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Le alternative agli inceneritori

di beppe grillo - 07/02/2008

 

 

Inceneritori, perché no

1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle

tossiche e diossine

2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce,

bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti

3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg

di ceneri solide e altre sostanze.

- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una

discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti

estremamente più pericolosi delle vecchie discariche

- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti

cancerogene, 25 kg di gesso

- l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da

depurare

4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti

dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue

in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti

5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro,

malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.

Lo comprovano migliaia di lavori scientifici

6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati

finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli

alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie

di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero

diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il

finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti

7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre

di centraline che analizzino la concentrazione di micro

polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle

malattie derivate sul territorio nel lungo periodo

8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti

finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche

sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti

 

Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata,

riciclaggio e bioessicazione

1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha

ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)

2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale

3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato

4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre

punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle

tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non

riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in

impianti di bioessicazione

5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una

raccolta differenziata perchè:

- il legno può essere venduto alle aziende per farne

truciolato

- il riciclaggio della carta rende più dell’energia che

se ne può ricavare

- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono

2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica

6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il

30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione.

Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli

inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici

con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari

Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per

legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma

una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le

aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento

sarebbe superato.