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Australia, serve taglio emissioni del 90%

di Ross Garnaut - 22/02/2008


L'economista Ross Garnaut, ha presentato la stesura preliminare di un rapporto sul riscaldamento globale. E raccomanda all'Australia di fissare al 90% il target per il 2050
L'Australia rischia di essere fra i paesi maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici. Lo afferma l'economista Ross Garnaut, che ha presentato oggi la stesura preliminare di un rapporto sul riscaldamento globale commissionato dal governo laburista di Kevin Rudd. Lo studio, la cui versione finale sarà pronta a settembre, raccomanda all'Australia di adottare già quest'anno un obiettivo per la riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020, e di fissare al 90% il target per il 2050.

Garnaut ha ricevuto il compito di fare chiarezza sui costi che l'economia nazionale dovrebbe sostenere per affrontare la sfida posta dai cambiamenti climatici, con l'obiettivo di delineare le politiche per prepararsi al meglio a rispondere al riscaldamento globale. E l'esperto è dell'avviso che l'Australia debba adottare da subito una strategia di drastici tagli alle emissioni e che la diplomazia di Canberra debba esercitare pressioni sulle altre nazioni perché adottino simili programmi.

Gli ultimi dati dimostrano come i cambiamenti climatici si stiano verificando ad un ritmo molto più rapido di quanto finora previsto, in buona parte per effetto della forte crescita economica globale, guidata da Cina e India, scrive Garnaut. «L'Australia - aggiunge - è più vulnerabile al cambiamento climatico delle altre nazioni sviluppate ed è inoltre circondata da paesi in via di sviluppo che subiranno effetti negativi». Il governo di Canberra non sembra tuttavia disposto a cambiare rotta. Il ministro per i cambiamenti climatici Penny Wong ha dichiarato oggi che il governo manterrà l'obiettivo promesso di una riduzione entro il 2050 del 60% sui livelli del 2000.

«È il nostro impegno elettorale - ha detto - una posizione che abbiamo determinato sulla base degli studi scientifici europei, del rapporto dell'economista britannico Nicholas Stern e dell'Intergovernmental Panel on Climate Change». I Verdi sottolineano però che l'obiettivo del governo è basato su analisi di otto anni fa, che da tempo sono state aggiornate dimostrando la necessità di tagli più drastici. Per il leader dei verdi, Bob Brown, «il governo non deve aspettare il rapporto finale di Garnaut in settembre. Ogni mese che il governo Rudd ritarda l'azione per ridurre le emissioni - afferma - costerà di più nel lungo termine all'ambiente e ai contribuenti».