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I Buoni Locali di Solidarietà

di Progetto Arcipelago - 04/01/2008

 

I Buoni Locali di Solidarietà SCEC (Soldarietà ChE Cammina) nascono dall’esperienza e dallo

studio di oltre 4.000 esempi di monete complementari presenti in tutto il mondo, compreso il

circuito WIR svizzero e il Regio tedesco.

La situazione economica caratterizzata dall’esasperato aumento del debito delle famiglie e delle

imprese a causa della deregulation finanziaria e della esagerata creazione monetaria ex nihilo,

evidenziata dal progressivo impoverimento delle economie locali accentuatasi con la

globalizzazione, ha determinato la necessità di attivare un’esperienza del genere anche in Italia.

Obiettivo è quello di invertire il ciclo mantenendo almeno nel territorio la ricchezza attraverso due

strumenti:

1. Il Buono Locale di Solidarietà che aumenta il potere di acquisto delle famiglie e agevola

l’economia locale circolando in un territorio limitato a fianco dell’euro come percentuale

di prezzo di listino (es. 10-20%);

2. L’attuazione di progetti aziendali per rivitalizzare il settore agroalimentare

http://www.progettotau.org/presentation1/ilsaporedelcuore.html , oggi a rischio di collasso e le produzioni

locali e artigianali http://www.progettotau.org/presentation1/filiereinrete.html che rischiano anch’esse di

scomparire. Collaborazione tra imprese, riduzione delle filiere produttive, creazione di

economie di scala e gruppi di acquisto per settori merceologici per aumentare il potere

contrattuale con i fornitori, sono elementi che aiuteranno il prodotto locale a competere

con i prodotti di importazione in termini di prezzo e qualità.

1) Il Buono Locale è uno strumento che ha un rapporto di parità con l’euro (1:1), non è convertibile

in euro, è gratuito e viene distribuito con regole univoche e trasparenti in tutte le zone d’Italia che

aderiscono al progetto Arcipelago.

Il Buono Locale è una percentuale di prezzo pagata (min. 10%) sul prezzo di listino di un bene e

può essere riutilizzato dal commerciante all’interno delle imprese, professionisti, produttori ecc. che

aderiscono al circuito in tutta Italia.

Il Buono Locale essendo distribuito gratuitamente non crea debito, come accade per la creazione

monetaria cartacea e elettronica. Ancora al territorio tutto l’importo (anche quello pagato in euro) e

circolando nel circuito locale consente di aumentare e reinvestire questa ricchezza nel territorio.

Il Buono Locale aumenta il potere di acquisto delle famiglie per la percentuale di Buoni accettata

(il pensionato con 500 euro avrà un potere si acquisto maggiorato di 100 euro nel caso la

percentuale media accettata sia del 20%)

Fiscalmente il Buono Locale è assimilabile ad un abbuono http://it.wikipedia.org/wiki/Abbuono e come tale

non concorre alla determinazione della base imponibile. Essendo solo una piccola percentuale del

prezzo pagato in euro non si corre nemmeno il rischio di creare inflazione, poiché i Buoni

acquisiscono valore insieme all’euro e non ne sono indipendenti.

Il progetto Arcipelago prevede che ogni isola che adotta i buoni possa scambiare con le altre le

eccedenze produttive e i flussi turistici, ogni isola infatti potrà pagare nella percentuale accettata

con i Buoni che circolano nella propria zona (i Buoni avranno una faccia comune nazionale e una

locale anche regionale). Ogni isola sarà garante nei confronti delle altre della qualità dei prodotti e

dei servizi scambiati, ad esempio di un prodotto agroalimentare o di un servizio di ristorazione e

alberghiero, insomma una sorta di certificazione di qualità spontanea e veritiera.

2) Le imprese che producono beni e artigianato hanno il problema della visibilità delle proprie

merci e la creazione di mercato. In questo caso la riduzione delle filiere e la razionalizzazione dei

processi di produzione e vendita portano ad offrire un prezzo concorrenziale aumentato dall’utilizzo

del Buono e quindi concorrerà a richiamare consumatori distogliendoli dal prodotto di

importazione. L’interazione con la piccola distribuzione permetterà ai produttori locali di ottenere

anche visibilità e mercato per la propria produzione.

La creazione di piccoli supermercati locali dove i produttori potranno far confluire i loro spacci

aziendali e dove i produttori agroalimentari potranno vendere direttamente concorrerà a migliorare

l’offerta. Nell’agroalimentare la qualità sarà un processo naturale visto che la vendita dei prodotti

avverrà nel territorio e quindi le aziende dovranno essere aperte ad essere visitate dai consumatori.

Da sottolineare anche che, se i produttori, soprattutto agricoli, ricevono una giusta remunerazione

del proprio lavoro si potrà richiedere in contropartita l’emersione del lavoro nero nei campi,

specialmente diffuso al sud.

Dal punto di vista sociale, la distribuzione dei Buoni Locali anche agli immigrati e come abbiamo

visto attraverso l’emersione dello sfruttamento, opera un’integrazione che fa scemare tensioni

sociali inevitabili. Aumentando il potere di acquisto delle famiglie e dei pensionati ha la funzione di

un ottimo ammortizzatore sociale.

Si possono mettere in piedi anche forme di solidarietà fornendo beni di prima necessità (ricavati

dalle rimanenze dei punti vendita diretti e della piccola distribuzione del circuito, come pane, pasta

ortofrutta ecc.) alle famiglie meno abbienti.

Allo stesso modo sarà facile organizzare il servizio a domicilio della spesa agli anziani soli,

organizzando magari alla domenica pranzi e occasioni di ritrovo in strutture messe appositamente a

disposizione dalle amministrazioni locali.

Per i malati lungodegenti e anche per quelli terminali anche sulla scorta di esperienze di altre

associazioni, si sta elaborando un progetto da presentare alle Regioni per l’assistenza domiciliare.

Il progetto permetterà notevoli risparmi per la sanità pubblica e creerà posti di lavoro e ai malati

darà l’opportunità di rimanere nelle loro case, con i loro cari.

Il servizio in parte sarà pagato dalla regione e parte dalle famiglie con una percentuale in Buoni.

Lo scopo e l’obiettivo dei Buoni Locali possiamo dire sia quello di far intravedere alle persone che

li usano che esiste la possibilità di un altro modo di relazionarci con il prossimo, facendo anche una

sana economia. Uno stimolo a non vedere l’altro come un nemico, ma come parte di una comunità

armonica. E’ un progetto fatto dalla gente per la gente e ha costi irrisori oltre ad essere semplice

e pratico.

Attualmente sono numerose le città che stanno lavorando a questo progetto:

Torino, Milano, Bergamo, Verona, Mantova, Pordenone, Genova, Bologna, Firenze, Prato, Pistoia,

Lucca, Viareggio, Massa Carrara, Arezzo, Terni, Pesaro, Roma, Napoli, Acerra, Portici, Crotrone,

Foggia, Taranto, Salaparuta (TP) e Serramanna in Sardegna.

Molte di queste partiranno entro Aprile 2008, l’associazione Arcipelago è in fase di costituzione

Le realtà attualmente già operanti sono Roma, Napoli e Portici.

Riferimenti utili:

www.centrofondi.it

www.progettotau.org

www.progettoscec.com

www.ecoroma.org

www.progettothyrus.com

www.circuitotalento.org

www.associazioneidanee.it

www.progettoreale.com

Rassegna stampa sui Buoni Locali a Napoli http://videoitalia.etleboro.com/?vid=986

http://www.centrofondi.it/articoli/rassegna_stampaScec.pdf

Lo SCEC di Napoli a uno mattina http://videoitalia.etleboro.com/?vid=986

Sui Buoni Locali in Toscana http://www.centrofondi.it/articoli/Controradio_nov_07.ram

Articolo sul Fiorino di Firenze http://www.centrofondi.it/articoli/Tirreno.JPG