometri) si ritira , le piazze arabe verranno prese d’ assalto con le bandiere della pace al suono di bella ciao ! Quello sara’ il giorno in cui avra’ invece inizio la vostra fine . Altro che Gay pride ! Altro che ragazzine col tatuaggio sulle natiche in bella vista , pancini scoperti , pax , dico , e uguaglianza per tutti . D ‘ altronde il Comunismo ha sempre sostenuto tutte le Dittature e tutti i terrorismi , e voi lo farete anche questa volta . Ricordatevi che il Comunismo nel 39 prese le parti di Hitler per 2 anni sostenendo che era in corso da parte degli Alleati un ‘ “ aggressione imperialista” . Oggi fate lo stesso e vi dichiarate equidistanti tra il piu’ bieco terrorismo e una nazione democratica che tenta di difendersi .
Pagherete molto caro la vostra malafede e la vostra cecita’.Tempo al tempo.

#9 · Antonio Caracciolo
16 dicembre 2007, 23:45

Eccetto che ai sionisti sfegatati di «Informazione Corretta» la faziosità di Magdi Allam è evidente ad ogni persona di buon senso. Nel caso di Magdi Allam il fatto è ancora più grave in quanto non si tratta di un privato cittadino, ma del Vicedirettore di un quotidiano importante come il «Corriere della Sera», da lui ridotto ad uno strumento di propaganda del governo israeliano o ad espressione di posizioni illiberali e liberticide in sintonia con la Israel lobby nostrana, che può andar fiera insieme con il Signor Mantelli della loro “vittoria” su un anziano di 80 anni, mentre alla Columbia University gli americani hanno lasciato parlare Amadinejad stesso ed avrebbero lasciato parlare pure Hitler: i nostri cacciatori di streghe sono i peggiori del mondo. Magdi Allam non ha partecipato al recente convegno romano sulla “democratizzazione forzata” del Vicino Oriente, ma ha mandato il suo saluto ad un’iniziativa che è una forma di guerra ideologica volta alla destabilizzazione di governi con i quali l’Italia ha regolari rapporti diplomatici. Non vi sono dubbi che con Magdi Allam il «Corriere della Sera» segue una linea editoriale volta ad uno smaccato sostegno della politica israeliana e di attacco a docenti ed intellettuali italiani non graditi allo stesso Magdi Allam. Non è in discussione il diritto di Magdi Allam ad esprimere le sue ininfluenti opinioni ovvero il suo diritto al “delirio verbale da tarantolato“, ma il suo attacco al diritto altrui di esprimere le proprie opinioni. Da un quotidiano di importanza nazionale come il “Corriere della Sera” ci si aspetterebbe obiettività di informazione, non atti di partigianeria e opzioni soggettive. In fondo, ad Aprile online fanno ora esattamente ciò che da cinque anni «Informazione Corretta» pratica sistematicamente invitando i suoi Lettori Lapidatori, per lo più membri delle innumerevoli associazioni sioniste sparse per l’Italia, a scrivere Lettere alle redazioni dei giornali a sostegno della politica israeliana e in denigrazione di quanti scrivendo o parlando si mostrano di diverso orientamento.

Lo spazio di commenti di Aprile online – spazio non moderato con riserva di cancellazione successiva – si è arricchito di nuovi interventi, dove a proposito del tema dell’«odio», spesso ed ipocritamente addotto, ho ritenuto di intervenire. Del resto, se consideriamo le infinite vittime che da cento anni a questa parte vi sono state in Medio Oriente, per non parlare dell'Europa, dire “odio” è per lo meno eufemistico. L’«odio» è propriamente qualcosa che attiene alla sfera privata e individuale, qualcosa che ha a che fare con la psicologia delle singole persone. Qui si tratta di qualcosa di diverso: si tratta del rapporto di ostilità che caratterizza il rapporto amico/nemico proprio del concetto schmittiano del politico. Il soldato che spara dall'altra parte del fronte lo fa senza odio. Chi lancia missili o comanda bombardieri radiocomandati da una base del Dakota per sganciare ordigni di morte su contadini del Medio Oriente lo fa senza "odio” alcuno, fra l'ora della prima e della seconda colazione.

#10 · beatrice
17 dicembre 2007, 09:40

Ma vi rendete conto di che cosa scrivete e della quantità di odio di cui siete portatori?
Siete firmatari di una lettera aperta vota ad imbavagliare una libera opinione, solo perchè diversa dalla vostra e poi parlate di diritti umani?
Ma chi di voi ha un’esperienza diretta di quel che avviene in quei territori?
Chi di voi ha visto la conferenza di Hamas di sabato ed ha ascoltato le parole di Hanye?
Troppo odio per poter sentire e per poter ragionare.
vergogna

#11 · Franziska
17 dicembre 2007, 10:05

A Teramo si è orchestrata una azione di sonderkommando che ha impedito, con la violenza ,il libero esprimersi di molte persone.
Una infamia pari al rogo dei libri
avvenuto il 23 marzo del 1980 a Gerusalemme, quando centinaia di esemplari del Vangelo furono bruciati pubblicamente a cura del Lekahim, istituzione finanziata dal ministero della Religione
dello Stato israeliano.

..e c‘è chi si vanta delle “bolle” teramane!

Franziska

#12 · Antonio Caracciolo
17 dicembre 2007, 11:48

A Beatrice, che amo immensamente, anche per i ricordi danteschi che il suo nome evoca:

Ritengo il suo improprio e gratuito riferimento all‘«odio» un argomento altamente ipocrita con il quale si tenta di far cadere gli interlocutori nella trappola della legge Mancino, prodromica di ben più barbare leggi che in Germania, Francia, Svizzera, Austria infliggono anni ed anni di carcere a persone non di altro ree che di avere una propria opinione, certamente non in linea con la propaganda magdialliana. Nella sola Germania ogni anno vengono perseguiti penalmente per reati di opinione 17.000 cittadini. Magdi Allam è stato dichiarato traditore e apostata dalla “sua” gente, mentre grazie a Dio è protetto dalle nostre leggi e da una scorta permanente pagata dai contribuenti italiani, verso i quali egli dovrebbe almeno avere un poco di rispetto, consentendo loro quella libertà di opinione che le nostre leggi consentono al suo “delirio verbale”, pericoloso anche per la nostra sicurezza pubblica. Ribadisco che in ciò che ho sottoscritto e firmato non è minimamente in discussione il diritto di Magdi Allam di pensarla come meglio crede, impegnando solo se stesso nelle sue aberranti posizioni; ma ho invece inteso protestare, in particolare, contro il suo attacco alla libertà di espressione degli orientalisti italiani, da lui tacciati di “collusione” con un terrorismo di cui è peraltro ben lungi dall’averne compreso cause e natura. Quindi, non cambiamo le carte in tavola. Quanto alla libertà di opinione, o Beatrice, non ti vergogni di un’Europa, preteso faro di civiltà, che infligge il carcere a Irving, Zündel, Graf ed infiniti altri rei di aver scritto libri? Al Brunello numero 7 chiedo pubblicamente se non si vergogna di aver raccolto 900 firme per tappare la bocca ad un signore di anni 80, di cui non mi importa cosa avesse da dire? È possibile darne il connotato sociologico di ognuna di esse senza venir tacciati di antisemitismo? Cosa che egli ha già fatto con il dr. Scotuzzi che aveva correttamente individuato una matrice ebraico-sionista nell’operazione Teramo. È civiltà questa? La libertà del pensiero e di opinione non può essere a senso unico.

Vergogna, Beatrice! Chi credi di poter infinocchiare? Chi è responsabile di una guerra che dura da oltre 60 anni? Chi ha cacciato la gente palestinese dai suoi villaggi per distruggerli e riedificarli con altro nome e altri abitanti?