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Dopo la fine dell'era degli ipermercati (convegno)

di redazionale - 05/02/2008

DOPO LA FINE DELL'ERA DEGLI IPERMERCATI

VERSO UN NUOVO MODELLO DI AMBIENTE URBANO INTEGRATO E ACCESSIBILE
International Workshop - 6 Febbraio 2008 ore 15, Università di Ferrara
- Facoltà di Ingegneria

Mentre la Provincia di Bologna sta per varare un piano che prevede 24
nuovi ipermercati, negli Stati Uniti CNN/Money e Herald Tribune
annunciano LA FINE DELL'ERA DEGLI IPERMERCATI. Nel 2007 è stato aperto
1 solo ipermercato periferico in tutti gli Stati Uniti e nel 2008 non
ce ne sarà nessuno! Mentre le città italiane rischiano di essere
impoverite dall'apertura di una serie di "scatoloni" commerciali
circondati da immensi parcheggi, questo modello vecchio di più di 50
anni ha terminato il suo ciclo economico e urbanistico. CNN/Money ha
parlato di "Morte di un'icona americana" sostenendo che: "Il centro
commerciale periferico sta facendo la fine del Drive-in e dello
Stereo-otto. Cosa lo sostituirà?". L'Herald Tribune ha parlato di
"Specie a rischio di estinzione". La fine dell'era degli ipermercati
periferici, degli shopping malls, dei supercenters, è dovuta alla
presa di coscienza dell'enorme danno ambientale, sociale ed economico
causato da tale strutture:

- gli enormi flussi di traffico generati;
- l'alto tasso d'inquinamento;
- lo spreco di territorio e di risorse necessarie per mantenere in
vita enormi aree cementate;
- il parallelo impoverimento delle strutture commerciali diffuse nelle
città con il conseguente aumento del tasso di delinquenza legato alla
desertificazione delle strade.

Oggi è finalmente possibile affrancarsi dalla schiavitù di un modello
basato esclusivamente sul petrolio e sull'automobile. Con il prezzo
del greggio che ha raggiunto i 98$ al barile e si avvia a superare i
100$, questa alternativa diventa una priorità politica. Nonostante la
propaganda che cerca di diffondere il modello dell'ipermercato come
unica possibilità nell'epoca dell'economia globale, è facile
riscontrare come, proprio nel mondo globale, gli abitanti delle città
più grandi e attraenti- Parigi, New York, San Francisco, Londra, Roma,
Madrid - vivono all'interno di quartieri urbani integrati, fanno la
spesa quotidianamente in piccoli negozi al dettaglio, in mercati
tradizionali o in mini-market che arricchiscono la vita e la sicurezza
delle strade e delle piazze. Inoltre l'esperienza americana e il
fallimento dei "PETROL-SLUMS" - i sobborghi periferici che dipendono
per la loro sopravvivenza dal petrolio - ci dimostra come siamo
entrati in una nuova fase di sviluppo in cui molti grandi centri
commerciali periferici vengono demoliti e trasformati in nuovi
quartieri urbani integrati: Mizner Park in Florida, Mashpee Commons
nel Maryland, The Crossing, Eastgate nel Tennessee, Redmonton in
California, etc.

ore 15.15
I NUOVI QUARTIERI URBANI AMERICANI
DAGLI SCATOLONI PERIFERICI NASCONO CENTRI INTEGRATI
Gabriele Tagliaventi

ore 16.00
IL COMMERCIO DIFFUSO CHIAVE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
LAVALUTAZIONE DEL RISCHIO PETROLIO - CASI DI STUDIO
Alessandro Bucci

ore 16.45
PERCHÈ DEMOLIRE UN IPERMERCATO PER GENERARE CITTA' EFFICIENTI E SICURE
CASI DI STUDIO
Donatella Diolaiti

ore 17.30
Dibattito
NUOVE PROSPETTIVE PER LE CITTÀ ITALIANE
Chairman: Alberto Guzzon