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Franco Frattini appoggia i crimini israeliani

di Ali Abunimah - 26/01/2008

 



Un alto dirigente dell’Unione Europea ha offerto pieno appoggio a Israele mentre questa continua il suo blocco illegale di cibo, carburante, medicine e altri generi di prima necessità nella Striscia di Gaza occupata, un blocco che ha portato ad una crescente crisi umanitaria.

Ad un convegno nella città israeliana di Herzliya il 22 Gennaio, Franco Frattini, il vice-presidente della Commissione Europea, ha detto che “i passi che hanno portato al black-out di Gaza non possono essere considerati come un crimine di guerra”, secondo un resoconto di Ynetnews.com, un sito web pubblicato dal quotidiano israeliano Yediot Aharonot (Dana Zimmerman, “Top EU official: Gaza siege not a war crime”, Ynetnews.com, 22 Gennaio 2008).

Il testo pubblicato dei commenti di Frattini attribuisce ad Hamas la colpa della crisi. Frattini ha affermato che Hamas “sta provocando la risposta armata d’Israele.” (Il punto di vista dell’Unione Europea sulla questione israelo-palestinese, commenti di Franco Frattini, pubblicati da The MediaLine, 22 Gennaio 2008).

Da quando ha vinto le elezioni nel Gennaio del 2006, Hamas ha fatto numerose offerte per il cessate-il-fuoco che Israele ha pubblicamente rifiutato.

Frattini ha accusato Hamas di “non aver mai abbandonato il suo piano per la distruzione d’Israele e di rifiutare ancora il principio della soluzione dei due stati.” Sebbene Hamas sia stata democraticamente eletta, Frattini, che è anche Commissario Europeo per la giustizia, la libertà e la sicurezza, ha dichiarato che “Hamas non può essere un interlocutore possibile, né per la comunità internazionale né per il povero popolo palestinese, che dovrebbe decidersi ad ammettere che Hamas ha portato solo disastri.”

Frattini, un italiano ex Ministro degli Esteri, che è anche il più alto dirigente dell’EU responsabile della lotta al terrorismo, ha detto ai suoi ospiti israeliani che “la vostra lotta contro il terrorismo è anche la nostra.” Poiché i disperati cittadini di Gaza hanno chiesto aiuto e le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno ammonito che il cibo e le medicine stanno per finire nel giro di pochi giorni, Frattini ha detto ai dirigenti israeliani riuniti che “Abbiamo ignorato troppo a lungo le paure e le legittime preoccupazioni d’Israele riguardo al terrorismo, al fanatismo e al rifiuto da parte di gruppi-chiave in campo arabo di venire a patti con l’esistenza d’Israele, tanto meno di riconoscerne l’esistenza.”

I commenti di Frattini, negando a quanto pare l’illegalità delle azioni israeliane, contraddicono quelli di altri alti dirigenti dell’EU. Il Commissario Benita Ferrero-Waldner ha dichiarato pubblicamente di essere “contro questa punizione collettiva della popolazione di Gaza.” (Yossi Lempkowicz, “EU Commissioner: I am against collective punishment of Gaza”, European Jewish Press, 21 Gennaio 2008).

L’alto dirigente EU per la politica estera, Javier Solana, si è detto d’accordo con Ferrero-Waldner. In una dichiarazione scritta, rispondendo a delle domande fatte da The Electronic Intifada, il portavoce di Solana ha affermato che “come detto dalla signora Ferrero-Waldner, il signor Solana è d’accordo con l’uso del termine “punizione collettiva” per descrivere le azioni d’Israele. Tuttavia, l’ufficio di Solana ha rifiutato di commentare i commenti di Frattini o se essi rappresentano la posizione ufficiale dell’EU.

Altri dirigenti internazionali, incluso John Dugard, il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, hanno recentemente affermato che le azioni d’Israele, incluse le uccisioni e i ferimenti di dozzine di civili, e il blocco, costituiscono una seria violazione del diritto internazionale.

La Quarta Convenzione di Ginevra, che dovrebbe regolare l’occupazione israeliana della West Bank e di Gaza, afferma che “Il Potere di Occupazione ha il dovere, con la più ampia capacità dei mezzi disponibili, di assicurare il cibo e le scorte di medicinali della popolazione; dovrebbe fornire, in particolare, i generi alimentari necessari, le scorte sanitarie e altri prodotti se le risorse del territorio occupato sono insufficienti.”

La Convenzione afferma anche che nessuna persona sotto occupazione “può essere piunita per un’infrazione di cui non è personalmente responsabile” e che “le punizioni collettive e similmente tutte le misure d’intimidazione o di terrorismo” da parte del Potere di Occupazione “sono proibite”.

Numerosi funzionari israeliani, incluso il Primo Ministro Ehud Olmert e il Ministro della Difesa Ehud Barak hanno pubblicamente annunciato la loro soddisfazione per aver danneggiato con i loro ordini la popolazione civile (Vedi Ali Abunimah, “Where does it end?” The Electronic Intifada, 21 Gennaio 2008.)

La decisione dell’EU di permettere ad un dirigente di alto rango come Frattini di parlare in Israele in questi termini nel mezzo della crisi umanitaria di Gaza può essere inteso come un segnale di tacito sostegno alle azioni d’Israele contro Gaza a dispetto delle critiche di altri dirigenti.


Co-fondatore dell'Electronic Intifada, Ali Abunimah è autore di One Country: A Bold Proposal to End the Israeli-Palestinian Impasse [Una nazione: una proposta chiara per sbloccare lo stallo israelo-palestinese] (Metropolitan Books, 2006)


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale può essere consultato all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article9252.shtml