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Vertice: i popoli del Sud chiedono la svolta

di Siro Asinelli - 19/12/2007

 

 
Vertice: i popoli del Sud chiedono la svolta

Non è un “contro vertice”, ma uno “strumento alternativo” per agevolare i cambiamenti nei Paesi latinoamericani. È stato presentato così dalle sigle organizzatrici il Vertice dei Popoli del Sud, appuntamento parallelo alla riunione del Mercosur che vede impegnati i capi di Stato di Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela. A loro è diretto il messaggio di associazioni sindacali e movimenti sociali dell’America Latina che si incontrano in questi giorni, sempre nella capitale uruguayana, per discutere temi di integrazione macro regionale, alternative alla militarizzazione straniera, diritti umani, sindacalismo, rifiuto delle logiche neoliberiste, nazionalizzazione dell’energia e delle risorse naturali in generali. Un ampia discussione che vedrà coinvolto anche il presidente venezuelano Hugo Chávez, da sempre sostenitore del movimentiamo popolare, che si sottrarrà oggi al protocollo dettato dall’agenda del XXXIV vertice del Mercosur per essere ospitato dalle organizzazioni movimentiste di mezza America Latina. Non c’è contrapposizione con i rappresentanti del Mercato Común del Sur, ha assicurato Juan Castillo, coordinatore del Plenario Intersindical de Trabajadores-Convención Nacional de Trabajadores (PIT-CNT), principale sindacato uruguayano e tra gli organizzatori del Vertice alternativo. Piuttosto, è necessario stabilire un contatto ed uno scambio proficuo in un momento altamente positivo per le aspettative di integrazione e crescita del continente: “Le organizzazioni sociali, e in particolare i sindacati, hanno deciso di dare vita a questo vertice per mettere l’accento sulle nostre aspettative, una necessità che con governi come questi diventa un imperativo”, ha dichiarato Castillo. Perché questo processo regionale non si limiti a rappresentare una semplice unione doganale.