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Le dighe cinesi, pericolanti. Ma in espansione

di Marina Forti - 16/01/2008


 

Ci sono quasi 90mila dighe in Cina, e quasi la metà di queste è gravemente instabile. Lo ha ammesso ieri il governo di Pechino, annunciando un programma di riparazioni urgenti: durerà almeno tre anni e costerà 27 miliardi di yuan, pari a circa 3,7 miliardi di dollari.
Il viceministro delle risorse idriche, Jiao Yong, ne ha parlato ieri durante un forum condotto dal vivo sul sito del governo cinese (www.gov.cn). «Negli anni passati le dighe hanno avuto un effetto molto importante sullo sviluppo socio-economico del paese», ha detto: «Ma molte di queste dighe sono state costruite tra gli anni '50 e '70 del 1900, in condizioni che all'epoca limitavano l'obiettività». Le «costrizioni dell'epoca», fanno sì che «molte di queste dighe contengano deficienze congenite; inoltre ora sono vecchie e hanno urgente bisogno di interventi. Un gran numero di dighe ha pericoli segreti».
Le dighe hanno avuto - e hanno - un ruolo importante nei progetti della leadership cinese, fin dai tempi del presidente Mao Zedong, che aveva promosso l'idea del progresso economico attraverso grandi progetti - dighe, acciaierie, grandi infrastrutture a cui milioni di cinesi hanno contribuito col proprio lavoro. Era l'idea chegli uomini possono «spostare le montagne», e ovviamente dominare la natura, controllare i suoi effetti disastrosi (le alluvioni), «addomesticarla». Ai tempi di Mao non si trattava ancora di progetti faraonici come quello delle Tre Gole, la diga sul fiume Yangtze che ha costretto a sfollare due milioni di persone, spostato città, sommerso interi distretti. Anche allora però si trattava di dighe piccole e grandi, centinaia, migliaia di dighe che hanno mutato altrettanto il panorama fisico, umano e sociale della Cina. Secondo International rivers, rete internazionale di studiosi e attivisti sull'impatto delle dighe sui fiumi e le popolazioni che ne dipendono, l'insieme delle dighe cinesi ha spostato circa 10 milioni di persone dalle proprie terre e case - non tutte queste persone sono risistemate in modo adeguato.
Quello che però ora preoccupa le autorità cinesi sono le condizioni in cui molte di quelle dighe furono costruite: spesso in fretta, con limitazioni tecnologiche e logistiche. Problema non nuovo: nel 1975 decine di migliaia di abitanti dello Henan, provincia della Cina centrale, perirono dopo il crollo di due dighe: la cosa fu tenuta segreta, l'opinione pubblica cinese ha ha avuto notizia solo in anni recenti.
Ora, secondo il viceministro Jiao oltre 37mila dighe sparse per la Cina sono oggetivamente pericolose. «Via via che il clima globale si riscalda e aumenta la frequenza di fenomeni meteorologici estremi ciome le piogge torrenziali, e che si sviluppano gli insediamenti sociali ed economici a valle delle dighe, il pericolo potenziale diventa sempre più grande». Secondo il viceministro, «il gran numero di dighe pericolose sparse nel paese è diventato l'anello debole dello sviluppo e un fattore di instabilità nella prevenzione delle alluvioni».
Il vicepremier Hui Liangyu ha annunciato, durante lo stesso forum trasmesso sul web, che nei prossimi tre anni il governo spenderà 9 miliardi di yuan per affrontare i problemi più urgenti (7.244 yuan sono un dollaro al cambio attuale).
Bisogna anche dire che nonostante i problemi passati, le vecchie dighe pericolanti o i problemi ancora irrisolti del progetto delle Tre Gole (attorno a cui sono già emersi sia problemi tecnici, sia gravi casi di corruzione) le autorità cinesi intendono espandere la costruzione di dighe, in particolare i progetti idroelettrici: secondo i piani, la capacità idroelettrica dovrebbe più che raddoppiare entro il 2020, andando a 250mila megaWatt. Su alcuni grandi fiumi le autorità progettano «cascate» di dighe, come sul Lancang (il Mekong superiore) o il fiume Nu (che prende il nome Salween in Birmania). Eppure, anche in Cina c'è un nascente movimento di critica, che chiede un approccio più «partecipato» delle popolazioni su cui le dighe avranno impatto diretto.