Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La farsa presidenziale del 2008... Garantisce l'allargamento del crimine e della guerra

La farsa presidenziale del 2008... Garantisce l'allargamento del crimine e della guerra

di Larry Chin - 13/01/2008

 
   



Tutte le elezioni nella storia moderna degli USA sono state una manipolazione criminale, orchestrate ed allestite da delle elite politiche e rappresentate da burattini scelti con cura dall'elite, ognuno dei quali appoggiato dalla sua squadra di corrotti criminali di guerra, "consiglieri" di intelligence/sicurezza e risorse dei think tank. L'affare del 2008 non sarà certo diverso.

E' tempo ancora una volta di dissipare la follia di massa e le speranze infondate mentre si verifica un altro nuovo inferno elettorale. Non vi sarà nessun salvatore, nessun termine alla continua crisi mondiale ed assolutamente nessun "cambiamento".

I mostri dietro ciascun candidato

Mentre il pubblico americano viene ancora una volta travolto in un altro ridicolo carnevale dell'aldilà su quale "personalità presidenziale" sia più "attraente", quale fantoccio preselezionato pronunci il migliore discorso ecc., vi è poca o nessuna attenzione agli individui dietro ciascun candidato; alle forze che tirano le fila e che stabiliscono veramente l'agenda geopolitica.



Il Washington Post ha fornito una lista completa dei "padroni" di ciascun rispettivo burattino, che dovrebbe essere studiata riga per riga:

La guerra per gli esperti: Una lista dei consiglieri di sicurezza nazionale e di politica estera dei candidati presidenziali di primo piano di entrambe i partiti

Questa lista contiene la chiave alla questione centrale: la guerra.

Come rivelano i nomi, tutti i principali candidati (i fantocci favoriti con qualche reale possibilità di essere scelti) serve da copertura per programmi stabiliti da attuali e precedenti funzionari e politicanti della "sicurezza" neoconservatori e neoliberali, membri del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e del Council on Foreign Relations e di apparati come la Heritage Foundation, del Center for Strategic and International Studies, della Brookings Institution, dell'AIPAC, della Hoover Institution, dell'American Enterprise Institute e di altri.

Dietro ai candidati si possono trovare alcuni degli individui più terrificanti che camminano oggi sulla terra, come segue:

John McCain

  • Henry Kissinger

  • Richard Armitage, ex vice segretario di stato, agente segreto ed alleato di Bush per tutta la vita

  • Robert “Bud” McFarlane, consigliere per la sicurezza nazionale di Reagan/Bush, Iran, Contra

  • William Kristol, direttore del The Weekly Standard (neocon)

  • Alexander Haig, segretario di stato di Reagan/Bush

  • George Shultz, segretario di stato di Reagan/Bush, Hoover Institution, Bechtel

  • Brent Scowcroft, Ford, consigliere per la sicurezza nazionale di George H.W. Bush

  • James Woolsey, ex direttore della CIA

  • Lawrence Eagleburger, segretario di stato di George H.W. Bush

  • William Ball, segretario della Marina dell'amministrazione Reagan

  • Colin Powell

Barack Obama

  • Zbigniew Brzezinski

  • Anthony Lake, consigliere per la sicurezza nazionale dell'amministrazione Clinton

  • Sarah Sewall, vice segretario della difesa, zar controinsurrezione dell'amministrazione Clinton

  • Richard Clarke, zar antiterrorismo delle amministrazioni Clinton e Bush

  • Susan Rice, specialista dell'Africa dell'amministrazione Clinton e membro del NSC, Brookings

  • Bruce Riedel, ex ufficiale della CIA, Affari del Vicino Oriente ed asiatici del NSC, Brookings

Hillary Clinton

  • Bill Clinton

  • Madeline Albright, segretario di stato dell'amministrazione Clinton

  • Sandy Berger, consigliere per la sicurezza nazionale dell'amministrazione Clinton

  • Richard Holbrooke, ambasciatore all'ONU dell'amministrazione Clinton

  • Gen. Wesley Clark, comandante in Kosovo dell'epoca di Clinton

  • Leslie Gelb, Council on Foreign Relations, ex funzionario del Dipartimento di Stato e della Difesa

  • Martin Indyk, ambasciatore in Israele dell'amministrazione Clinton, Brookings

  • Strobe Talbott, vice segretario di stato dell'amministrazione Clinton, coideatore del gruppo “6+2” del petrolio del Caspio, Brookings

  • Jeffrey Smith, ex consigliere generale della CIA

Rudy Giuliani

  • Kim Holmes, ex assistente segretario di stato di George W. Bush, Heritage Foundation

  • Louis Freeh, ex direttore dell'FBI

  • Stephen Yates, ex vice assistente di Dick Cheney

  • Norman Podhoretz, Hudson Institute (neocon)

  • Kenneth Weinstein, Hudson Institute

  • Numerosi individui collegati alle neocon Hoover Institution e Heritage Foundation

Mike Huckabee

Huckabee è stato riservato sulla sua squadra. Tra i nomi finora in circolazione:

  • Ed Rollins, operativo repubblicano

  • Frank Gaffney, neocon

  • John Bolton, ambasciatore all'ONU di George W. Bush (al momento, la partecipazione di Bolton è una robusta diceria)

John Edwards

Edwards vanta una grande squadra di ufficiali di carriera militari e dei servizi segreti, la maggior parte dei quali dai "ranghi". Tra i nomi più rilevanti:

  • assistente direttore dell'Agenzia Controllo Armamenti e Disarmo USA di Jimmy Carter, fondatore e presidente del Henry L. Stimson Center

  • Irving Blickstein, ex vice assistente capo delle operazioni navali, RAND Corporation

Mitt Romney

  • Cofer Black, ex CIA e funzionario antiterrorismo del dipartimento di stato di George W. Bush, vice presidente della Blackwater USA

  • Alberto Cardenas, lobbista ed ex presidente del partito repubblicano della Florida

  • Roger Noriega, assistente segretario per gli affari dell'emisfero occidentale di George W. Bush

  • Rep. Pete Hoekstra (R, Mich.), membro di minoranza della Commissione Servizi Segreti della Camera dei Rappresentanti

La scelta dei burattinai

Come sottolineato da Daniel Estulin in La vera storia del Gruppo Bilderberg, i padroni del "governo mondiale", i cui membri manipolano tutte le elezioni, perseguono i seguenti principali obiettivi: 1) una identità internazionale, ovvero "internazionalismo", 2) il controllo centralizzato del popolo, 3) una società a crescita zero, post-industriale, 4) uno stato di squilibrio mondiale perpetuo, 5) il controllo centralizzato di tutte le politiche estere ed interne, 6) conferimento di poteri alle Nazioni Unite ed alla NATO e 7) una grande area di libero commercio sotto il controllo anglo-americano.

Mentre è ancora troppo presto per accertarsi della scelta finale dei principali gruppi che modellano il mondo (Bilderberg, Commissione Trilaterale, Council on Foreign Relations ecc.), è chiaro, dalle liste di cui sopra, che i burattini per la Casa Bianca approvati sono già i “candidati al successo".

Mentre i veri rappresentanti del "cambiamento", come Dennis Kucinich, Cynthia McKinney e Ron Paul, (i cui "voti" sarebbero in ogni caso sistematicamente cancellati) non hanno nessuna possibilità, i soli burattini rimanenti e le loro rispettive squadre sono provati supplicanti dell'esistente elite bellica ed industriale.

E' chiaro che i candidati repubblicani, particolarmente John McCain, sono profondamente collegati ai peggiori elementi, in modo più cospicuo a Henry Kissinger; il collegamento di Barack Obama all'elite parla da solo: Zbigniew Brzezinski.

La partecipazione di McCain allo scandalo delle casse risparmi e prestiti negli anni '80, come membro del malfamato Keating Five, è un fatto storico.

Sono pure un fatto stabilito le brutali opinioni di McCain su guerra ed assassinio, che sono meglio esemplificate nel suo editoriale del 2001 La guerra è inferno. Ora continuiamo a farla.

Non vi è migliore cristallizzazione di McCain delle sue parole intrise di sangue.

E' ben noto che entrambi i Clinton sono da lungo tempo membri del Bilderberg. Come notato da Daniel Estulin, John Edwards, che attualmente si atteggia come "populista", è stato scelto attentamente da Henry Kissinger (che ora opera dietro John McCain) per essere il vice candidato presidenziale di John Kerry nel 2004. Ora, quattro anni più tardi, le sue connessioni devono certamente essere accresciute.

Arriva la "ancora più aggressiva 'guerra al terrorismo'"

E' chiaro dai "candidati" scelti, che non vi sarà certo fine alla guerra ovvero al continuo declino dell'impero americano.

Non soltanto la "guerra al terrorismo" continuerà, ma probabilmente si intensificherà e si allargherà sotto una "nuova gestione". L'unica questione è se la tendenza sarà verso una marca neoliberale, il Nuovo Ordine Mondiale multinazionale "più sfumato", un "consenso bipartitico" a Washington, una più ordinata decadenza economica e politica ecc, . . . .oppure la continuazione della palese brutalità e criminalità di Bush-Cheney.

Gli eventi violenti, compreso l'assassinio della Bhutto in Pakistan ed altri come gli "11/9" giocano più per gli ultimi . . . McCain and Giuliani.

I candidati repubblicani hanno uniformemente e costantemente echeggiato l'agenda bellica Bush/Cheney/neocon e le menzogne 11/9/“terrorismo”.

Ciascun candidato democratico si è proclamato il campione dell'"antiterrorismo" oppure il "vero" antiterrorista che George W. Bush non è.

Le sanguinarie opinioni di Obama sulla guerra sono ben documentate e simili a quelle di Bush-Cheney. In aggiunta alla guerra all'Iran, Obama ha dichiarato che attaccherebbe il Pakistan se la sua amministrazione avesse "informazioni perseguibili" che Osama bin Laden si nasconde in Pakistan ed il governo di quel paese non agisse.

Edwards, che durante il dibattito vice presidenziale del 2004 strillava con Dick Cheney che avrebbe "ucciso i terroristi", ha recentemente ripetuto: "Se, come presidente, sapessi dove è Osama bin Laden, andrei a prenderlo".

La Clinton è andata persino oltre in dettagli sulla sua particolare fantasia di guerra: "Ad un certo punto, probabilmente quando i missili sono lanciati, il governo pakistano deve sapere che arriveranno presto".

Alla fine, La guerra è inferno. Ora continuiamo a farla di McCain è la voce del consenso . . .la menzogna dell'11/9 esemplificata.

La conta dei voti ed altre illusioni

Come ripetutamente osservato in questa pubblicazione, tutti gli aspetti del voto americano cono stati, e continuano ad essere, manipolati.

E' ancora un fatto che le grandi società (collegate principalmente all'apparato politico repubblicano) controllano il voto americano e con crescente sofisticazione tecnologica: Diebold, ESS, Sequoia e SAIC. Infatti, nel 2008 saranno utilizzate nuove generazioni delle loro macchine.

Oltre la coraggiosa denuncia e l'attivismo da parte di quelli come Black Box Voting ed altri, la stessa mostruosa e malefica potenza criminale che distrugge la democrazia che è stata in funzione per decenni rimane in controllo.

Il vincitore delle elezioni del 2008: il crimine

Come ha scritto Mike Ruppert in Passare il Rubicone: “Quei profitti del crimine e di guerra, che sono distruttivi della vita umana, del lavoro, del felice, onesto vicinato (sia negli USA che in Afghanistan, Africa ed Iraq) sono in effetti la chiave di volta dell'economia globale ed un fattore determinante del successo in una competizione spietata, un ago della bussola per la civiltà umana. Non ci si può aspettare di seguire la ricetta per lo stufato di un animale ucciso per strada e produrre un budino al creme-caramel".

I criminali non obbediscono alle leggi. I criminali non credono nella "democrazia".

I criminali non "permettono" elezioni.

Non permetteranno delle elezioni nel 2008. Ne imporranno delle altre.

Versione originale:

http://onlinejournal.com/artman/publish/article_2824.shtml

Versione italiana:

http://freebooter.interfree.it/pchpit.htm
Traduzione a cura di Frebooter