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Vizi privati? Da noi diventano pubbliche virtù

di Francesco Alberoni - 29/01/2008

 

Pierre Chiartano nel suo libro La difesa dell'Occidente ha riassunto un nostro colloquio in cui io sostenevo che bisogna reintrodurre il concetto di virtù, perché una società democratica funziona solo se ha un solido fondamento morale. Dalla cultura anglosassone abbiamo preso l'idea che vizi privati (come l'avidità, l'ambizione e perfino l'invidia) possano diventare pubbliche virtù perché stimolano la competizione economica e politica. Ma questo avviene solo in società che hanno una rigorosa etica privata e pubblica come le comunità del New England. In Italia, dove l'etica pubblica è quasi inesistente, i vizi privati diventano immediatamente vizi pubblici, corruzione. I mali della nostra società non si possono curare né con semplice cambiamento di maggioranza né con la legge. La legge da sola non è nulla senza solide radici etiche. Negli anni 90 i magistrati hanno provato a sostituire la morale con la legge, ma è stato un disastro. No, il fondamento della società è il singolo individuo moralmente capace di dire di no a chi gli offre denaro, successo, carriera in cambio di favori. Il nostro Paese ha bisogno di una ricostruzione etica che si può fare solo cominciando dall'infanzia e, nel caso dell'adulto, partendo dalle piccole cose. Non posteggiare lamoto sul marciapiede, annulla il biglietto del tram, non promettere quello che non puoi mantenere, non favorire il raccomandato, non pagare in nero ma chiedi la fattura, dichiara il tuo reddito e denuncia le irregolarità che vedi attorno a te. Comportamenti elementari che dovrebbero per prima cosa avere i politici, i magistrati, gli intellettuali, i giornalisti, gli imprenditori, i commercianti e poi tutti gli altri, perché la morale si insegna con l'esempio. Il mio non è un invito all'austerità, all' ascetismo. Per carità! Divertiti, fa’ festa, vai in vacanza, fa’ all'amore, mangia e bevi come ti pare. Ma quando lavori non far finta di lavorare, se insegni fallo con cura, se fai il giudice sii imparziale, se amministri non imbrogliare. Certo, i corrotti ti considereranno uno stupido. Ma dobbiamo incominciare a comportarci in modo giusto soltanto perché è giusto. La virtù è un esempio, è un modello di come tutti dovremmo agire. Non posso essere virtuoso quando mi fa comodo. Devo esserlo sempre e comunque. E il piacere che ne ricavo sarà la consapevolezza di dare l'esempio, il gusto di sentirmi libero, l'orgoglio di non essermi piegato ai ricatti.