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Napoli, la centrale dei veleni

di Marco M - 19/12/2007

     
   
 Le istituzioni di Napoli avanzano senza alcuna sosta nella costruzione della nuova centrale a ciclo combinato a Vigliena (una trasformazione della centrale termoelettrica già esistente) condannando i propri cittadini ed il proprio territorio ad ingoiare sempre più veleni e sempre più pericolosi. Il direttore ed il professore dell'istituto tumori "Pascale", rispettivamente Giuseppe Comella ed Antonio Marfella, sono andati alla seduta della Commissione Territorio e Ambiente il 3 ottobre scorso a spiegare il grave rischio rappresentato dalla centrale di Vigliena. Il particolato secondario che verrà prodotto, combinato con le particelle pm10 e pm25 provenienti dagli scarichi delle automobili e dalle navi che transitano in quella zona, costituiranno un mix micidiale per la salute dei cittadini.

Quello delle nanopolveri è un effetto che nessun filtro posto all'interno dei camini potrebbe evitare. Le nanoparticelle sono estremamente piccole e fini (il nanometro equivale a un milionesimo di millimetro)...
tanto da riuscire - a differenza delle microparticelle (un micrometro equivale a un milionesimo di metro) che essendo più grandi solitamente si fermano alle prime vie respiratorie - ad entrare nei tessuti, in circolo nel sangue e così in tutto il corpo, fino ad entrare addirittura nelle cellule con danni gravissimi.
Cose dette e stradette ogni volta in cui si parla di centrali ed inceneritori, un business esploso negli ultimi tempi con istituzioni e aziende che si spartiscono la torta a nostre spese, sia in senso economico che soprattutto di salute. Ricercatori e scienziati indipendenti puntualmente lanciano l'allarme contro questa follia, e puntualmente vengono ignorati dalle istituzioni che sventolano invece le affermazioni sponsorizzate di "scienziati" che rinnegano la propria missione senza vergogna e con portafogli gonfio.

Nello specifico delle turbogas, l'Organizzazione mondiale della Sanità, pur fermandosi alle Pm10 (e quindi non calcolando il devastante impatto delle nanopolveri), le definisce cause di morte, malattie invalidanti e danni permanenti al sistema cardiovascolare, alle vie respiratorie e all'apparato digerente.

Il caso di Vigliena ha una particolarità unica al modo: la centrale sorge nel centro dell'abitato, i primi edifici si trovano a soli 10 metri. L'allarme salute non riguarda solo San Giovanni a Teduccio, che si trova ad appena 3km da Piazza Municipio a Napoli. A pagarne le conseguenze saranno in particolare gli abitanti della collina del Vomero e di Posillipo, e la zona particolarmente ventosa farà sì che le le nanopolveri, già di dispersione ad ampio raggio data la estrema leggerezza, si disperderanno fino a decine di chilometri di distanza.

Sui cittadini di San Giovanni (e non solo) incombe una spada di Damocle che insiste da 20 anni, da quando fu costruita la centrale termoelettrica. Nel 1995 l'OMS lanciò l'allarme evidenziando che in questi quartieri, dal 1990 in poi, l'andamento della mortalità per patologie respiratorie era più del doppio del dato campano e nazionale. Nella zona sono presenti inoltre impianti petroliferi.
Nel solo quartiere di Vigliena ci sono stati 49 morti di tumore in 3 anni, un dato spaventoso. Civico 251 di Corso San Giovanni a Teduccio: 39 morti di tumore negli ultimi 3 anni più 5 malati che si sono salvati. Poco più avanti, civico 287: 10 morti negli ultimi 2 anni e 5 salvati. Dati che con la nuova centrale a turbogas rischiano di peggiorare ed estendersi per un raggio di decine di chilometri.

E la solita Legambiente asservita, per bocca del suo presidente regionale Michele Buonuomo (di recente rieletto) dichiara che la struttura "è sicuramente un passo avanti rispetto a quella termoelettrica precedente". Ingannatori e venduti, giocano con le parole, forti della legge che è rimasta indietro e non prevede il controllo delle nanoparticelle ma solo delle microparticelle. In questo caso, inoltre, non verranno nemmeno valutate le microparticelle in quanto la Tirreno Power (società che sta costruendo la centrale) e il Comune non attueranno la VIA (Valutazione Impatto Ambientale) sostenendo che la centrale esiste già e quella in corso rappresenta un "miglioramento" delle condizioni ambientali. Una menzogna clamorosa.

Inoltre nel 2006 fu firmato un protocollo d'intesa tra "Kuwait raffinazione" e "Chimica spa" che prevede la permanenza delle attività produttive a Vigliena per almeno altri 20 anni con un alto numero di serbatoi di carburante allocati nelle immediate vicinanze dell'abitato, la cosiddetta "darsena petroli". La darsena, il porticciolo turistico, le navi con i loro container, tra i più grandi del mondo, tutto sarà concentrato in un territorio di mare di 200 metri.

I lavori sono partiti a marzo nel segreto più totale: erano infatti state annunciate bonifiche e addirittura riqualificazioni della zona che sarebbe dovuta diventare un sito turistico e ricreativo, musei e un meraviglioso acquario che avrebbe dovuto superare persino quello di Genova. Promesse con le quali i locali partiti di centrosinistra hanno vinto plebiscitariamente le elezioni. Ma la verità è venuta a galla solo dopo che alcuni cittadini, in seguito a malori e ricoveri dovuti ad esalazioni provenienti dal cantiere, hanno indagato, denunciato e scoperto la verità, e cioè che quel cantiere non si limitava a smantellare la vecchia centrale.
La storia di San Giovanni a Teduccio e della centrale di Vigliena è un'incredibile somma di menzogne, promesse, omissioni, veri e propri atti criminali contro le persone e l'ambiente.

Ancora lo scorso 23 novembre l'assessore all'Ambiente del comune di Napoli Nasti ribadiva che la centrale non necessita di VIA per le polveri sottili perchè trasformazione di una centrale già esistente.
All'assessore rispondono ancora i professori Marfella e Comella dell'Istituto Tumori "Pascale": "Si deve rilevare che l'attivazione della nuova centrale turbogas di Vigliena equivale ad un aumento dell'inquinamento da polveri sottili pari ad almeno 100.000 autoveicoli nella zona orientale, con un incremento previsto in polveri sottili compreso tra il 5% e il 10%. A nostro parere una VIA non potrebbe che dare esito negativo, dal momento che la centrale (enorme serbatoio di gas compresso pari a circa 800.000 mc) sarà costruita a pochi metri dai depositi della Q8, dalla darsena petroli e dal nuovo terminal container, il tutto in un'area che autorevoli vulcanologi considerano ad alto rischio vesuvio. Come si fa a negare la VIA in tali condizioni?". Evidentemente, la si nega proprio per questo.

In una seduta del Consiglio Comunale, i cittadini del Comitato Civico di S. Giovanni a Teduccio sono solo riusciti a sfogare la loro rabbia e frustrazione prima di essere allontanati. "Eravamo tutti comunisti! Ci avete ingannato, vi siete venduti. Bruceremo le schede elettorali" urla Pasquale Iaria, uno di quei malati di tumore che sono riusciti a salvarsi. Ora Pasquale lotta, insieme a tanti altri cittadini tra cui molti malati, perchè nessun altro sia costretto come lui a rischiare la vita per permettere a politici e affaristi di continuare a coltivare i propri interessi sulla pelle dei cittadini.