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Nel paese della grande menzogna. URSS 1926-1935 (incontro pubblico)

di redazionale - 18/01/2008

Fonte: FareMondo

Riprendono gli incontri di Faremondo al Locomotiv (parco Dopolavoro Ferroviario Bologna, entrate da via Serlio 25/2 (bus 21) e da via Stalingrado 12)

 

MERCOLEDÌ 23 GENNAIO ALLE 20.30

Presentazione del libro di Ante Ciliga intitolato

Nel paese della grande menzogna. URSS 1926-1935,

 

in edizione critica e integrale a cura di Paolo Sensini, Jaca Book/Fondazione Micheletti, 2007

 

«La mia sete di conoscere fino in fondo la nuova Russia mi sembrava giustificare appieno tutti i rischi». A. Ciliga

 

Scritto dall’istriano Ante Ciliga tra il ’36 e il ’40, Nel paese della grande menzogna è un vasto, coinvolgente affresco sull’epoca staliniana e, insieme, uno dei primi, “epici” tentativi di decifrare la natura sociale dell’Urss. A sette decenni di distanza si può dire che Ciliga ci ha lasciato un quadro sociologico di inestimabile valore per comprendere gli anni ’30 sovietici, gli slanci volontaristici da accumulazione primitiva di capitale e gli abissi di terrore e di miseria della “costruzione del socialismo”. Come si legge sulla quarta di copertina, lo ha fatto mediante «una narrazione avventurosa in cui [egli] è stato capace di decifrare, con una prosa al medesimo tempo densa e suggestiva, tutte le sfaccettature di quello che senza alcun dubbio rappresenta uno dei più complessi “enigmi” presentatisi alla ribalta della storia […]. Dopo avervi soggiornato circa dieci anni esplorandone a fondo le molteplici varietà dei suoi paesaggi, i “nuovi” rapporti economici e sociali scaturiti dalla Rivoluzione d’Ottobre, le alte sfere della burocrazia, il ruolo centrale occupato dalla polizia politica, le prigioni e l’esilio siberiano, l’autore è giunto all’amara constatazione che “è più facile uscire dall’inferno di Dante che dalla Russia sovietica”. E tuttavia egli è riuscito a sopravvivere ai suoi aguzzini e a consegnarci il distillato di una straordinaria esperienza».

 

Paolo Sensini è studioso attento del Novecento e delle sue ideologie. Ha pubblicato La rovina antica e la nostra. Sei lettere di Guglielmo Ferrero a Bruno Rizzi (Aracne, Roma, 2006). Di Rizzi ha curato e introdotto la prima edizione integrale de La Burocratizzazione del Mondo (Edizioni Colibrì, Milano, 2002). Sui medesimi temi ha scritto diversi saggi su riviste italiane e straniere. Ha anche collaborato alla redazione del Dizionario biografico degli anarchici italiani (2 voll., BFS edizioni, Pisa, 2003-2004).

 

Con questa presentazione Faremondo apre i suoi incontri a temi di storia contemporanea e a una grande questione (la “natura sociale” dell’Urss) che, se affrontata finalmente fuori dalle tante sindromi ideologiche del secolo passato, può ancora oggi aiutarci a riflettere sulle forme del modo di produzione capitalistico e sul suo più nascosto principio determinante, in anni in cui il disastro planetario che viviamo ci impone anche sul piano della teoria e della critica una consapevolezza e una lucidità senza precedenti.

 

Insieme al curatore Paolo Sensini ne discuteranno:

 

-         Salvatore Sechi, docente di Storia contemporanea, Università di Ferrara;

-         Fernando Orlandi, ricercatore del Centro studi per la storia dell’Europa Orientale (C.S.S.E.O.) di Trento;

-         Alexander Synge, traduttore e scrittore, collaboratore di Faremondo.

-         Coordina l’incontro Emanuele Montagna (Faremondo).