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Colonizzazioni finanziarie

di Massimiliano Viviani - 16/02/2008

       

 

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I fondi sovrani sono fondi monetari, controllati direttamente da governi di Paesi, appunto, "sovrani". Vengono utilizzati per acquisire quote di imprese soprattutto di Paesi sviluppati, ufficialmente per investimento. I fondi sovrani sono nati qualche decennio fa nei Paesi esportatori di petrolio e gas (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Dubai, Norvegia, Russia), ma in tempi più recenti si è aggiunta anche la Cina, grazie alle esportazioni di manufatti a bassissimo costo.
Si tratta quindi di enormi capitali (3.000 miliardi di dollari stimati, più del doppio di tutti i fondi speculativi messi assieme) nelle mani di Paesi guidati spesso da regimi dittatoriali. Tuttavia devono essere distinti in due grandi gruppi: i Paesi tradizionalmente produttori di petrolio e i nuovi Paesi come Russia e Cina. I primi sono conosciuti da decenni, sono piuttosto affidabili e hanno obiettivi semplici e alla luce del sole: incrementare e diversificare le fonti di reddito nazionali per quando il petrolio finirà o non sarà più conveniente da estrarre. Spesso questi Paesi rinunciano spontanemente al diritto di voto nelle assemblee dei soci per avere dei dividendi più alti.
Ben diverso è il caso dei fondi di Paesi che hanno un ruolo fondamentale nello scacchiere politico internazionale come la Russia e soprattutto la Cina. Quest'ultima sta mostrando una politica sempre più aggressiva, e non ha nessuna intenzione di cedere sul diritto di voto nelle assemblee dei soci.
I cinesi infatti stanno acquisendo quote dei settori strategici degli Stati europei e americani (banche, assicurazioni, infrastrutture, energia) andando a costituire una forma di imperialismo assolutamente nuovo. Per cui è il Paese sviluppato a essere colonizzato da quello in via di sviluppo.
La linea cinese quindi è politica e non soltanto economica. E dopo anni di disinteresse l'Occidente sta cominciando a preoccuparsi seriamente: il rischio è che i cinesi si trovino a controllare settori importanti degli Stati occidentali. La Commissione Europea per esempio sta pensando di definire i settori "strategici" nei quali introdurre restrizioni agli investimenti dei fondi sovrani.
Il problema però è che Europa e Usa in questo momento hanno un disperato bisogno di denaro.  Basta pensare alla crisi dei mutui subprime, in cui molte banche statunitensi in difficoltà sono state soccorse dai fondi cinesi. Non stupisce che in questa situazione i fondi, pur se percepiti come una minaccia, vengano valutati come una opportunità. Ovvero di fatto non si fa nulla di concreto per fermarli.
A questo punto ci troviamo davanti a una situazione paradossale: il denaro che esce dagli Stati ricchi per acquistare merci dalla Cina a prezzo bassissimo, ritorna indietro per salvare quelle realtà finanziarie (principalmente banche) che - attraverso le Banche Centrali - lo hanno creato! Un meccanismo idiota e suicida che mette bene in evidenza la crisi, lenta ma irreversibile, in cui versa il nostro mondo.