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Gli USA consentono la vendita di latte e carne di animali clonati

di Alessandro Tarquinio - 01/02/2008

 

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Dove stiamo andando? Il governo americano ammette sul mercato statunitense la vendita di carne di animali clonati, dando un ulteriore conferma che il capitalismo globale non ha più confini: dove è finito il Senso della Vita e del Limite?

Il mondo comunitario si interroga e l’alternativa è puntare sulla qualità dei prodotti, sulla provenienza, sul rispetto della vita del mondo animale e dell’ambiente.

        

L'FDA ha dichiarato non nocivi per la salute i prodotti alimentari derivanti da cloni, che perciò saranno venduti senza alcun bollino di segnalazione

 

Dopo anni di dibatti e trattative, martedì15 gennaio la Food and Drug Administration, il dipartimento governativo che vigila sui prodotti alimentari, ha dato via libera alla vendita di latte e carne proveniente da animali clonati.

 

La decisione, che per il momento riguarda i suini e i bovini ma non gli ovini, come Dolly, la pecora-simbolo della clonazione nel mondo, arriva al termini di anni di studi che, secondo la FDA avrebbero portato alla conclusione che carne e latte di animali clonati è “sicura esattamente come quella degli animali che si riproducono naturalmente”. Per questo, la FDA non ha previsto sul prodotto alcuna etichetta che segnali al consumatore che il cibo che sta per comprare deriva da animale clonato.

 

La decisione è stata accolta con entusiasmo da allevatori ed aziende agricole che sperano di trasformare la clonazione in una tecnica comune e quindi più economica; oltretutto la clonazione, osservano alcuni sostenitori della decisione della FDA, garantisce ai prodotti standard qualitativi più alti e controllati.

 

Immediata invece la reazione delle associazioni dei consumatori che ha sottolineato la mancanza di ricerche adeguate sui prodotto derivati da animali clonati, senza considerare che molti consumatori si oppongono la clonazione per motivi etici o religiosi.

 

La posizione dei consumatori è recepita dall'industria alimentare con alcune compagnie che hanno già dichiarato che non venderanno cibo clonato; tuttavia, fanno notare molti commentatori, in passato altre tecnologie come l'inseminazione artificiale hanno incornato resistenze iniziali per poi essere tranquillamente adottate.

 

La vendita al mercato, tuttavia, dovrebbe riguardare per il momento solo la progenie degli animali clonati e non gli animali stessi, visto l'alto costo della tecnica di riproduzione. Oltretutto un'altra agenzia governativa, l'Agricolture Department ha chiesto ai coltivatori di continuare a trattenere i cloni stessi dalla vendita, dicendo che il dipartimento ha bisogno di tempo per fronteggiare le preoccupazioni dei rivenditori e del mercato.