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I "gioielli" delle Edizioni il Leone Verde

di Nuccio D’Anna - 21/02/2008



L’annunciata, imminente pubblicazione del testo di Dawud Al-Qaysari su Il Khidr e l’Acqua di Vita presso le Edizioni Il Leone Verde di Torino (Via della Consolata 7), costituisce una vera e propria novità editoriale per l’importanza del testo in questione. Non si tratta di uno dei soliti studi su questa o quella dottrina spirituale del mondo islamico che stanno affollando le nostre librerie, ma di un testo difficilmente accessibile non solo per il lettore colto, ma anche per moltissimi specialisti. Al-Qaysari è uno di quei maestri sufi poco conosciuti in Occidente, ma che ha avuto un ruolo essenziale nella diffusione e nella corretta presentazione della spiritualità akbariana. Questo suo testo tradotto per la prima volta in una lingua europea, illumina sul misterioso personaggio del Corano che istruisce Mosè sul vero significato della Profezia, sull’Acqua della Vita e sul “viaggio” spirituale necessario per raggiungere il Fons Vitae: lo illumina sulla direzione vera di una corretta “storia della salvezza”. El-Khidr, “il Verde”, personifica la funzione iniziatica al suo livello più elevato, è la stessa “Scienza [divina] in se stessa”, la “Conoscenza pura”, colui che presiede ai pellegrini che non riescono a trovare il ricollegamento regolare e adeguato.

Questo testo di Al-Qaysari è l’ultimo libro apparso in una innovativa ed originale collana, “I Gioielli. Testi esoterici del sufismo”, che Il Leone Verde ha cominciato a pubblicare e che costituisce una vera e propria novità mondiale perché i libri proposti non erano mai stati tradotti in lingue europee. La collana è stata affidata a Paolo Urizzi. Non si tratta del solito accademico che raduna un insieme di testi per un pubblico che intende avere qualche nozione di spiritualità islamica, ma di un ricercatore che ha già al suo attivo una cospicua attività editoriale. Perfetto conoscitore di tutte le opere di Muhyiddin ibn-Arabi, ha curato per altri editori anche la versione italiana di testi rari di Ibn el-Arif e Abdel-Qadir al-Jilani. Poi, a partire dal 1997, è stato il direttore editoriale dell’Annuario “Perennia Verba”, pubblicato da Il Cerchio di Rimini, nel quale sono apparsi pregevoli versioni di importanti testi sacri, articoli irraggiungibili di Ananda K.Coomaraswamy e molti contributi interessanti sulla dimensione mistica delle varie religioni. Esauritosi col n.9, “Perennia Verba” sta ora per riprendere le sue pubblicazioni, questa volta presso le Edizioni Il Leone Verde.

La collana diretta da Paolo Urizzi ha iniziato la propria vita nel 2000 con la pubblicazione de I Custodi del Mondo di Ibn Arabi, un testo molto ricercato dagli studiosi, pochissimo conosciuto anche se molto citato. Non esisteva una sua edizione in nessuna lingua occidentale. Curato da Chiara Casseler, in questo I Custodi del Mondo il massimo rappresentante del sufismo descrive quella che l’Islam considera la funzione spirituale centrale, il Polo (Qutb) e quelle dei due suoi “assistenti”, l’Imam di sinistra e l’Imam di destra, rispettivamente il custode dell’ordine temporale e dell’ordine spirituale. Il testo designa una gerarchia di funzioni spirituali che dà significato alla dottrina islamica delle varie “stazioni” celesti, e sostanzia la stessa esistenza del mondo.

Il secondo testo appare nel 2001. E’ La domanda essenziale di Al-Qashani, un breve dialogo sulla Verità suprema (al-haqiqa) curato da Alberto Grigio e presentato qui per la prima volta ad un pubblico non musulmano. Nell’Islam Al-Qashani è considerato uno dei principali esponenti della scuola di Ibn Arabi, il commentatore dei Fusus al-Hikam, i “Castoni della Saggezza” tradotti in francese solo qualche anno fa. Nel 2002 e nel 2006 escono due testi di un sufi già conosciuto in Occidente, il famoso As-Sulami del quale erano già noti gli scritti sui Malamatiyya (“Le Genti del Biasimo”) e sulla Futuwwa (“La Cavalleria spirituale”). Questa Introduzione al Sufismo curata da Demetrio Giordani spiega cos’è il sufismo secondo il punto di vista degli stessi sufi, e affronta via via i temi dell’amore, della conoscenza, dell’abbandono a Dio, della “ricompensa” divina, delle “virtù” che scaturiscono dalla pratica di questa via di realizzazione spirituale. L’altro testo appena pubblicato comprende tre brevi scritti di As-Sulami, Le vie degli Gnostici, il Trattato sugli stadi della via degli Uomini Veri e una Esposizione degli stati spirituali dei Sufi, un complesso dottrinale assolutamente sconosciuto anche agli studiosi più attenti che per la prima volta è stato tradotto e messo a conoscenza di coloro che vogliono capire i fondamenti più elevati del mondo islamico.

Nel 2003 Giorgio Giurini traduce La scienza iniziatica di Al-Qaysari. In quest’opera vengono studiati alcuni elementi dottrinali fondamentali che concernono l’Essenza divina, i suoi Attributi e le modalità del loro inveramento, gli “Atti di Dio”. Logico corollario di questa analisi dei “principi primi” sono la profezia, la santità e l’Uomo Universale, colui che in sé realizza un’attitudine principiale rapportabile sul proprio piano a quella del califfo. La conclusione necessaria di questa impostazione sui principi dai quali scaturisce la stessa esistenza del mondo, è la delineazione della figura di quello che l’Islam chiama il “Sigillo dei Santi”, il compimento totale della santità nel suo grado più elevato ed unico.

Nel 2004 la collana si era arricchita di un altro testo di Ibn Arabi, Il Libro del Sé divino curato da Chiara Casseler. L’opera tocca uno dei temi centrali della metafisica akbariana, l’Unicità divina e la radice di ogni esistente. Casseler ha anche scritto l’introduzione al testo, una lunga riflessione sul metodo di Ibn Arabi che non tende solo ad “esporre”, ma a superare lo stesso livello mentale che, utile nella presentazione logica, risulta assolutamente insufficiente per elevarsi oltre il livello mentale quale è richiesto per cominciare a percepire l’unità dell’esistente supposta da questa classe di composizioni.

Come si vede questa collana “I Gioielli. Testi esoterici del sufismo” non presenta solo una nuova collezione di testi interessanti. Non si tratta di opere già conosciute, ma di una assoluta novità editoriale che in Europa colma una lacuna evidente. La collana mette in grado lo storico delle religioni, l’uomo di cultura, il filosofo o il fedele di approssimarsi a testi che non erano mai stati tradotti in lingue europee, estremamente rare da raggiungere anche nello stesso mondo islamico, in grado di mostrare che il sufismo non si risolve negli scritti, pur fondamentali, di Ibn Arabi, ma affonda le proprie radici nello stesso annuncio coranico, nella “Parola divina” quale lo stesso Profeta aveva praticato e trasmesso ai Compagni. Siamo alle fonti dell’anima islamica, al cuore della tradizione che ha informato di sé un arco territoriale sterminato.