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Del declino del Dollaro e il futuro dell'Euro.

di Pierluigi Paoletti - 30/01/2008

Fonte: Radio Iraniana

   
Intervista con il dott. Pierluigi Paoletti, esperto in economia, cura il sito www.centrofondi.it ed è un analista finanziario che cerca di spiegare le dinamiche macro economiche e micro economiche che tutti i giorni interessano la nostra vita, molto più da vicini da quanto si possa pensare e rendere queste cose abbastanza difficili da addetti lavori con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti (AUDIO)

Potrebbe spiegarci un pò le cause del declino del Dollaro e descriverci il futuro dell'Euro.

Sample ImageQuesto è un problema che si sta sentendo molto fortemente negli ultimi anni, però le radici del declino del Dollaro si possono ritrovare in qualche anno fa nell'anno 2000, da quando è iniziata l'era dell'Euro. In pratica il Dollaro si sta declinando contro tutte le valute per un problema sostanziale. Siamo arrivati alla fine di un grande ciclo economico iniziato dopo la seconda guerra mondiale. In questo senso possiamo dire che tutto il sistema collegato al Dollaro, quindi tutto il mondo occidentale sta subendo le conseguenze di un inasprirmento del debito. In questo senso possiamo appunto vedere che le famiglie americane ma anche le famiglie inglesi ed anche australiane, della stessa Unione Europea ecc sono molto indebitate. Per farne un esempio possiamo dire soltanto che rispetto a reddita le famiglie inglesi sono in debito di 160% e questo naturalmente significa che ha indebitato anche i redditi dei propri figli e forse anche quella dei nipoti. Gli americani non stanno molto meglio perché hanno un debito familiare del 140%, mentre possiamo dire che le famiglie tedesche hanno un 106% di debito. In questo caso le famiglie italiane stanno un pò meglio ma hanno altri problemi,perchè hanno un debito pubblico molto elevato e sono indebitate per quasi un 50%. Questo naturalmente fa si che la quota da destinare del reddito agli scambi commerciali, e le cose che si possono comprare tutti i giorni sono sempre minori perche la grande parte del redditova destinata al debito contratto. In questo senso il Dollaro è proprio l'essenza di questo sistema che ora si sta declinando fortemente e possiamo dire che continuerà a declinare anche nel corso dei prossimi anni a parte forse di un periodo di recupero determinato dalle elezioni americane .Quindi nel 2008 - 2009 assisteremo a un parziale recupero di questa valuta per poi continuare a declinare nei confronti di tutte le maggiori valute mondiali. In contraposizione vediamo il Rublo che sta avendo una grande espansione, perché la Russia possiede le grandi riserve di energia, gas naturale, e quindi questa è una conseguenza possiamo dire anche un'altra cosa e che molto probabilmente questa crisi del Dollaro porterà a una rivisitazione molto importante anche di tutto il sistema monetario mondiale e quindi anche di tutti gli equilibri che qattualmente compongono lo scacchiere internazionale.

Dott. Paoletti, che ne pensa di repercussioni della crisi economica statiunitensi al livello internazionale, ovviamente le aree che potrebbero essere più colpite al riguardo?

Il problema è questo che oggi viviamo in un mondo completamente globalizzato in senso negativo, ovvero sia che ogni paese in questo senso è dipendente l'uno all'altro, parlo del mondo occidentale ovviamente. Ad esempio nel sistema italiano, noi eravamo dei grandi esportatori del grano, oggi invece lo importiamo del 80% dal Kazakistan, dal Canada e da altri paesi come l'Ucraina. Quindi una volta che ad esempio assistiamo ad un evento anche naturale come un inverno particolarmente rigido, le ripercussioni su queste materie come il grano sono immediate e non avendo una autosufficenza questo naturalmente si riperquota sui prezzi. La ripercussione della crisi americana avrà anche una vasta eco in tutti gli altri paesi del mondo e questo naturalmente comporterà una possibile rivisitazione del sistema monetario. Attualmente l'America ha un grande deficit pubblico ed anche internazionale con altri paesi del mondo a causa del fatto che importa moltissimo ed esporta pochissimo e la Cina in questo senso è la più grande creditore mondiale dell'America e vediamo che con il declino del Dollaro di cui la Cina è un grande "serbatoio" che alimenta comprando in continuazione i titoli americani, ovviamente alimenta il debitore è l'interesse della Cina è di non far fallire il suo debitore per cui assistiamo in continuazione a ingrandirsi di questi disiquilibri e porteranno ovviamente a un forte impoverimento delle famiglie americane perché manca lavoro, manca reddito, i costi sono diventati quasi insostenibili per cui naturalmente lo sbocco potrà essere solalmente una grande crisi e naturalmente metterà in crisi anche i paesi asiatici attualmente grandissimi fornitori di tutto il mondo globalizzato e quindi le ripercussioni dell'economia in America avrà delle grandi ripercussioni in Europa e in altri paesi che attualmente hanno gli scambi commerciali con l'America e l'Asia. Un rallentamento per gli asiatici mentre una forte recessione piuttosto pesante; penso che nei prissimi anni farà vedere gli aspetti più pesanti fino al 2013 con una piccola pausa dal 2009 al 2010 dove ci sarà un tentativo di piccola ripresa, almeno secondo le mie proiezioni sui mercati internazionali.

Come un'ultima domanda che ne pensa dell'iniziativa iraniana a dare vita a una nuova borsa petrolifera dove sarà ovviamente usato solo l'Euro invece che il Dollaro americano?

Questo è una delle ragioni per cui il Dollaro naturalmente perde in continuazione nei confronti delle altre valute ovvero il Dollaro trova la sua forza essenzialmente nel fatto che tutti gli scambi petroliferi avvengono in Dollari, quindi se naturalmente uno dei maggiori produttori come l'Iran che ha anche delle maggiori riserve petrolifere, o anche altri paesi dell'area musulmana come la Siria che hanno già pensato di cambiare la valuta con la quale hanno gli scambi commerciali, decidono di non utilizzare più il Dollaro ma di utilizzare le monete come l'Euro, questo farà parte di quella grande rivisitazione del sistema monetario di cui parlavo prima. Ovviamente cambiare valuta molte volte non è molto salutare, mi spiego meglio; in questo senso gli equilibri che attualmente sono dovuti al Dollaro, rischiano di essere trasferiti completamente alla valuta europea, all'Euro. Nella rivisitazione del sistema monetario dovremmo ripensare anche alle modalità di creazione della moneta e magari questo potrà essere anche oggetto di un noto futuro colloquio perché è una cosa abbastanza importante che dovrà essere presa in considerazione. Attualmente la creazione del denaro è in mano alle banche centrali che la emettono essenzialmente contro un indebitamento degli Stati che chiedono il denaro, quindi tutte le banche centrali hanno attualmente hanno questa modalità di emissione e della creazione di denaro. Dovete sapere che il denaro dal 1971 non ha più copertura aurea e questo naturalmente comporta che vengano emesse sul mercato internazionale grandi quantità di denaro che non ha una contropartita di valore reale. In questo senso questa sarà delle cause di una grande e probabile recessione che interverrà nei prossimi anni e ha dato luogo a una speculazione enorme e quindi a una disallineamento con le norme del denaro sia cartaceo che quello eletronico che le banche commerciali di tutto il mondo concorrono a creare da nulla, non avendo una contro partita nella economia reale, ovviamente c'è questo disalleniamento tra l'economia reale e l'economia finanziaria che porterà a una forte problematica chiamata come Bolla Speculativa che naturalmente dovrà essere riassorbita dal sistema. Quindi la borsa iraniana del petrolio che acquiserà Euro in questo caso contribuirà a minare questa proponderanza del Dollaro e sarà bene che le autorità monetarie iraniane comincino a riflettere sulle modalità sulle quali il denaro si crea in quanto oggi solamente è basato solo sul debito e invece dovrebbe essere solamente un metro per misurare l'effettiva ricchezza prodotta da un paese e che in questo caso mette in relazione con gli altri paesi del mondo.


A cura di Naser