Il tracollo di Napoli è quello di tutto l’Occidente
di Massimo Fini - 09/01/2008
CARO FINI, dello sfacelo rifiuti
a Napoli si dà la colpa,
giustamente, a Bassolino, alla
Jervolino, al commissario
straordinario. Ma quel che mi dà
un enorme fastidio è che
pochissimi osano affermare che
la colpa è anche della gente di
Napoli e dintorni.
Giorgio Bellani, Milano
L’EMERGENZA rifiuti di
Napoli è senz’altro responsabilità
dell’insipienza e della incapacità
previsionale delle classi dirigenti, locali e
nazionali, delle connivenze con la camorra,
ma anche e forse soprattutto, come dice lei,
dal popolo napoletano, il cui innato
anarchismo, il sempreterno ‘tira a campà’
potevano andar bene - costituivano anzi il
suo simpatico folclore - in una società più
semplice ma non funzionano più in una
complessa come l’attuale.
Ma nel tracollo di Napoli io ci vedo anche
una metafora della condizione del mondo
occidentale, di quanto ci dobbiamo
aspettare da modello di sviluppo basato
sull’ossessivo meccanismo
produzione-consumo-produzione.
Ora, «nulla si crea e nulla si distrugge»
diceva Democrito già nel IV secolo a. C.
I rifiuti, che nella loro enorme quantità
sono il prodotto di questo meccanismo, noi
li possiamo spostare, li possiamo
nascondere, come i cani nascondono la loro
cacca sotto il tappeto, ma non li possiamo
eliminare certo, ancora per un po’ di
decenni, sulle coste del Benin o di qualche
altro paese povero, ma prima o poi anche le
coste del Benin saranno sature. E allora
saremo tutti soffocati, meritatamente, dai
nostri rifiuti e dalle nostre deiezioni. come
Napoli e i napoletani. Buon anno.