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Fiorani, Malpensa e Monnezza

di Max Ferrari - 12/01/2008

 

Una volta l’interrogatorio dell’ex banchiere Fiorani a Varese sarebbe finito in prima pagina sui quotidiani nazionali, o almeno su quelli  un po’ pendenti   a sinistra. Sì perché di cose curiose ce ne sono parecchie, a cominciare dalla “triangolazione” dei 50.000 euro portati in ufficio a Giorgetti  (che non ha accettato,ma neppure denunciato la mazzetta e ha suggerito di girare il “regalo” a una società amica) per finire con la scoperta che Maroni, da Ministro del Lavoro, faceva pressioni su Fiorani per sponsorizzare una barca a vela che correva la lussuosa Coppa Louis Vuitton.Una barca, la +39, che di padano nulla aveva (a partire dal nome mutuato dall’italianissimo prefisso nazionale) e dall’altro sponsor , la Regione Sicilia del chiacchieratissimo Totò Cuffaro che vide poi la +39 diventare, a sua volta, lo sponsor del Palermo Calcio.

 Intrecci inimmaginabili che, a quanto pare, portarono a quella impresa sportiva qualcosa come 35 milioni di euro di finanziamenti che forse potevano servire di più per le infrastrutture del  Nord, i poveri del Nord, o una qualsiasi di quelle tante emergenze del Nord di cui la Lega si riempie la bocca, predicando bene e razzolando molto meno bene.

Sia come sia, il Procuratore capo di Varese dichiara oggi al Corriere  che “Fiorani è lo snodo fondamentale tra le società di Sogliano inquisito per riciclaggio e la Lega Nord” ma la notizia viene relegata alle pagine regionali del Corsera e non viene manco menzionata da Repubblica e altri, come per non irritare qualcuno nel momento meno opportuno.

Non è che per caso sono vere le voci di chi, dopo l’incontro a Roma, parla di uno scambio  di favori tra Bossi e Prodi che prevede un’apertura del governo alle pretese leghiste su Malpensa in cambio di una protesta solo di facciata quando arriverà un po’ di pattume napoletano?

L’improvvisa ricomparsa sulla scena di Toto e di AirOne allora non è forse casuale, ma se così fosse il rischio è doppio perché, se scappa Air France, oltre alla monezza avremmo anche il bidone.

P.S. E’ possibile ricordare che i Bossi, i Maroni, i Giorgetti, i Bonomi, erano quelli che sostenevano che Alitalia poteva essere comprata dalla compagnia “Volare” che secondo loro era il prototipo della solida compagnia del Nord? E’ possibile ricordare che Volare fallì miseramente, fu sostenuta con aiuti di Stato decisi da Maroni in deroga alla Legge Marzano e poi venduta a quella Alitalia che avrebbe dovuto comprare? E’ possibile rammentare che questi  signori sono gli stessi che oggi sostengono senza esitazioni AirOne pur sapendo che tra un anno si rischia di chiudere veramente baracca e burattini?