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La Vía Campesina: l'agricoltura familiare (locale) sostenibile può alimentare il mondo.

di Delegación de la Vía Campesina - 16/02/2008

Fonte: viacampesina


Una
risposta alla crisi globale dei prezzi degli alimenti:

L'agricoltura familiare sostenibile può alimentare il mondo.

I consumatori di tutto il mondo hanno visto che i prezzi degli alimenti di base sono aumentati drammaticamente durante gli scorsi mesi, creando condizioni di vita estremamente difficili, specialmente per le comunità più povere. In un anno, il frumento ha raddoppiato il suo prezzo, il mais è aumentato di circa il 50%.
Senza dubbio, non c'è una crisi produttiva. Le statistiche relative ai cereali mostrano che la produzione non è mai stata così alta come nel 2007 (1).
I prezzi sono aumentati perchè una parte della produzione è ora destinata agli agrocombustibili, le riserve globali di cibo sono al livello più basso degli ultimi 25 anni a causa della deregolamentazione del mercato promossa dall'OMC e le avversità metereologiche che hanno colpito alcuni paesi esportatori come ad esempio l'Australia. Però i prezzi sono aumentati anche perchè le compagnie finanziarie, considerando la prospettiva futura di una offerta insufficiente di alimenti, speculano sul cibo delle persone. La produzione di alimenti, la trasformazione e la distribuzione finiranno sempre di più sotto il controllo delle imprese transnazionali che monopolizzano i mercati.

La tragedia degli agrocombustibili industriali: possono alimentare le macchine, non le persone

Gli agrocombustibili (combustibili prodotti a partire da piante, prodotti agricoli e forestali) si presentano come una risposta alla scarsezza di combustibile fossile e al riscaldamento globale. Senza dubbio, molti scienziati e istituzioni oggi riconoscono che questa fonte di energia avrà effetti limitati se non addirittura dannosi per l'ambiente.
Senza dubbio, il mondo economico sta spingendo verso questo nuovo mercato che entra direttamente in competizione con i bisogni alimentari delle popolazioni. Il Governo indiano si propone di piantare 14 milioni di ettari di jatropa, la Baca di sviluppo Inter-Americana sostiene che il Brasile ha a disposizione 120 milioni di ettari che possono essere coltivati con coltivazioni per gli agrocombustibili, e una lobby degli agrocombustibili dice che 379 milioni di ettari saranno disponibili in 15 paesi africani (2).  L'attuale domanda di mais per la produzione di etanolo rappresenta quasi il 10% del consumo mondiale, questo causerà un ulteriore aumento dei prezzi.
Gli agrocombustibili industriali sono una assurdità economica, sociale e ambientale. Il loro sviluppo deve essere arrestato e la produzione agricola deve direzionarsi verso l'alimentazione.

I contadini non beneficeranno dei prezzi alti

I prezzi record registrati in tutto il mondo colpiranno i consumatori, ma contrariamente a quello che si può pensare, di tale cosa non ne beneficeranno i produttori. Gli allevatori sono in crisi a causa dell'incremento dei prezzi dei mangimi, i produttori di cereali devono affrontare aumenti nei prezzi dei fertilizzanti e i contadini senza terra egli operai    agricoli, non possono permettersi il lusso di comprare gli alimenti. I contadini vendono i loro prodotti a prezzi estremamente bassi rispetto a ciò che pagano i consumatori. Il Coordinamento spagnolo di agricoltori e allevatori (COAG) calcola che i consumatori della Spagna pagano fino al 600% in più dei prezzi pagati ai produttori.
I primi a beneficiare dell'aumento dei prezzi agricoli sono l'agroindustria e la grande distribuzione dato che tali realtà aumentano i prezzi degli alimenti molto più di ciò che dovrebbero. I prezzi degli alimenti si abbassano se i prezzi dei prodotti agricoli diminuiscono? Le grandi compagnie sono in grado di immagazzinare grandi quantità di alimenti e di immetterli sul mercato quando i prezzi sono alti.
I piccoli contadini e i consumatori necessitano di prezzi giusti e stabili, non dell'attuale alta volatilità. I piccoli contadini non possono produrre se i prezzi sono troppo bassi, come è stato negli ultimi dieci anni. Pertanto è necessaria la regolamentazione dei mercati e l'opposizione alla politica dell'OMC.

La liberalizzazione del mercato agricolo conduce alla crisi

L'attuale crisi rivela che la liberalizzione del mercato conduce a fame e povertà.
I paesi sono diventati estremamente dipendenti dal mercato globale. Nel 1992 i contadini indonesiani producavano sufficiente soia per soddisfare il mercato interno. Il tofu prodotto dalla soia e il 'tempeh' sono una parte importante della dieta giornaliera di tutto l'arcipelago. Seguendo la dottrina neoliberale, il paese ha aperto le proprie frontiere alle importazioni, permettendo che la soia statunitense a basso prezzo inondasse il mercato. Questo ha distrutto la produzione nazionale. Oggi il 60% della soia che si consuma in indonesia è importata. I prezzi record della soia statunitense dello scorso gennaio hanno portato ad una crisi nazionale quando i prezzi del 'tempeh'  e del tofu (la carne dei poveri) sono raddoppiati in poche settimane. Lo stesso scenario lo si può riscontrare in molti paesi, come per la produzione del mais in Messico.

La deregolamentazione e la privatizzazione dei meccanismi di salvaguadria hanno ugualmente contribuito all'attuale crisi. le riserve nazionali di alimenti sono state privatizzate ed ora sono utilizzate dalle compagnie transnazionali, queste, anzichè proteggere i produttori e i consumatori, attuano la speculazione. Ugualmente, i meccanismi dei prezzi garantiti sono stati smantellati in tutto il mondo a causa delle politiche neoliberali, questo espone i produttori e i consumatori all'estrema instabilità dei prezzi..

Il tempo della Sovranità Alimentare è arrivato!

Di fronte alle prospetttive dell'aumento della popolazione mondaile fino al 2050 e alla necessita di affrontare i cambiamenti climatici, nei prossimi anni il mondo dovrà produrre molti più alimenti. I contadini sono in grado di assumersi questa responsabilità come hanno già fatto nel passato. Di fatto, la popolazione mondiale si è raddoppiata nel corso degli ultimi 50 anni e i contadini hanno aumentato ancora più rapidamente la produzione di cereali.
Per la Via Campesina, l'alimentazione deve provenire dall'agricoltura contadina sostenibile, al fine di proteggere la sussistenza, le necessità di vita, l'impiego, la salute delle persone e dell'ambiente; l'alimentazione deve restare in mano della piccola agricoltura sostenibile e non può essere abbandonata al controllo delle grandi imprese multinazionali del settore agroalimentare e della grande distribuzione. Per esempio, la nuova "rivoluzione verde" promossa da AGRA in Africa (nuove sementi, prodotti chimici e grandi piani di irrigazione) non risolvono la crisi alimentare, al contrario, l'aggravano. Per assurdo, recenti ricerche mostrano che la piccola produzione contadina ecologica è altrettanto produttiva come le produzioni contadine tradizionali che usano le sostanze chimiche, Allo stesso modo si stima che la produzione mondiale di alimenti può aumentare ancora di un 50% incentivando semplicemnete l'agricoltura biologica. (3).
Per evitare una maggiore crisi alimentare, i governi e le istituzioni pubbliche devono adottare obiettivi politici specifici che proteggano la più importante produzione di energia del mondo: il cibo!

I governi devono sviluppare, promuovere e proteggere le produzioni locali per essere meno dpendenti dai prezzi mondiali degli alimenti. Questo significa che ogni paese o unione di paesi deve avere il diritto di controllare gli alimenti importati e di bloccare ogni forma di dumping sui prezzi degli alimenti.

I governi devono anche stabilire (o appoggiare) meccanismi per gestire e regolamentare i mercati e le scorte di sicurezza e assicurare prezzi minimi garantiti per creare condizioni stabili per i produttori.

Secondo Henry Saragih, coordiantore generale di Via Campesina e leader del sindacato contadino indonesiano (SPI) "i contadini necessitano della terra per produrre gli alimenti necessari alle proprie comunità e i propri paesi; è arrivato il momento di attuare una autentica riforma agraria per permettere che i piccoli contadini di sfamare il mondo"

Ibrahim Coulibaly, presidente del Coordinnamento Nazionale delle Organizzazioni Contadine (CNOP) del Mali ha detto: "di fronte all'estremo aumento dei prezzi degli alimenti il nostro governo si è trovato d'accordo con le richieste delle organizzazioni contadine di sviluppare e proteggere i mercati locali degli alimenti anzichè aumentare le importazioni. L'aumento delle importazioni di alimenti non farà altro che renderci maggiormente dipendenti dalle brutali fluttuazioni del mercato mondiale."

La Vía Campesina ritiene che la soluzione all'attuale crisi dei prezzi degli alimenti la si trova nella Sovranità alimentare. La Sovranità alimentare è il diritto delle popolazioni ad alimenti sani, culturalmente adeguati, prodotti con metodi ecologicamente responsabili e sostenibili, è il diritto dei governi a definire la propria alimentazione e le proprie politiche agricole senza pregiudicare le agricolture degli altri paesi. La sovranità alimentare pone le aspirazioni e le necessità delle persone che producono, distribuiscono e consumano gli alimenti al centro del sistema di produzione degli alimenti stessi e delle politiche inerenti, al di sopra delle leggi del libero mercato e delle imprese. La Sovranità alimentare da priorità all'economia e ai mercati locali e nazionali e sostiene i contadini, l'agricoltura contadina familiare e la produzione di alimenti per l'alimentazione.

Per maggiori informazioni e per intervistare i leader contadini internazionali a Roma:

Delegación de la Vía Campesina en Roma: +393487276117

e-mail : viacampesina@viacampesina.org

 

(1) Les Chambres d'Agriculture - France: http://paris.apca.chambagri.fr/
(2) Grain: www.grain.org
(3) "Shattering Myths: Can sustainable agriculture feed the world?": www.foodfirst.org