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Gli errori statistici della Banca Mondiale contraddicono i presunti benefici della globalizzazione

di Damien Millet*, Éric Toussaint* - 29/01/2008


La Banca Mondiale ha appena riconosciuto di aver commesso da anni un importante errore statistico nella valutazione delle economie della Cina e dell’India. Il caso non è stato non è stato mediatizzato. E per un preciso motivo, osservano Damien Millet e Éric Toussaint, del Comitato per l’annullamento del debito del Terzo Mondo : una volta rettificatesi, le statistiche della Banca Mondiale contraddicono i discorsi che tale istituzione tiene da anni sui benefici della globalizzazione.
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13 gennaio 2008


La notizia è passata quasi inosservata sui grandi media generici : in dicembre 2007 la Banca Mondiale ha riconosciuto di aver sopravvalutato da anni il prodotto interno lordo della Cina. Ecco quanto accaduto.

Con un importo fisso, diciamo 10 dollari, un consumatore lambda non pyò evidentemente comprare la stessa quantità di beni a New York, a La Paz, a Kinshasa o a Pechino. Al fine di cancellare queste differenze e di mettere a confronto l’ammontare di PIL paragonabili, la Banca Mondiale utilizza una conversione dei totali interessati in parità di potere d’acquisto (PPA).

La questione è innanzi tutto sapere di quali prezzi si tiene conto. E qui, l’opacità è di rigore. Come viene integrato al calcolo il costo dell’accesso all’istruzione o alle cure sanitarie ? Quali beni e servizi di base intervengono realmente in questa convrersione ?

Sempre, i prezzi (o il costo della vita) considerati dalla Banca Mondiale nel caso della Cina sono stati inferiori alla realtà. In dicembre 2007, la Banca Mondiale ha dunque riconosciuto che il peso dell’economia cinese era di fatto inferiore del 40 % rispetto alle stime precedenti. Non è poco. Così, il PIL della Cina espresso in PPA per il 2005 sarebbe di 5.333 miliardi di dollari invece di 8.819 miliardi della vecchia stima. La tendenza è senza dubbio la stessa per l’India, l’altra grande potenza asiatica emergente.

Ma si tratta realmente di un semplice errore ? La Banca Mondiale dispone di tutta una serie di esperti lautamente remunerati e pienamente in grado di individuare ben prima un tale errore. Tanto più che la Banca Mondiale ha dimestichezza con tale pratica : già a più riprese, le sue stime sono state erronee e questo ha permesso a questa punta avanzata della mondializzazione neoliberista di far passare di forza le sue pretese. Allora, nel caso della Cina, a chi giova il delitto ?

Proprio alla Banca Mondiale e a coloro che difendono il modello economico dominante. Perché questa sopravalutazione ha ripercussioni sulla crescita mondiale, che sarebbe solo del 4,5 % invece dell’annunciato 5 %. Questo argomento è spesso avanzato per spiegare che con una tale crescita le cose nel mondo stanno migliorando, prova che l’attuale sistema apporterà prosperità e benessere…

Ma questa sopravalutazione ha anche forti ripercussioni sul discorso legato alla riduzione della povertà. Perché sempre secondo la Banca Mondiale, il numero dei poveri è diminuito di 100 milioni tra il 1990 e il 1999, grazie alle cifre che arrivano dalla Cina e dall’India (- 200 milioni) mentre tale numero è aumentato sugli altri continenti (+ 100 milioni). Con la rivalutazione in corso, il numero di persone che vivono in Cina con l’equivalente di meno di 1 dollaro al giorno aumenterà di circa 200 milioni. Se si fa lo stesso per l’India, ci si rende conto che il numero assoluto di poveri nel mondo è, nei fatti, aumentato.

Non è solo la credibilità degli studi della Banca Mondiale ad essere messa gravemente in discussione, ma a crollare è tutta la logica stessa del suo discorso sulla riduzione della povertà e sui benefici della mondializzazione neoliberista.



* Damien Millet è segretario generale del CADTM France (Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo). Ultimo libro pubblicato : Dette odieuse (con Frédédric Chauvreau), CADTM/Syllepse, 2006. .


* Éric Toussaint è presidente del CADTM Belgique (Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo). Ultimo libro pubblicato : Banque mondiale : le coup d’État permanent, CADTM/Syllepse/Cetim, 2006.