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Cloni, la profezia di Huxley è realtà?

di Lorenzo Fazzini - 03/01/2008

 



 I
l «Mondo Nuovo» di Aldous Huxley? Non ce ne siamo ac­corti, ma il treno che ci con­durrà alla società preconizzata dal romanziere inglese ha già la­sciato la stazione di partenza. E ci sta portando ad una realtà in cui sarà minata alla radice «la nostra auto-comprensione co­me esseri umani». Tutto ciò av­viene a causa di uno «scienti­smo senz’anima» che sta pian piano pren­dendo sem­pre più piede anche nella coscienza pubblica.
  Tale brutale denuncia non è di un mora­lista qualsiasi e nemmeno
di un esponente ufficiale di qualche religione, bensì del braccio destro del presidente a­mericano George W. Bush nel campo della bioetica. Leon R.
  Kass, già primo presidente del Comitato statunitense di bioeti­ca (aperto dalla Casa Bianca nel 2001), non ha lesinato nel trat­teggiare scenari foschi durante il suo recente intervento alla Wri-
ston Lecture, tenutasi nei giorni scorsi al Manhattan Institute di New York.
  Rifacendosi al contesto lettera­rio dell’autore di
The Brave New World – che già nel suo recente libro Le sfide della bioetica (Lin­dau) Kass aveva usato come mo­dello di confronto – lo studioso americano ha tratteggiato una situazione in cui la scienza con­temporanea sembra gareggiare per distruggere i riferimenti reli­giosi ed etici: «Le scoperte scientifiche vengono elen­cate per com­battere contro gli insegna­menti tradi­zionali delle religioni e del­la morale, così come in oppo­sizione alla nostra autocomprensione di creature che possiedono libertà e dignità».
  Con un semplice elenco dello stato dell’arte della ricerca bio­chimica Kass ha dato conto del­la condizione attuale nel campo della biomedicina, dove «si va oltre la terapia» e nella quale gli approdi scientifici «potranno presto essere usati per trasfor­mare
la stessa natura umana».
  Eccola, la fotografia di Kass: «La pillola. La fertilizzazione in vi­tro. Uteri artificiali. Clonazione.
  Industria genetica. Computer impiantati nel cervello» sono al­cune delle «conquiste» della scienza attuale. Che però, per il consulente di Bush, non sono paradossalmente il maggior pe­ricolo per l’umanità: lo è invece «la filosofia che guida la maggior parte della comunità biomedi­ca, ovvero uno scientismo senz’anima».
  Il cui assioma si sintetizza così: «La no­stra nuova biologia, eli­minando tut­to il mistero, può dare una completa de­scrizione del­la vita umana, dando anche spiegazioni scientifiche del pen­sare, amare, creare, dei giudizi morali e pure del perché si crede in Dio».
  Non è una questione che riguar­da solo chi crede: «Tutti i soste­nitori della libertà e dignità u­mana – anche coloro che tra noi sono atei – devono capire che la propria umanità è in pericolo»,
avverte il bioeticista statuniten­se. Epperò nel milieu culturale non sembra esserci la consape­volezza di quanto queste que­stioni siano centrali; Kass ne dà una prova citando il sostegno dato dall’Accademia dell’Uma­nesimo – che includeva filosofi come Isaiah Berlin e Kurt Von­negut – alla clonazione umana: «I benefici potenziali della clo­nazione possono essere così grandi che sarebbe una tragedia se vecchi scrupoli teologici con­ducessero a u­na reazione luddista della stessa clona­zione », si legge in un testo dell’Accade­mia.
 
È quindi ora di agire con forza se non si vuole assistere – chiosa Kass – alle e­streme conseguenze dello scien­tismo senz’anima. Che sarebbe poi «l’erosione, probabilmente quella decisiva, dell’idea del­l’uomo come essere nobile, con dignità, prezioso e fatto ad im­magine di Dio, rimpiazzata con un’altra comprensione dell’uo­mo, inteso niente meno che pu­ro materiale da manipolare».
 «Tutti i sostenitori della libertà e dignità umana – anche coloro che tra noi sono atei – devono capire che la propria umanità è in pericolo»
«La filosofia che guida la maggior parte della comunità biomedica assomiglia sempre più a uno scientismo senz’anima»