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Clima, è già allarme siccità

di redazionale - 12/02/2008


Tutti i grandi laghi del Nord si trovano ben al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree meridionali sono a "secco" i grandi invasi con situazioni più gravi in Basilicata e Puglia. Il monitoraggio della Coldiretti/
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Tutti i grandi laghi del Nord si trovano ben al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree meridionali sono a "secco" i grandi invasi con situazioni più gravi in Basilicata e Puglia. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti, effettuato in occasione della Conferenza sul Clima dell'Onu, che evidenzia i pesanti effetti
dei cambiamenti del clima sulla disponibilità idriche in Italia con oltre la metà del territorio nazionale potenzialmente a rischio desertificazione.

Secondo il monitoraggio della Coldiretti il lago Maggiore a Sesto Calende è si trova quasi 50 centimetri al di sotto della media del periodo quello di Garda a Peschiera è più basso di 20 centimetri mentre quello di Como a Malgrade è inferiore di pochi centimetri. Secondo i dati della Protezione Civile riguardanti le stazioni idrometriche di Boretto, Palantone sul Po, Pontelagoscuro e Piacenza i livelli idrometrici del Po appaiono inferiori a quelli rilevati tra il 2003 e 2007, anche se migliorati rispetto ai valori registrati negli ultimi giorni dell'anno passato.

Nelle aree del Centro Italia anche se le precipitazioni di gennaio hanno gradualmente migliorato la situazione idrologica
dei principali invasi e fiumi, il deficit idrico accumulato nei mesi passati rimane alto, in particolare nel lago Trasimeno. La situazione - continua la Coldiretti - è preoccupante nel meridione dove secondo l'Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche Italiane) la situazione più grave si registra nei territori di Puglia e Basilicata, La preoccupazione per le riserve idriche insufficienti ad affrontare la prossima primavera ed estate si estende anche in Campania, Umbria, Marche, Sicilia e Sardegna.

Gli allarmi siccità che si ripetono negli anni sul territorio nazionale sono la dimostrazione degli effetti dei cambiamenti climatici anche in Italia dove il 51,8 per cento del territorio è diventato potenzialmente a rischio desertificazione, in base ad elaborazioni climatiche e pedoclimatiche effettuate dall'Inea.