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Maastricht e le banche italiane usurate

di Federico Lippi - 13/02/2008

Fonte: federicolippi

 
Partiamo da un dato ben visibile a tutti : le Banche Centrali hanno iniettato moltissima liquidità nel sistema, anche se la cosa pare non aver sortito gli effetti sperati.
Molti si sono spesi a spiegarne i motivi, che poi si riassumono brevemente : le Banche non usano la liquidità per il loro normale lavoro, come dovrebbero, ma se la tengono in cassa ben stretta, ne hanno infatti un vitale bisogno per fare fronte massimamente alle perdite causate dalla crisi dei subprime e del mercato immobiliare , ormai alle porte.
Questo avviene ovunque, ma in Europa un macigno incombe: Maastricht con i suoi parametri rigidi e a volte stupidi come ebbe ad ammettere lo stesso Prodi, ( rapporto debito-Pil; rapporto deficit-Pil; inflazione..), ai quali in più hanno aggiunto dei rigidissimi vincoli di bilancio che portano ad una continua rivalutazione dell’Euro, il che non è affatto quella bella cosa che ci vogliono fare credere, perché produce un gran bel danno alle nostre esportazioni.
Ci viene da chiederci, perché l’Europa si è creata questa gabbia? Facile, perché questa gabbia, questa garrota che ci sta strangolando, è necessaria per costruire un modello economico ottimo per un mondo in cui conta la Finanza, solo la ricchezza finanziaria, che è ricchezza di pochi basata sul lavoro di molti.
Stiamo ormai da troppo tempo osservando, sostanzialmente silenti e inattivi ad alcuni fenomeni che impoveriscono inesorabilmente il Paese:

1- Una forte massimizzazione delle rendite speculative, sia mobiliari che immobiliari, cosa che determina il mantenimento di un alto tasso;
2- Spinta ad usare manodopera a basso costo, meglio se clandestina, onde operare indirettamente sui salari, che vengono mantenuti appositamente bassi, Almunia ancor oggi chiede all’Italia di mantenere bassi i salari.
3- Da quanto su detto, si capisce come e perché le nomenclature economico-finanziarie assumano sempre maggiore importanza e favoriscano un ,
4- Consapevole e voluto annientamento dei ceti medi;
5- Ovvia, date le premesse la dittatura delle Banche, nella totale mancanza di reazione, anzi col consenso, della classe politica, sempre più debole ed esautorata;

Se poi dall’Europa ci approssimiamo all’Italia, i dolori crescono : qui ormai il Settore Bancario la fa da Padrone e, volenti o nolenti, tale Settore rappresenta ormai un vero e proprio governo- ombra, grazie anche ad una classe politica sostanzialmente inesistente , divisa e perennemente alla ricerca del potere per il potere , attratta più dal mondo degli affari che dallo spirito di “servizio versi i cittadini”, concetto ai più ignoto
Aggiungiamo a ciò i debiti dei partiti, e otteniamo degli ottimi “servitori delle banche”, banche che ormai , pure se non elette da nessuno, quindi senza mandato , governano e ovviamente non rispondono del loro operato e degli effetti delle loro scelte, volte ad assicurare unicamente i loro interessi economici.

Ottengono facilmente leggi di favore, leggi che le esonerano abusivamente da quelle imposte e tasse a cui tutti gli altri sottostanno, e che anzi debbono pagare in misura maggiore che in altri Paesi, per ovviare in qualche modo alle mancanze che si creano nell’Erario grazie alla vera evasione fiscale, evasione tanto più odiosa in quanto nel nostro Paese il cittadino contribuente è colpevole a prescindere, specie se piccolo lavoratore autonomo, se cioè non fa parte della filiera degli appartenenti “alla alta Finanza”, chiamiamola così. Si consumano nel nostro Paese autentiche vessazioni da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti del comune cittadino, nella indifferenza generale, un argomento da approfondire “seriamente”.

Torniamo per ora alle Banche: oggi l’accorpamento in grandi Gruppi Bancari faraonici creati nella speranza di trovarsi finalmente alla pari con i gruppi europei, ha costretto le nostre Banche ad aumentare il volume degli affari, mettendo contemporaneamente rimedio alle scoperture di quelle di loro che hanno accumulato più sofferenze per esser state meno attente ed aver concesso prestiti superficialmente, del che le cronache in qualche modo qua e là ci hanno parlato, attentissime a non dilungarsi troppo, comunque gli ammanchi c’erano e andavano coperti.

E’ stata quindi tra l'altro istituita la centrale CRIF per conoscere il potere di rimborso dei Clienti, e per esser sicuri di non perdere risorse, al solito ci si è assicurati di spremer ben bene i clienti più deboli, quindi il Crif si è dedicato con coscienza ed attenzione a indagare il potere di rimborso di una famiglia tutta, e non più del singolo cliente di fronte ad un affidamento concesso ufficialmente all’individuo.

Il risultato: indebitamento e impoverimento delle famiglie con crescita esponenziale della povertà della cittadinanza come i dati Caritas hanno più volte evidenziato, e questo vergognosamente avviene nel totale disinteresse di coloro che si dicono politici e che come tali hanno avuto il mandato dagli Italiani a prendersi cura dei loro interessi.

Un altro fenomeno vessatorio ha preso piede: le Banche, non finanziano più i poveri mortali, non si degnano, ma li spediscono verso le Finanziarie, come fossero altro da se’. In questo modo possono proprio ai soggetti più deboli, fare pagare di più il danaro con la finzione che la Finanziaria lo compra dalla banca, quando è la Banca stessa che ha costituito la finanziaria allo scopo di poter accrescere i tassi.

Credo di avervi descritto in grandi linee, un panorama desolante, ma non basta, purtroppo, le Banche non si accontentano e non intendono fermarsi: hanno iniziato la giaculatoria che “ solo in Italia ormai esiste la legge antiusura”, insomma vogliono eliminare anche questo baluardo all’usura legalizzata che tanto amano praticare.

Vediamo bene che succede: in Italia, il tasso soglia di usura è rappresentato dal Tasso Effettivo Generale Medio, il TEGM, maggiorato della sua metà. In Francia, per esempio ilTEGM è maggiorato di 1/3.
A me sembra evidentissimo che ancora oggi in Italia l’usura è legalizzata ed ufficializzata, in Francia è molto meno frequente, in altri Paesi europei, non esiste o è limitata.

A questo proposito dobbiamo tener ben presente che molte banche italiane usano come tasso di riferimento l’EURIBOR (oggi al 4, 23 circa) che maggiorano di ben 8 punti percentuali, e a volte anche di più, considerato che dal giorno stesso dell’avvento dell’Euro le banche in Italia alla apertura delle sedi avevano già pronti i programmi informatici in cui le 1000 lire erano ragguagliate ad 1 euro, con evidente e scontato effetto trascinamento da parte di tutto il micromondo economico, e considerato che immediatamente il valore degli stipendi degli Italiani è stato fissato al contrario in 1000 lire uguale a 50 centesimi, a me sembra evidente che fin da allora niente altro hanno fatto che raschiare la botte, rastrellare ricchezza e risorse dalle famiglie per trasferirlo alla Finanza, chiamiamola così, solo che alle Banche non basta ancora e continuano a raschiare il fondo della botte, e continueranno stupidamente, finchè la botte non si bucherà.

E vi sembra possibile di fronte ad una tale realtà togliere anche la legge antiusura? Sarebbe una irresponsabile follia, essa andrebbe piuttosto rafforzata, tanto più che il Settore ha preso la cattiva abitudine di trattenere alla erogazione del prestito, e quindi in via anticipata, spese, assicurazione obbligatoria, eccetera, nonché, sempre in via anticipata e in unica soluzione, tutti gli interessi che maturerebbero col piano a rimborso rateale posticipato, facendo in questo modo lievitare il Tasso Effettivo Generale di siffatte operazioni, fino anche al 60%, e questo non ve lo dice certo nessuno.

Eppure i Banchieri stanno da tempo tentando un bel colpo di spugna. Tra i paladini del Sistema Bancario abbiamo il Senatore diessino Avvocato Guido Calvi, noto difensore in Tribunale di Banchieri, che sostiene che la legge antiusura andrebbe rivista, incurante del clamoroso conflitto di interessi, che lo riguarda a che sembra non interessargli, pure esso è evidente come una casa, il fatto che più da da pensare è che a nessuno viene da obiettare alcunchè in merito