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Il ghigno amaro dei politici

di Marco Boschini - 07/02/2008

 

Pugili

Hai mai visto ridere un politico?
La domanda è dannatamente seria e dalla tua risposta dipende il futuro di questo trasandato Paese. Nel senso proprio di un sorriso? Sì, va bé, quello di Berlusconi più che un sorriso è il ghigno di chi ti sta fregando, neanche un dente originale, mentre lo guardi hai sempre il retropensiero che ti stia vendendo qualcosa...

Io parlo di un sorriso sincero, libero, pulito. Quando guardo la televisione e inciampo in un politico, dal più autorevole ministro al deputato comprimario, non ce n’è uno che non trasudi tristezza, rigore, serietà accentuata.

La nostra cultura, il nostro stile di vita ci impongono fin da piccoli a convivere con il dolore, il sacrificio. Crescendo, gettiamo nell’oblio l’idea della morte e acquistiamo a rate la felicità, a suon di divertimenti usa e getta per i quali lavoriamo come muli rinunciando alle cose realmente importanti, le persone.

La politica approfitta di questo, ne è anzi la cornice ideale. Questa nostra classe dirigente dà l’idea di svolgere un compito faticoso e insostituibile, quasi una missione salvifica in perenne emergenza. Dai loro occhi non esce un filo di speranza, nei loro sguardi non c’è futuro. Sono pesanti, lontani, sfacciatamente tristi.

Ecco perché una vera rinascita della politica DEVE passare da un modo nuovo di viverla: con leggerezza. Passione, divertimento. Con la voglia di mettersi un briciolo in gioco e la curiosità di sperimentare. Niente di più o di meno di ciò che distingue una vita sciatta e mediocre da una degna di essere vissuta.

Sarà argomento della prossima campagna elettorale?!