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Nessun diritto agli abitanti della città prigione

di Redazionale - 27/12/2007

Fonte: islam-online

 

Arancio: Gaza è peggio di una prigione, è un vero lager. Nelle prigioni infatti esiste una legalità e viene riconosciuto il diritto dei detenuti. Questo a Gaza non avviene e a una delegazione come la nostra, pacifica e trasparente, viene impedito di visitare e confortare una popolazione detenuta innocente".

 

Una delegazione italiana si è presentata stamattina al valico di Eretz per entrare a Gaza su invito dela resistenza palestinese ricevendo però un secco divieto dal comando militare israeliano e questo nonostante i passi che il governo italiano, per rassicurazione personale del sottosegretario Ugo Intini, aveva compiuto presso le autorità di Tel Aviv affinchè ai nostri connazionali fosse permesso di entrare nella Striscia. Fanno parte della delegazione: Leonardo Mazzei «Comitato Gaza Vivrà» - Fernando Rossi, Senatore - Giovanni Franzoni, Comunità Cristiane di Base - Lucio Manisco, Giornalista ed ex parlamentare - Maria Grazia Ardizzone, Campo Antimperialista - Elvio Arancio,  Centro studi cultura islamica di Torino (e collaboratore di www.islam-online.it) – Davide Casali, Fotoreporter, inviato di Infopal.it - Giuseppe Pelazza, Avvocato - Vainer Burani, Avvocato, membro «Giuristi Democratici» - Maria Grazia Da Costa, Operatrice sanitaria - Ugo Giannangeli, Avvocato, onlus «Per Gazzella» - Zeno Leoni, Giornalista - Carmela Vaccaro, Docente universitaria, esperta di acqua - Erika Miozzi, Associazione umanitaria di volontariato «Sumud» - Anika Persiani, Associazione umanitaria di volontariato «Sumud» - Margarita Langthaler  «Coordinamento antimperialista Vienna».

Il loro scopo, come precisato in comunicato del Comitato "Gaza Vivrà", era quello di testimoniare la solidarietà di una parte importante e consapevole della società civile italiana e verificare le condizioni in cui versa la popolazione della città e dell'intera Striscia. In particolare avrebbero dovuto avere incontro con il Primo Ministro Ismail Haniyye, il  presidente del Parlamento palestinese Ahmad Bahar nelle cui mani avrebbero consegnato l’Appello «GAZA VIVRÀ», visitato le aree danneggiate dagli israeliani nelle zone di confine, campi profughi, ospedali, scuole ed industrie colpite dall'embargo e dagli attacchi israeliani e il valico di Rafah (dove, come noto, sono bloccate da mesi sul lato egiziano migliaia di persone che non riescono più ad entrare nella Striscia).

Erano previsti anche incontri con le organizzazioni umanitarie, gli studenti universitari e i bambini di una scuola elementare.

la visita avrebbe dovuto concludersi con una conferenza stampa con tutti i media presenti a Gaza per rendere noti i risultati della visita e annunciare le future iniziative congiunte.

Il giorno 27 dicembre la delegazione, di passaggio in Israele, avrebbe avuto una fitta rete di incontri con le diverse organizzazioni sostengono la causa palestinese e combattono l’embargo contro Gaza.

Ora tutto questo è stato compromesso dai carcerieri di gaza, l'esercito israeliano che non tollera che testimoni sinceri possano vedere e riferire le reali condizioni della popolazione della Striscia.

Questa mattina abbiamo raggiunto al telefono alcuni membri della delegazione tra cui  il senatore Fernando Rossi che ci ha confermato il rifiuto israeliano. Rossi ha ribadito la solidarietà alla popolazione di Gaza e ha denunciato il comportamento delle autorità israeliane. Il nostro fratello e collaboratore Elvio Arancio ci ha detto: "Gaza è peggio di una prigione, è un vero lager. Nelle prigioni infatti esiste una legalità e viene riconosciuto il diritto dei detenuti. Questo a Gaza non avviene e ad una delegazione come la nostra, pacifica e trasparente, viene impedito di visitare e confortare una popolazione detenuta innocente. Tutto ciò è intollerabile: faremo quanto nelle nostre possibilità per denunciare quest'orrido abuso".

Al momento sembra che ci sia in programma una manifestazione a Betlemme e una conferenza stampa che ancora non si sa quando e dove si terrà.

Terremo informati i nostri lettori, in tempo reale, per quanto ci sarà possibile.