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Fuga da bancatraz

di Eugenio Benetazzo - 21/02/2008



 
Recentemente è uscito l'ennesimo report di Assogestioni che dimostra come il
sistema bancario sia profondamente in crisi. Sia chiaro che questa crisi nulla a che
vedere con quella dei mutui e del settore immobiliare, in quanto grazie a vergognose
operazioni di cartolarizzazione, le banche hanno trasferito il rischio che
correvano con i mutui ballerini recentemente erogati dalle loro tasche a quelle dei
piccoli risparmiatori attraverso la creazione di fondi immobiliari di
investimento che hanno nella loro pancia questi mutui con la miccia accesa: a
riguardo andate a leggere l'ultimo redazionale intitolato Farloccolandia
(www.eugeniobenetazzo.com/farloccolandia.pdf) e capirete di che cosa sto
parlando !

La crisi che sta colpendo il sistema bancario è dovuta invece alle decine di miliardi
di euro di riscatti di quote di fondi comuni di investimento: in buona sostanza da
oltre quattro anni gli italiani si stanno riprendendo a colpi di oltre venti miliardi
di euro all'anno i risparmi che avevano negli anni precedentemente allocato. Per
semplificare ancora maggiormente per chi non fosse esperto dell'argomento,
significa che la differenza tra apporti in denaro di nuovi sottoscrittori e gli
smobilizzi di precedenti investimenti, è pesantemente negativo. Una vera e propria
fuga di capitali. Una fuga da Bancatraz ovvero il sistema bancario che ha segregato i
risparmi degli italiani in questi ultimi anni, al pari di una prigione con un
trattamento a pane e acqua: quindi con aspettative e rendimenti molto deludenti.

La conferma di questo l'abbiamo avuta proprio un anno fa, quando l'Ufficio Studio di
MedioBanca ha analizzato il pianeta del risparmio gestito di banche ed affini,
esprimendo un pesante giudizio di inefficenza. Tanto per fare un esempio lampante,
se tornassimo indietro di 20 anni ed investissimo 100 milioni di lire del vecchio
conio in BOT ed altri 100 in fondi comuni di investimento nella categoria azionari
italiani, ci troveremmo, trascorsi i due decenni, con oltre 420 milioni nel primo
caso e con meno di 380 nel secondo ! L'investimento in titoli di stato ha reso
notevolmente di più senza esporre a rischio di mercato l'investitore che avesse
optato per questa allocazione. Paradossalmente se avessi investito a caso sui primi
trenta titoli per capitalizzazione di borsa i suddetti 100 milioni, dopo due decenni
mi ritroverei con quasi 900 milioni di vecchie lire !

Ma come si spiega allora tutto questo ? Semplice: con la commissione di gestione
ovvero quell'importo in percentuale che deve essere riconosciuto al gestore del
fondo (solitamente un soggetto bancario o parabancario) per ogni trimestre di
gestione. La cosidetta commissione di gestione annua può variare da un 2 ad un 3 % con
una dinamica di prelievo che prescinde i risultati di gestione stessa: questo
significa prelevare sia in caso di performance positive o negative. Evviva la
meritocrazia ! Lentamente nel tempo gli italiani si sono resi conto del perchè in
banca oppure dai loro dipendenti viene propinato il famoso detto che la borsa paga nel
lungo termine.

Solo che paga per la banca e non per il risparmiatore che si è rivolto ad essa: infatti
quei 500 milioni che mancano all'appello (380 milioni con i fondi gestiti e oltre 900
con il fai date a caso) rappresentano il profitto che la banca ha realizzato mentre
amministrava il vostro denaro durante il periodo in questione! La pacchia tuttavia
sembra stia finendo, infatti gli italiani hanno iniziato a riprendersi tutto,
tornando ad investire come ai vecchi tempi: titoli di stato, pronti contro termine,
certificati di deposito e conti di liquidità. E secondo voi il sistema bancario può
accettare una simile perdita ? Giammai ! Infatti adesso le direzioni marketing dei
gruppi bancari spingono per i cosidetti prodotti strutturati di ultima generazione
come ad esempio le fenomenali polizze unit linked.

Fenomenali per il loro tornanconto e non di certo per quello vostro: questi prodotti
infatti si riescono a vendere più facilmente potendo far leva psicologica con la
solita frase fatta: capitale protetto e rendimento garantito. Decisamente meno
facile risulta lo smobilizzo (anticipato) di queste polizze: praticamente
impossibile, a meno di accettare una penale molto onerosa. Lo scopo di queste polizze
è duplice: per primo, generare commissioni di adesione/sottoscrizione
dell'ordine del 4/5 % dell'importo investito ed in secondo luogo potersi
appropriare del vostro denaro per un'epoca temporale piuttosto sostenuta !

Infatti con la sottoscrizione delle unit linked, i gruppi bancari stanno
recuperando liquidità anche a fronte della contingente crisi di liquidità del
sistema dovuta all'eccessiva esposizione in mutui erogati negli anni precedenti.
Alla fine l'unico capitale protetto e rendimento garantito che si conosca è il
patrimonio consolidato dell'istituto di credito ed il rendimento garantito è il
profitto che devono ottenere da tutto quello che vi propongono ! Eh sì perchè proprio
questo è il punto: negli ultimi dieci anni le banche italiane si sono specializzate a
fare profitti senza esporsi personalmente a condizioni di rischio, preferiscono
decisamente infatti far rischiare voi e loro prelevare una commissione certa per il
loro operato ! E non illudetevi che le banche straniere che vogliono entrare in Italia
siano mosse da motivazioni francescane: anche loro vogliono affiancarsi agli
istituti di credito italiani e sedersi alla mangiatoia in comune.


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