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Terni: quando le cose vanno male si chiama "inceneritore"

di redazionale - 18/01/2008

 

È perlomeno strano che quando si promuovono nuovi impianti per bruciare i rifiuti vengono chiamati "termovalorizzatori", quando invece si chiudono per disastro ambientale vengono chiamati "inceneritori".

È quanto accaduto negli ultimi due giorni con il caso di Terni: i mezzi di informazione hanno parlato dell'inceneritore di Terni, giustamente chiuso a causa del grave inquinamento prodotto.
Eppure si trattava di un impianto che bruciava i rifiuti ricavandone energia. Perchè non lo si dovrebbe chiamare anche in questo caso "termovalorizzatore"? Se dovesse accadere qualcosa all'osannato "termovalorizzatore" di Brescia, cambieranno nome anche a quell'impianto?

L'apparente stranezza non stupisca: grazie all'emergenza programmata in Campania è in atto una grande campagna a reti unificate pro "termovalorizzatori". Proprio mentre scriviamo va in onda su Rai 3 l'ennesimo spot (rubrica TG3 leonardo).

Si sveglino, dunque, le coscienze, e comprendano finalmente che non c'è differenza tra "termovalorizzatori" e "inceneritori": sono lo stesso modo di distruggere risorse preziose, sprecare energia e produrre ceneri tossiche da smaltire in discariche