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2008. Ci salverà la "democrazia informativa" della Rete?

di Carlo Gambescia - 31/12/2007

 

Da giorni, appena apro la pagina di un certo motore di ricerca italiano, per andare sulla mia casella posta, oltre alle foto delle solite veline, più o meno discinte, che tutto sommato possono appagare l’occhio, appare la penosa immagine di una povera bambina nata, diciamo così, con gravi malformazioni alle gambe.
Ora, quando ci si interroga sul futuro “democratico” della Rete, ci si dovrebbe chiedere che tipo di cultura informativa vi viene veicolata. Tanto per essere chiari, diciamo che in genere si tratta di giornalismo scandalistico teso a incuriosire il lettore, puntando, se capita, sul morboso. Non ci riferiamo ai nudi, più o meno artistici. Lungi da noi qualsiasi moralismo. Ma a episodi come quello appena riferito.
E questo non dovrebbe avvenire. Perché la democrazia, anche quella informativa, non può non fondarsi sul rispetto della persona in quanto tale. E quindi sul rispetto delle sue imperfezioni, soprattutto se fisiche; imperfezioni che non possono essere mostrate a tutti, trasformando un piccolo esserino innocente e indifeso in “fenomeno da baraccone”.
Pertanto, se questo è solo l’inizio, non si può non essere pessimisti sul futuro della Rete, soprattutto come veicolo di democrazia. Perché, ripetiamo, la democrazia è partecipazione, libera circolazione delle idee, discussione e forte spinta al cambiamento. Ma anche contenuto… E quando si parla di contenuti, non si può non partire dal rispetto per la persona in quanto tale.
Perché, allora, non offrire nel 2008 una grande prova di “democrazia”, rinunciando a certe immagini? Francamente avvilenti, soprattutto per chi si assume la responsabilità decisionale di immetterle in Rete...
Basterebbe dire no. E dare così un esempio positivo.
Perché, ed è bene ricordarlo, la democrazia è anche responsabilità e autodisciplina. E di riflesso senza questa consapevolezza, la Rete rischia di trasformarsi in una orrenda replica della società dei consumi, anche nel campo dell'infomazione on line. Facendo circolare, come già avviene in altri settori mediatici, pseudo-informazioni, sempre più volgari e irrispettose delle persone. E questo magari solo per realizzare profitti economici.
Il futuro della Rete, sarà tanto più democratico, quanto più riuscirà a porre al centro delle sue “politiche” il rispetto per la persona.
Ma i grandi gestori, spesso affamati di profitti, ne saranno capaci?