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Analisi dell’Operazione Tenaglia della CIA contro il Venezuela

di Eva Golinger - 31/12/2007

 





Il documento del 20 novembre 2007, definito «confidenziale» (www.aporrea.org/tiburon/n105390.html) ci giunge da Michael Middleton Steere, funzionario dell’Ufficio Affari Regionali (BAR) della CIA, situato nell’ambasciata degli Stati Uniti a Caracas (Venezuela)



28 novembre 2007



Questo mémorandum confidenziale è rivolto al direttore della CIA, generale Michael Hayden, e ha per oggetto « l’avanzamento della fase finale dell’Operazione Tenaza (Tenaglia) ». Questa operazione sembra essere l’organizzazione del « Colpo di Stato dolce » in corso dall’inizio del 2007 contro il Venezuela e il governo del Comandante Presidente Chavez.



Nel primo paragrafo di questo documento confidenziale, l’autore cita dei « precedenti avanzamenti documentati relativi all’Operazione Tenaza » e conferma che questa Operazione è coordinata dalla squadra di Intelligence Umana (HUMINT) nel Venezuela. Egli menziona la direttiva « 3623-g-0217 » che sembra essere la comunicazione precedente su questa Operazione e conferma che, come previsto, ora si entra nella fase finale di questo Piamo.



Il memorandum riepiloga i diversi scenari sui quali ha lavorato questa squadra della CIA, precisati in una comunicazione precedente e che, secondo l’autore, hanno conosciuto nuovi sviluppi che devono essere sfruttati. Il primo scenario è lo Scenario Elettorale, il quale conferma che le tendenze delle intenzioni di voto permangono ed assegnano al SI un vantaggio tra il 10 e il 13% ( 57% per il SI, 44% per il NO), con una percentuale di astensione nell’ordine del 60%. La CIA indica che questa tendenza è « irréversibile » prima delle elezioni.



Tuttavia, il funzionario Steere precisa che la CIA ha suscitato una campagna pubblicitaria per il NO, con uno stanziamento di oltre 8 milioni di dollari per le operazioni psicologiche, il pagamento degli investigatori ingaggiati dalla CIA e per la collaborazione delle agenzie e media internazionali, oltre che per una squadra finanziata dalla CIA e diretta da Alberto Federico Ravell con i giornalisti e i media nazionali. Rileva il fatto che le «diserzioni» del Generale Raul Isaias Baduel e del partito « Podemos » potrebbero « far perdere a Chavez il 6% » in favore del SI, benché non abbiano avuto un impatto dopo le dichiarazioni iniziali e non facciano parte del Piano in questione.



L’ufficio della CIA in Venezuela raccomanda al suo direttore i seguenti scenari, in risposta all’inevitabile vittoria del SI, il prossimo 2 dicembre : « impedire il referendum e/o contestarne i risultati, facendo nello stesso tempo appello a votare per il NO ». Malgrado i due scenari sembrino contradditori, il funzionario Steere afferma che la « congiuntura politica del momento necessita della combinazione delle due cose ». Più avanti, Steere sottolinea che nei pochi giorni che restano prima del referendum, devono essere intensificate « le attività miranti ad impedire il referendum e, nello stesso tempo, a preparare le condizioni per la contestazione dei risultati ».



Per arrivare ad impedire il referendum, la CIA propone le seguenti attività :



- Agitare la piazza ed occuparla con Guarimbas e fiaccolate

- Creare un clima di ingovernabilità.

- Provocare un sollevamento generale di una parte sostanziale della popolazione

- « Votate e restate », piano che punta a bloccare i seggi elettorali

- La sera di domenica 2 dicembre, iniziare a dare informazioni sulla base degli exit poll ( in violazione delle norme del CNE)

- Coordinare tutto questo con i media nazionali ( Ravell, Globovision e RCTV ) e internazionali

- Coordinazione con Peña Esclusa e Guyon Cellies, con l’Attaché Militare della Difesa e dell’Esercito dell’ambasciata degli Stati Uniti a Caracas, Richard Nazario



Per contestare i risultati del referendum, la CIA propone quanto segue :



- Creare una corrente di opinione che assicuri che il NO ha trionfato

- Utilizzare gli investigatori ingaggiati dalla CIA

- Criticare e togliere legittimità al CNE

- Creare una sensazione che ci siano brogli

- Utilizzare una squadra di esperti delle Università che renda credibile l’idea di una manipolazione del dato del CNE, del Registro Elettorale Permanente ( REP ) e dee dell’inchiostro usato per il voto



Inoltre, il memorandum della CIA scritto dal funzionario Michael Steere dichiara la necessità di effettuare queste azioni per raggiungere l’obiettivo di :



- Impedire il referendum

- Denunciare la frode

- Prendere la piazza

- Isolare Chavez sul piano internazionale

- Cercare di unire l’opposizione

- Tentare di ottenere che gli astensionisti si uniscano a quelli che hanno votato NO

- Sostenere fermamente la propaganda contro Chavez

- Effettuare azioni militari in appoggio alle mobilitazioni e alle azioni di propaganda

- Ultimare la preparazione delle operazioni nelle basi militari della Colombia e di Curaçao

- Controllare una striscia di territorio o una sede di istituzione per 72/120 ore

- Favorire, se possibile, un colpo di Stato all’interno della Guardia Nazionale



Gli attori principali coinvolti nell’Operazione Tenaza sono :



- L’ufficio della CIA in Venzuela (ORA) e il suo funzionario, Michael Steere

- L’ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela ed il suo ambasciatore, Patrick Duddy

- L’ufficio di Difesa, Crisi e Operazioni (DAO) dell’ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela ed il suo rappresentante ufficiale, Richard Nazario

- Il Comando Nazionale di Resistenza

- L’Azione Democratica

- La Bandiera Rossa

- Giustizia Innanzi Tutto

- Peña Esclusa

- Guyon Cellis

- Alberto Federico Ravell e Globovision

- Agenzie di stampa e media internazionali

- Società Interamericana di Stampa ( SIP )

- I Rettori dell’Università Simon Bolivar ( Rudolph Benjamin Scharikker Pdolski ) e dell’Università Cattolica Andres Bello ( Ugalde )

- Gli Studenti :

- Yon Goicochea ( UCAB )

- Juan A Mejias ( USB )

- Douglas Barrios ( UNIMET )

- Ronel Gaglio ( Monte Avila )

- Gabriel Gallo ( Santa Maria )

- Ricardo Sanchez ( UCV )





L’Operazione ha come obiettivo finale un’insurrezione armata in Venezuela contro il governo del Comandante Presidente Chavez che, successivamente, permetta l’intervento delle forze statunitensi in territorio venezuelano. A causa delle attuali tensioni con la Colombia, il governo degli Stati Uniti e quello colombiano hanno consolidato le forze speciali e le basi militari installate in prossimità della frontiera con il Venezuela. Nell’Operazione Tenaza, si fa riferimento a due paesi : il Blu e il Verde, dove gli Stati Uniti hanno delle basi per operazioni militari. Il paese Blu è marittimo, il che fa pensare che si tratti di Curaçao, dove gli Stati Uniti mantemgono dal 1999 una base militare nell’aeroporto internazionale di Hato, che da un anno e mezzo è stata potenziata quanto a equipaggiamenti, costruzioni e forze speciali. Il paese Verde confina con il Venezuela e, dunque, è probabilmente la Colombia, dove gli Stati Uniti hanno tre grandi basi militari, di cui una alla frontiera con Apure in Saravena, e più di 15 stazioni radar in tutto il paese, che comprendono, oltre ai soldati colombiani, almeno 35 soldati degli Stati Uniti. Attraverso queste due basi militari prossime alla frontiera con il Venezuela, la CIA e il Pentagono tentano di equipaggiare i loro « alleati » in Venezuela ( vengono citati esplicitamente dei « contatti e riunioni con gli ufficiali di diversi settori e, in particolare, della Guardia Nazionale» ) e di appoggiare con degli armamenti le mobilitazioni di piazza. In questo memorandum viene pure riconosciuto che « una parte delle armi inviate dagli Stati Uniti è stata trovata e presa »: probabilmente si tratta di quanto intercettato la scorsa settimana dalle forze di sicurezza dello Stato in un’abitazione dell’Urbanizacion Miranda, ad Altamira.

La CIA conferma ciò per cui da tempo avevo dato l’allarme : lo sforzo del nemico, in direzione di propaganda ed operazioni psicologiche è il settore in cui sono stati «conseguiti i più importanti risultati » del Piano contro il Venezuela. L’utilizzo dei media nazionali ed internazionali e la costante manipolazione della realtà in Venezuela hanno finito per creare un’immagine negativa del Venezuela nell’ambito internazionale. A livello nazionale, queste operazioni psicologiche sono arrivate a mettere in imbarazzo numerosi settori della società venezuelana e alla messa sotto accusa del governo del Presidente Chavez per tutti i mali del paese, malgrado molti di questi siano stati provocati dall’opposizione stessa (perturbazioni negli approvvigionamenti, caos provocato dalle guarimbas, etc ). Noi dobbiamo definire un’efficace strategia di comunicazione internazionale per contrastare le operazioni psicologiche e gli attacchi mediatici contro il Venezuela. Infine, questo documento della CIA conferma quello che noi da anni denunciavamo : esiste un piano globale di destabilizzazione in corso contro la rivoluzione bolivariana, che comprende, tra gli altri, i media, i partiti politici di destra tradizionali e nuovi, i gruppi studenteschi di destra, i rettori delle università private, certi militari in pensione, le ONG finanziate dal governo statunitense. L’ambasciata degli Stati Uniti a Caracas non è nient’altro che un centro del complotto del nemico contro la rivoluzione bolivariana e il governo del Comandante Presidente Chavez. Al momento, essi tentano di coinvolgere la Colombia e di approfittare del conflitto e delle tensioni tra i due paesi per lanciare un’aggressione militare contro l’integrità territoriale del Venezuela. La Bolivia, in quanto paese fratello di rivoluzione del Venezuela, è vittima anch’essa di un piano simile e merita solidarietà e attenzione tra le ranghi dei rivoluzionari.



Fonte: www.aporrea.org