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Un'aggiunta necessaria

di Gianfranco La Grassa - 23/01/2008

 

A parte il fatto che nessuno è in grado di predire cosa accadrà domani al Governo in Senato (se si andrà come pare al Senato); a parte che il Parlamento, da stalla di vacche qual è sempre stato, è adesso trasformato in un mercato dove si contrattano non solo i voti dei senatori, ma le circa 600 poltrone di prossima assegnazione in vari enti ed imprese “pubbliche”; a parte che i luridi mercanti sono gli stessi che accusavano (con l’aiuto della magistratura militante e le intercettazioni telefoniche debitamente fornite ai giornali di regime tipo La Repubblica) Berlusconi di “comprare” senatori per fare cadere Prodi; a parte che i senatori a vita, compresa la “grande scienziata”, dimostrano di essere fatti della stessa stoffa di chi ci ha condotti nella cloaca attuale; a parte tutto questo, il mio ultimo pezzo sul blog non concerneva il fatto se Prodi sopravvivrà o cadrà, se ci saranno subito elezioni o governi istituzionali, ecc. Si tratta di questioni “minori” di fronte alla domanda: perché non è caduto sinora? Perché ha potuto trascinare il paese ad essere il peggio governato d’Europa (come ha sostenuto il Financial Times, un tempo citato quasi quotidianamente dalla sinistra contro Berlusconi)?

Questo Governo, ma soprattutto l’intero schieramento di sinistra – con al primo posto quella estrema o radicale, la più fetida raccolta di opportunisti e traditori che si ricordi nella storia; almeno infame quanto le socialdemocrazie che condussero i lavoratori al macello della Grande Guerra – è il fiduciario politico d’eccellenza della finanza “weimariana” e dell’industria in mano a vertici parassiti (e lo saranno anche dopo l’ormai prossimo cambio della guardia), che succhiano le risorse create dal popolo lavoratore (dipendente e autonomo). Quello che sostenevo nell’articolo è che, se si continua con questo gioco degli specchi della destra e della sinistra, la rovina della popolazione (almeno del suo 80%, salvo una quota non irrilevante di porcaccioni, sfruttatori, accaparratori, ecc.) è assicurata; inoltre ci avvieremo ad una dittatura strisciante, mascherata da “democrazia elettorale”, come quella sempre inventata dai padroni americani (vedi Ucraina, Georgia, ecc.) per i paesi sottoposti al loro incontrastato predominio, e divenuti pedine del loro sporco gioco contro le nuove potenze crescenti a est e delle loro imprese neocoloniali punteggiate di stermini di massa.

Infine, ricordavo che, per il momento, è pura utopia o qualcosa di ancor peggio, fingere che ci siano possibilità di rivolte contro il capitale; la sinistra – di cui sono entrati a far pienamente parte da alcuni decenni i “comunisti” e i post-“comunisti” – è il pilastro decisivo che si erge a difesa del capitale pur fingendo il contrario (una buona dimostrazione, mutatis mutandis, della saggezza della frase maoista: “sventolano la bandiera rossa per meglio affossarla”). Per il momento, è bene accontentarsi di abbattere questo pilastro, di sbriciolare questa sinistra, cominciando da quella radicale. Del resto, nel gioco degli scacchi, prima di poter arrivare allo scacco matto (al Re, cioè alla finanza weimariana e agli industriali parassiti e divoratori della ricchezza creata dai ceti lavoratori), è necessario mangiarsi molti pedoni; e questi sono, per un 20%, quelli della destra, ma per almeno l’80% le truppe cammellate della sinistra (ivi compresi i sindacati ufficiali, reggicoda del Re). Annientare queste truppe cammellate, disperderle, è l’“imperativo categorico” di chi voglia salvare una prospettiva: non del “comunismo”, illusi o farabutti che siete, ma quella di non farsi intanto divorare e di non finire in mutande per la gloria dei parassiti confindustriali e dei banchieri felloni.

Questo il senso dell’articolo messo nel blog. Siamo vicini alla resa dei conti: e si deve fare appello a lasciar perdere le vecchie diatribe, non a caso sempre alimentate da sinistra e destra, per impedire che le “forze sane” si raccolgano. Si continua a rimestare: destra e sinistra appunto, comunismo e anticomunismo, fascismo e antifascismo, antisemitismo e ipocrite commemorazioni dell’Olocausto (che servono solo a giustificare il massacro di altri popoli da parte dei massacrati di ieri), il laicismo (anticlericalismo) e la religiosità (clericalismo), ecc. Mascalzoni abietti, imbonitori da strapazzo. State svendendo tutte le merci avariate da decenni e decenni di storia ormai trascorsa, pur di fermarla, onde poter sopravvivere da saprofiti all’irrefutabile condanna da essa emessa nei vostri confronti! Bisogna non farsi sommergere dalla vostra merda. Questo volevo dire. E’ chiaro finalmente?