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La memoria e le memorie: di tutti, per tutti

di Claudio Moffa - 24/01/2008

 

L’UNIVERSITA’ DI STATO TAPPA LA BOCCA AL PAPA MA SPALANCA LE PORTE ALLA GIORNATA DELLA MEMORIA DEI SOLI EBREI. CERIMONIA RELIGIOSA PIU CHE STORIA, DA VAGLIARE CON ATTENZIONE E SENZA TABU’: A COMINCIARE DA QUESTO ARTICOLO DEL THE AMERICAN HEBREW DEL 1919, NEL QUALE GIA’ COMPAIONO IL TERMINE “OLOCAUSTO” E LA CIFRA 6 MILIONI (UN NUMERO CABALISTICO? PER QUESTO INCRITICABILE FINO A CONDANNARE IN FRANCIA, AUSTRIA E GERMANIA CHI LO METTE IN DISCUSSIONE?) COME COSTITUENTI ESSENZIALI DEL MITO DELLA “CROCIFISSIONE” DEL POPOLO ELETTO.

MA ATTENDERE AL RITO – MENTRE ISRAELE MASSACRA I PALESTINESI DI GAZA, SOLLEVANDO INDIGNAZIONE NELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE - E’ VERAMENTE OBBLIGATORIO? I DOCENTI E STUDENTI VERAMENTE LAICI, VERAMENTE COMUNISTI, VERAMENTE CATTOLICI, VERAMENTE LIBERALI, VERAMENTE FASCISTI, DEBBONO PARTECIPARE O POSSONO ASTERNERSI IN PIENA LEGITTIMITA’? SE COSI’ FOSSE, OGNUNO POTREBBE CELEBRARE I PROPRI MORTI, O MEGLIO ANCORA TUTTI, ASSIEME, POTREBBERO RICORDARE TUTTI I MORTI, QUELLI EBREI COMPRESI, DELL’IMMANE CARNEFICINA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: MAGARI NON A GENNAIO, MA NELL’ANNIVERSARIO DELLA FINE DELLA II GUERRA MONDIALE, O IN QUELLO DELL’OLOCAUSTO DI HIROSHIMA E NAGASAKI, IL CRIMINE DI GUERRA PERPETRATO DAL CAPITANO LEWIS DELLA US AIR FORCE IL 6 AGOSTO 1945.

MA ECCO PERCHE’ LA LEGGE SULLA MEMORIA – PER ALTRO IN ODORE DI POSSIBILE INCOSTITUZIONALITA’ - NON PRESENTA NULLA DI PRESCRITTIVO, SOPRATTUTTO PER LA MASSA DEGLI INSEGNANTI E DEGLI STUDENTI.

La legge sulla memoria delle vittime ebree nella II guerra mondiale è prescrittiva per le scuole e le università italiane? Ragioniamo sulla questione:

<!--[if !supportLists]-->1. <!--[endif]-->Il dettato della legge 211 del 2000 sulla memoria di Auschwitz è analogo a quello della legge 61 del 2005 sul abbattimento del muro di Berlino: si usano in entrambe i casi locuzioni passive (legge 211, art. 2: “sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione”; legge 61 comma 2: “vengonoorganizzati cerimonie…”) che al massimo (ma è da vedere) possono essere prescrittive per i dirigenti scolastici, e non certo per la massa di studenti e di insegnanti.

<!--[if !supportLists]-->2. La legge sul muro di Berlino non è stata rispettata il 9 novembre scorso praticamente da nessuno, da nessuna scuola in nessuna parte d’Italia (il che peraltro è assolutamente positivo per chi scrive: quel che di tragico è seguito in tutto il mondo a quell’evento simbolo dell’equilibrio bipolare defunto vent’anni fa, è evidente): i pochissimi eventuali casi di celebrazione che dovessero emergere da una inchiesta puntuale sarebbero comunque l’eccezione che conferma la regola dell’assoluta volontarietà della norma, deducibile dal suo stesso dettato.

<!--[if !supportLists]-->3. Ergo, questo principio deve valere anche per la legge 211 del 2000. Nessun obbligo, e forse la necessità di chiarire la questione anche dal punto di vista costituzionale, peraltro con riferimento a tutta la sequela di giornate della memoria, con cui ogni parte politica si è ritagliato il proprio orticello propagandistico (c’è anche la giornata della memoria sul terrorismo) ad offesa della scuola pubblica, pluralista e laica.