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Elezioni presidenziali in Georgia: elettori inesistenti e vuote promesse

di Andrej Arešev - 02/01/2008



Le imminenti elezioni presidenziali del 5 gennaio 2008 in Georgia hanno già attirato l'attenzione di tutto il mondo. Molto probabilmente, esse saranno viste in un contesto di intensi sforzi volti a portare la Georgia nella NATO. Una consultazione popolare avverrà simultaneamente alle elezioni, uno degli argomenti riguarderà il l’opinione del popolo georgiano verso l’adesione alla NATO.
Il Direttore dell’Ufficio Affari Politici dell'Ambasciata statunitense in Georgia, Joy Davis-Kirschner, ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero stanziato a favore della Georgia 5.000.000 USD come aiuti per organizzare le elezioni presidenziali (il finanziamento, messo a disposizione per riabilitare l'immagine di una "Georgia democratica" dopo gli eventi del 7 Novembre scorso, sarebbe stato deciso da figure di primo piano).
Gli Stati Uniti osservano molto attentamente la campagna elettorale in Georgia. Per far sembrare le cose più "democratiche", le istituzioni giudiziarie georgiane hanno perfino congelato il processo a Badri Patarkatsishvili ed hanno concesso la riapertura della televisione Imedi, fedele all’opposizione. Ovviamente, tutti i passi sono stati fatti seguendo le istruzioni del "presidente provvisorio della Georgia", il cui ruolo è svolto dall’Assistente del Segretario di Stato Americano Matthew Bryza e dai suoi aiutanti dell'Ambasciata degli Stati Uniti.
A volte la situazione può diventare perfino comica: il candidato dell’opposizione Levan Gachechiladze infatti si è lamentato del fatto che gli indici di popolarità di Saakashvili sarebbero stati appositamente gonfiati protestando con … John F. Tefft, Ambasciatore statunitense in Georgia (1); questo mentre tutti i candidati di opposizione insieme hanno chiesto un aiuto affinché si tengano elezioni libere e trasparenti al ... Segretario Generale della NATO.
Gli osservatori delle organizzazioni internazionali sono già arrivati in Georgia ed i meccanismi elettorali "trasparenti" sono stati messi a punto con precisione. Tale trasparenza presenta un'origine totalmente americana e serve solamente ad accertare il risultato voluto ed a far sembrare democratico l’intero spettacolo. Cos’altro ci si potrebbe aspettare sapendo che, secondo la Risoluzione del Senato statunitense S.Res 391: “la Repubblica di Georgia è … una democrazia emergente strategicamente ubicata tra la Turchia e la Russia, importante alleato politico e geopolitico per gli Stati Uniti”? (2)
Per la prospettiva statunitense, la posizione strategica della Georgia interessa molto più di qualsiasi tipo di retorica democratica. In passato, le proporzioni delle manipolazioni durante le elezioni in Georgia hanno provocato una reazione negativa da parte della missione OSCE presente nel paese.
I problemi con le liste di elettori ed un’intera serie di altri inconvenienti durante le Elezioni Comunali del 2006 furono così gravi che qualsiasi Stato canaglia sarebbe stato punito o sottoposto a bombardamenti "umanitari" per avere permesso appena l’1% di quanto verificatosi in Georgia. Tuttavia, la Comunità internazionale è solitamente abbastanza tollerante quando tali situazioni si presentano nelle “democrazie emergenti" come la Georgia o l'Ucraina. La Comunità internazionale non si preoccupa neppure di processi illegali, arresti, torture e violenze sugli attivisti politici dell’opposizione, soprattutto nei confronti di chi vede il futuro della Georgia in modo differente da Saakashvili.
Le migliori rappresentative della “società civile” occidentale - Open Society Foundation, McArthur Foundation, Eurasia Foundation, International Republican Institute, National Democratic Institute for International Affairs – preferiscono concentrarsi nel descrivere gli incubi dell'imperialismo russo. È interessante notare che molte di queste fondazioni operano anche in Russia. Il capo dell'organizzazione “Georgia nella NATO”, Shalva Pichkhadze, sostiene che dal suo punto di vista la neutralità è assolutamente inaccettabile per la Georgia e che l'unica via di salvezza, anche fisica, per la Georgia democratica è rappresentata dall’ingresso nella NATO (3).
Secondo i dati forniti dalla dipartimento delle Nazioni Unite che coordina le attività delle organizzazioni umanitarie, in Georgia ci sono 200 Organizzazioni Non Governative occidentali. La Georgia è fra i cinque primi paesi del mondo per donazioni concessioni pro capite da parte degli Stati Uniti (4).
Tutte le possibili risorse dell’amministrazione sono impiegate nella campagna presidenziale di M. Saakashvili. Funzionari di ogni livello – dai ministri ai parlamentari fino ai dirigenti delle municipalità – sono stati mobilitati. Nino Burjanadze, attualmente presidente georgiana ad interim, ha detto che farà “anche l’impossibile” per assicurarsi che gli elettori non si ritengano ingannati. La Burjanadze ha quindi ammesso indirettamente che gli elettori avrebbero ragioni sufficienti per sentirsi ingannati.
Il risultato delle precedenti elezioni presidenziali è stato indimenticabile - a quel tempo Saakashvili vinse con circa il 97% dei voti! I risultati delle elezioni parlamentari del 2003 che portarono al successo i politici che successivamente sarebbero passati all’opposizione furono annullate piuttosto democraticamente seguendo il percorso della "Rivoluzione delle Rose" (per esempio, i Laburisti condotti da Shalva Natelashvili ottennero il 15%) (5).
Si dovrebbe notare tuttavia che i politici georgiani all’opposizione non paiono essere in nessun modo diversi da quelli che appoggiano Saakashvili. Alcune persone legate alle autorità georgiane – il Vice Primo Ministro Lado Gurgenidze, l’ex primo ministro Zurab Nogaideli, il Segretario del Consiglio di Sicurezza Aleksandr Lomaya, il Presidente della Corte Costituzionale Giorgi Papuashvili, il Sindaco di Tbilisi Gigi Uglava, il capo dei parlamentari della maggioranza Giga Bokeria ed un certo numero di ministri “chiave” georgiani - hanno avuto stretti legami con le organizzazioni gestite da Soros. Ma lo stesso è altrettanto vero per i capi dell’opposizione unita Tinatin Khidasheli, Davit Usupashvili, Davit Zurabishvili, i fratelli Berdzenishvili e l'ex Ministro della Difesa Irakli Okruashvili. Negli anni ‘90, tutti loro hanno lavorato assieme nella Fondazione Soros o nelle organizzazioni sotto il controllo di Soros.
I loro attuali disaccordi non hanno una natura politica – piuttosto si tratta di una lotta per i finanziamenti. Se Washington decidesse di sbarazzarsi di Saakashvili, verrebbe selezionata subito un personaggio simile proveniente dall’opposizione.
Parlando dell'imminente spettacolo elettorale in Georgia, è utile esaminare i dati statistici sulla consistenza numerica dell’elettorato. Attualmente, sono registrati nel paese 3.372.836 elettori, nonostante tali cifre sembrino poco credibili confrontate con i risultati di un censimento condotto del 2002, il quale indicava la popolazione georgiana complessiva pari a 4.370.000 abitanti. L'opposizione ha dichiarato che oltre 1.000.000 di abitanti sarebbe inesistente e che questi elettori "voteranno" per Saakashvili (6).
Secondo dati del 2006, il numero di elettori registrati in Georgia è pari a 3.205.634, compresi i rifugiati provenienti dall’Abkhazia ed i residenti nella regione della Gola di Kodori. Durante le precedenti elezioni, Saakashvili ha ottenuto il 97% delle preferenze da 1.760.000 georgiani. Ciò corrispondeva all'affluenza dichiarata del 83%.
Se fosse vera la dichiarazione di Zurab Chiaberashvili, all’epoca presidente della commissione elettorale, si può ritenere che il numero di elettori in Georgia nel 2004 fosse pari a 2.129.824. Un numero simile - 2.200.000 - è stato proposto recentemente da Giorgi Gugava, responsabile del gruppo che gestisce la campagna presidenziale di Shalva Natelashvili.
Dal 28 Marzo 2004, data delle elezioni parlamentari, in due mesi la popolazione georgiana è aumentata in qualche modo di 200.000 persone (7) ed è cresciuta di un milione di persone nel corso dei quattro anni successivi malgrado le generali tendenze demografiche negative. Se consideriamo le proporzioni dell'emigrazione dalla Georgia (oltre 1.000.000 di persone) è possibile credere a qualsiasi tipo di dichiarazione riguardante le manipolazioni del regime georgiano. Si sono perfino diffuse voci che gli attivisti appartenenti al Movimento Nazionale Unito, oggi al potere, abbiano utilizzato dati demografici dell’epoca sovietica e abbiano perfino copiato i nomi dai registri cimiteriali e dalle tombe durante la raccolta delle firme dei loro sostenitori (8).
In ogni caso, l'autorità georgiana non è in grado di fornire i dati numerici precisi sulla consistenza della popolazione georgiana e sull’elettorato. Di conseguenza, l'opposizione ha buoni motivi essere sospettosa. Soltanto coloro che a cuor leggero hanno riconosciuto la legittimità delle elezioni kosovare del novembre 2007 malgrado siano state boicottate da un popolo intero - i Serbi - possono dirsi certi della "trasparenza" delle elezioni in Georgia.
Sembra che i vertici della carriera politica di Saakashvili siano acqua passata. Secondo una proiezione pubblicata da Resonansi, quotidiano di Tbilisi, Saakashvili può pensare di ottenere il 20,4% dei voti, 4% più del suo più pericoloso rivale, il capo dell’opposizione unita Levan Gachechiladze. Una proiezione di Kviris Palitra indica invece che Gachechiladze sarebbe favorito su Saakashvili. La macchina per la propaganda del regime allora ha intensificato la pressione sull'elettorato – una "ricerca" commissionata dal partito al potere indicherebbe la vittoria di Saakashvili al primo turno con il 54% (9).
Nel frattempo, l'autorità georgiana sta organizzando la distribuzione di farina e farmaci fra la popolazione rurale più povera. Il Primo Ministro georgiano Lado Gurgenidze dice che è in programma un aumento della spesa sociale da 400 milioni di Lari (circa 240 milioni di dollari americani) nel 2008 (mentre il preventivo militare del piccolo paese si avvicina ad 1 miliardo di dollari (10).
Gli stipendi e le pensioni, notoriamente bassi, sono cresciuti velocemente. La pensione minima è aumentata da 38 Lari (circa $23.46) a 55 Lari (circa $33.95) l’11 dicembre scorso. Il programma del governo sull’occupazione, che in passato non è stato sostenuto da alcuna misura concreta, è stato riportato in vita. Vengono fatte generose promesse sul diritto alla casa, come Saakashvili fece tempo addietro nella regione sudorientale di Kvemo Kartli, abitata da popolazioni azere. Dei buoni speciali recanti la dicitura "Omaggio del Presidente" (11) vengono distribuiti con questo scopo, senza dubbio questi verranno dimenticati immediatamente al termine del processo elettorale.
Saakashvili sostiene che molto è stato fatto in questi ultimi quattro anni e che molto altro si potrebbe; parlando ad Akhaltsikhe si è anche impegnato a combattere la povertà e la corruzione nel paese. Ha fatto promesse simili parlando in pubblico ad Abastumani e Borjomi, i luoghi da cui una parte considerevole dei cittadini georgiani e particolarmente della popolazione di etnia armena ha scelto di emigrare in Russia ed altri paesi.
Sono state fatte anche le solite allusioni riguardo al nemico della Georgia, la Russia, ovviamente. Minacce continuano ad essere lanciate all’indirizzo di Abkhazia ed Ossezia del Sud, Saakashvili sostiene che la Russia starebbe progettando un colpo di stato in Georgia. Inoltre il 12 dicembre ha dichiarato in una riunione pubblica nel distretto di Kareli che il conflitto di Tskhinvali sarà risolto al massimo entro pochi mesi e che nessun gruppo armato rimarrà nella regione. Non si possono attendere buone notizie nemmeno dal "festival" di Gunmukhri - l'autunno scorso questo luogo non lontano dalla frontiera con l’Abkhazia è stato usato per una delle tante provocazioni indirizzate contro i peacekeepers russi.
Il linguaggio usato dal presidente georgiano indica che nuove provocazioni saranno mese in atto per mobilitare la popolazione con uno slancio di patriottismo. Simili atti sono ugualmente probabili nel caso in cui l'opposizione perda le elezioni, chiaramente si tratta di uno scenario predefinito. Da parte sua, Levan Gachechiladze ha detto che l'opposizione porterà di nuovo la gente in strada nel caso di una sua sconfitta. Ha dichiarato che Saakashvili sarebbe abbastanza capace di manipolare i risultati delle elezioni, ma che in ogni caso l'opposizione non si arresterebbe e lotterebbe fino alla fine. Una nuova riunione contro le possibili manipolazioni dei risultati elettorali è fissata per il 29 dicembre. Badri Patarkatsishvili sostiene che le sue intenzioni sono serie. A giudicare dalle sue dichiarazioni, è pronto a pagare tutte le spese della Georgia con i propri soldi.
In generale, in Georgia non si attendono tempi tranquilli. La gente guarda all'Ucraina, dove "i rivoluzionari colorati" sono pure iperattivi. Attualmente la Georgia, paese di che divide le proprie frontiere con tutte le repubbliche del Caucaso settentrionale russo, sta addestrando attivamente i propri reparti speciali sotto il controllo del Pentagono (12).
Nel caso in cui il nostro vicino meridionale venga sospinto a forza nella NATO, la risoluzione dei conflitti in Abkhazia ed Ossezia del Sud, di importanza capitale per la sicurezza della Russia nel Caucaso settentrionale, ne uscirebbe sostanzialmente complicata.



Traduzione: Luca Bionda, redattore di Eurasia. Rivista di studi geopolitici.

FONTE: Fondo per la Cultura Strategica (RUS) http://en.fondsk.ru/

Articolo originale: http://en.fondsk.ru/article.php?id=1136


1. http://www.apsny.ge/news/1198015717.php
2. Risoluzione S.Res 391 del Senato degli Stati Uniti sulla Georgia
3. Svobodnaya Gruzia (Tbilisi), 19 Dicembre 2007
4. L. Tomin, The Georgian-Style Society of the Spectacle. // http://www.kreml.org/opinions/165969958
5. http://lenta.ru/lib/14185330/
6. http://www.rusnovosti.ru/news/45805/
7. Svobodnaya Gruzia (Tbilisi), 15 Dicembre 2007
8. Si veda: http://www.kommersant.ru/doc.aspx?DocsID=834499
9. Saakashvili starts and loses. Vzglyad, 3 Dicembre 2007
10. Il Ministro della Difesa georgiano Batu Kutelia valuta che circa 22% delle risorse del paese, circa 1.5 miliardi di Lari, sia destinato a spese per la difesa. Vedi: “Prepararsi per qualsiasi potenziale scenario” //24 Saati. Tbilisi, 13 dicembre 2007 (ufficialmente, 1,6 Lari = $1).
11. http://rus.primenewsonline.com/news/121/ARTICLE/20082/2007-12-05.html
12. Per particolari, si veda: I. Plugatarev. Commandos nel gioco antirusso di Washington. Nezavisimaya Gazeta, 21 Dicembre 2007