Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Quello scudo non s'ha da fare. La Polonia dubita sull'installazione del sistema missilistico USA

Quello scudo non s'ha da fare. La Polonia dubita sull'installazione del sistema missilistico USA

di Alessandro Ursic - 08/01/2008

La Polonia esprime i suoi dubbi sull'installazione del sistema missilistico Usa

Prima la Russia che fa la voce grossa, ritornando a toni da Guerra fredda. Ora il principale alleato statunitense nella “Nuova Europa”, come la definì l'allora segretario alla difesa Donald Rumsfeld, che inizia a nicchiare. La costruzione del cosiddetto “scudo spaziale”, il progetto anti-missilistico statunitense con basi in Polonia e Repubblica Ceca in funzione ufficialmente anti-iraniana, è incocciata in un altro ostacolo. Il nuovo ministro degli esteri polacco, Radek Sikorski, ha detto che il suo governo non è ancora pronto per accettare il piano Usa, perché deve prima considerare i vari costi e rischi dell'operazione. Il ripensamento di Varsavia segnala un cambiamento nella sua politica estera, dopo che lo scorso autunno l'esecutivo ultraconservatore – e fedele alleato degli Usa – di Jaroslaw Kaczynski è stato rimpiazzato dal più moderato governo di Donald Tusk.

SikorskiLe parole di Sikorski. “Questo è un progetto americano, non polacco”, ha detto Sikorski in un'intervista al quotidiano Gazeta Wyborcza. “Noi non ci sentiamo minacciati dall'Iran”, ha aggiunto il ministro. “Dobbiamo discutere a fondo non solo dei benefici, ma anche dei rischi. Non può essere che siamo gli unici a pagare dei costi”. Sikorski ha fatto riferimento in particolare alle elezioni statunitensi di novembre, spiegando che Varsavia sta studiando le posizioni dei vari candidati: “Lo scenario peggiore è quello in cui la Polonia dà il suo nulla osta allo scudo, si accolla i costi politici e poi la base non viene costruita perché è cambiato il governo Usa”. Il governo Kaczynski aveva accettato in linea di principio di installare su territorio polacco dieci sistemi missilistici di intercettazione Usa, senza però firmare un trattato.

Il segretario alla difesa Usa, Robert GatesI rapporti con la Russia. Il nuovo governo vuole insomma maggiori chiarimenti, prima di impegnarsi in un progetto che per la Polonia avrebbe conseguenze politiche non indifferenti, specie nei rapporti con la Russia. Nei mesi scorsi, considerando lo scudo missilistico Usa una minaccia alla propria sicurezza, il Cremlino ha alzato il livello verbale dello scontro. In protesta con Washington, il presidente russo Vladimir Putin ha sospeso la partecipazione di Mosca al Trattato sulle Forze armate convenzionali in Europa (Cfe). Le relazioni tra Polonia e Russia, inoltre, sono tese da qualche anno. Nel 2005 Mosca ha imposto il divieto di importazione di carne polacca, citando scarsi standard di igiene. Ma Varsavia è anche preoccupata per la collaborazione tra Russia e Germania in campo energetico: il progetto del gasdotto North Stream, che correrebbe sotto il Mar Baltico, lascerebbe la Polonia alla mercé di una Russia che negli ultimi anni ha dimostrato di esser capace di chiudere letteralmente i rubinetti del gas ai Paesi vicini.

Prima di passare alle armi, quindi, il governo polacco vuole più dialogo. Nei prossimi giorni a Varsavia arriverà una delegazione del Cremlino, per discutere anche dello scudo missilistico: si tratta dei primi colloqui diretti tra i due Paesi sulla questione. Ed entro fine mese saranno Tusk e il ministro della difesa Bogdan Klich a raggiungere Washington, per esporre davanti all'amministrazione Bush il ripensamento in corso.