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Le gesta dell'imperatore. Il cronista medievale che raccontò Federico II

di Armando Torno - 04/01/2008



Nicolò Jamsilla è il nome di un cronista medievale scelto nel 1726 dal Muratori per attribuire l'opera Le gesta di Federico II imperatore e dei suoi figli Corrado e Manfredi. Chi fosse veramente, è difficile ancora oggi scriverlo; di certo sappiamo che fu segretario dello stesso Manfredi e che l'Historia nacque probabilmente tra il 1258 e il 1266. Così scrive del sommo Federico (al quale si può perdonare la concessione di immergere le pettegole più volte nei corsi d'acqua): «La sua magnanimità fu temperata dalla saggezza... avrebbe fatto cose molto più grandi di quelle che fece se avesse potuto obbedire agli impulsi del suo animo senza il freno della filosofia».
Resoconto minuzioso, vergato in un latino interessante — è tale anche per le anomalie nell'applicazione della consecutio temporum e in taluni costrutti sintattici — ha trovato un'edizione, presso il tipografo-libraio Francesco Ciolfi di Cassino (tel. 0776-21227) e curata da Francesco De Rosa, degna del massimo rispetto: testo latino con varianti e traduzione, glossario, ottima introduzione. Non era un lavoro facile restituire in una buona lezione le gesta di Federico quando si pensa che persino al Muratori, nei Rerum Italicarum Scriptores, sfuggì imbecillis anziché imbellis (VIII, col. 512) e dominum anziché dominium (col. 544). De Rosa ci aiuta a rileggere correttamente le vicende di un uomo al quale arte di governare, cultura, diritto e dialogo con l'Islam devono moltissimo.
NICOLÒ JAMSILLA, Le gesta di Federico II CIOLFI EDITORE PP. 328, e 16