Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Politica degenerata

Politica degenerata

di Paolo De Gregorio - 26/01/2008



Ciò che più mi risulta indigesto del rituale del Senato che ha stabilito la fine del governo Prodi è il linguaggio, classico e aulico con citazioni latine e poetiche, che rivela il desiderio di darsi una ripulita e una credibilità,come fanno i rappresentanti che per venderti qualcosa si vestono eleganti e parlano pulito, anche se ti stanno rifilando una "sola".
E poi l'ipocrisia! Un pretone democristiano, allievo di De Mita, appena toccato da una corposa e credibile inchiesta giudiziaria riguardante la sua famiglia e il suo ridicolo partitino, invece di vergognarsi, dimettersi e sperare di farsi dimenticare, grida al complotto, come se fosse Berlusconi, straccia il mandato degli elettori, e in buona sostanza si aspetta di riposizionarsi in un governo di destra,che in cambio della caduta di Prodi,gli garantirà l'impunità "agendo in profondità" contro la magistratura (parole del cavaliere).
E questo signore faceva il ministro della "Giustizia!"
Prodi ha tollerato la incredibile ingiustizia operata dal "ceppalonico" che ha fatto trasferire De Magistris, il magistrato di Catanzaro che indagava su di lui, e invece di buttarlo fuori dal governo,se l'è tenuto buono e alla fine si è ritrovato cornuto e mazziato da un pezzente abituato a saltare da destra a sinistra e viceversa, che ha fatto una crisi non per motivi politici, ma per risolvere un problema personale.
Ricordatevi che a questo personaggio Berlusconi ha immediatamente aperto le porte del suo partito, lo aspetta a portafoglio aperto!
La attuale classe politica, di destra e di sinistra, è tutta immersa in questo fango, ma se per la destra è un collante fisiologico, per i nanetti residuali di "sinistra" si tratta di un fallimento totale della loro strategia di appoggio al governo Prodi che non ha portato a nulla di significativo come risultato, se non la rinuncia ai propri principi contro la guerra (Afghanistan), contro le basi americane in Italia (Vicenza), contro la Nato, per una politica estera indipendente dagli Usa.
Anche se si mettono insieme per una "Cosa rossa", sono senza futuro, perché i gruppi dirigenti sono inamovibili e anche essi fanno parte della "casta" dei politicanti di professione, non basano più la loro legittimità sul rapporto con le masse, ma con i teatrini mediatici dove si pavoneggiano.
Un altro motivo per non piangere sulla caduta del governo Prodi ci è dato dalla inconsistenza del ministro per l'ambiente Pecoraro Scanio che non ha saputo far approvare con decretazione d'urgenza un indispensabile "piano nazionale per i rifiuti", che superasse discariche e inceneritori, entrambi distruttivi per ambiente e salute, a favore di una raccolta differenziata al 100% con riutilizzo di materie prime e produzione di biogas e concimi organici.
Il grande spazio politico che si è aperto dopo il fallimento di un affollatissimo e disomogeneo "centro-sinistra" è quello per un movimento capace di far intravedere le basi per un nuovo corso politico:
- economia sostenibile al posto del "libero mercato"
- rivoluzione energetica totalmente da energie rinnovabili
- abolizione del Concordato e della ingerenza Vaticana nella politica repubblicana
- trasformazione della RAI da megafono dei partiti in servizio pubblico con il presidente eletto direttamente dai cittadini
- via la Nato e le basi americane dalla nostra nazione
- diritti sociali per i conviventi e le coppie di fatto di qualunque genere esse siano
- fine della immigrazione che impedisce qualunque decrescita
- nuove regole parlamentari che impediscano di essere presenti in parlamento più di due legislature, vietato l'ingresso a chi ha carichi pendenti, vietato anche a chi possiede media, ecc. ecc.
Ma non bisogna farsi illusioni e pensare che una nuova classe dirigente possa nascere all'improvviso. I dirigenti politici di cui abbiamo bisogno possono nascere solo da iniziative e lotte su obiettivi concreti e possibili, con il metodo della partecipazione di massa, cosa di cui Grillo ci ha dato una lezione raccogliendo in un giorno oltre 300.000 firme senza mezzi a disposizione.
Le "liste civiche" alle prossime amministrative, suggerite da Grillo, possono essere un battesimo del fuoco.
Se le elezioni politiche si faranno presto credo che sia prematuro intervenire e ci potremmo contare con l'astensione, nel senso di non andare ai seggi.