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Dichiarazioni di dipendenza

di Emanuele Montagna - 26/02/2008

Fonte: faremondo

 





Una provincietta dipendente, con un P.I.L. che sporca di merda persino l'inchiostro dove sta scritto, in quelle ignominiose e sempre più sottilmente terroristiche statistiche ufficiali...
Una provincietta dipendente la cui economia è stata inventata dal design della crème della crème dei “mercati internazionali”: all'ottanta, novanta per cento di origine genuinamente, orgogliosamente criminale. Droga, armi, sfruttamento sessuale e traffico di esseri umani vari, funzionariato locale formato all'origine come asset terroristico e come tale passato su un piano “civile”, sedicente “amministrazione internazionale” dell'Onu insieme forcaiola e struzzesca, ecc. ecc.
Dunque di crimine serio, “con le palle”, internazionale, anzi globale stiamo parlando quando tiriamo in ballo quella provincietta dipendente: quel crimine, per intenderci, oggi apparentemente “ineluttabile” perché secrèto dalle mille ghiandole velenifere sparse sull'epidermide planetaria dal capitale finanziario “che conta”. (1) E se non fosse chiaro a cosa mi sto riferendo dirò che si tratta dello stesso crimine contro l'umanità che – quale diretta conseguenza di quanto sopra – viene somministrato alle genti dal velinaggio globale dei Megamedia e dalle loro armi di distruzione di massa (schermo di fumo + effetto serra mentale).
Adesso, ad uso di questa provincietta dipendente di cacca è stata inventata (ed impartita come suole: cioè al di fuori della finzione che non c'è più, quella del diritto internazionale dopo l'11 settembre) una “dichiarazione di indipendenza” la cui matrice sta tutta dentro il videogame criminale dominante.
Tale dichiarazione, pur non essendo proprio la prima in ordine di tempo (da ultimo le recenti  rivoluzioni colorate l'avevano a loro modo preceduta sul filo di merda finale), è tuttavia senz'altro la mossa più articolata, autolesionista e decerebrata finora messa in atto da un popolo che non c'è (quello kosovaro, popolo by design per eccellenza) su una terra toccata dall'uranio impoverito, che funge ormai da mero campo per gli unici merli che ancora cantano sparsi, alla disperata: quelli dei sentieri, dei corridoi e delle autostrade della merda (sexoil, drogue & rock'n'roll).
Qui non si può fare a meno di scoprire dappertutto lo stesso quadro merdoso: nell'etere marcio, sopra e dentro le zolle lorde d'uranio e di sangue. Ecco perché chi prova oggi a guardare alle cose balcaniche dal di dentro è difficile che riesca a farlo senza avere gli occhi almeno un po' sporchi di quella merda, dentro un labirinto di finzioni che è stato ed è peggio delle stesse “atrocità belliche” e delle operazioni di pulizia etnica. Un altro caso emblematico ed allo stesso tempo un esito in pieno corso di quella che Franco Soldani ha chiamato la logica di Jago che impera nel mondo dis-simulato dei media. (2)
Una “dichiarazione di indipendenza”, questa, che porta la firma di un mostruoso duo del terrore sintetico: quello formato da Madelaine Albright e Hashim Thaci. Ricordate quella terrificante foto dell'abbraccio della vecchia laida al giovane pappone? Dunque, siamo di fronte ad un “atto giuridico” di assoluto imperio da parte dell'ano dell'impero dominante in via d'occlusione monetaria dall'alto della bolla finanziaria globale. Un atto che nei Bignami della specie che ci sostituirà sarà forse ricordato come uno dei passaggi più significativi (di certo fra i più cretinamente cocciuti e masochisticamente sostenuti) di quella che chiamo Dichiarazione Universale di Dipendenza dalla Merda in Processo, dalla mondezza di questo mondo ormai in “relazional rovina” (ah, come ciurlano sempre nel manico al momento giusto 'sti poeti del piffero...).
A dire il vero la strada di questa Dichiarazione Universale di Dipendenza viene già pesantemente lastricata da alcuni decenni e cosparsa d'asfalto radioattivo da almeno un quarto di secolo. Anche gli apparenti avversari della dichiarazione del popolo by design, i governanti dell'attuale Serbia, hanno contribuito all'opera da par loro (invero maragliescamente preceduti da compari non proprio specchiati nelle furono Unione di Serbia e Montenegro, e prima ancora nella ex Jugoslavia e nella Jugoslavia tout court). Questo per dire che anche se oggi la posizione del governo serbo può sembrare fra quelle in campo la “meno peggio”, non si deve dimenticare che essa è stata ed è comunque una brutta e merdosa posizione, nata e cresciuta anch'essa a suon di dichiarazioni di dipendenza dello stesso tipo. Da quella primitiva di Tito ai prestiti del Fondo Monetario già negli anni '70... passando per quella del Milosevic bancarottiere di Stato pronto a far saltare il sistema finanziario dell'allora federazione mediante le esportazioni forzate e i “sacrifici”, per finire con quella dei vari Kostunica e Tadic, variopinti parolai impegnati unicamente ad “accreditarsi” come specie rampicanti presso l'orto botanico Ue di Bruxelles.
Ma tant'è. Tutt'intorno in Europa c'è ben di peggio. Tra un presunto revival mediatico di Sarajevo 1914 (insulso nel migliore dei casi) e una sua fotocopia accademica e pelosa, adesso la farsa propriamente europea sull'indipendenza by design è appena ripartita con la tarantella dei riconoscimenti, dei mancati riconoscimenti e dei silenzi mostrati e gattopardeschi. C'è chi riconosce l'indipendenza per eccesso d'ansia e desiderio coatto di autocertificare ancora una volta la propria speciale dipendenza (ovviamente la sfigata provincia dipendente italiota è di questo giro, col cinico con tv al seguito, il ministro D'Alema, ancora una volta e criminalmente notaio del tutto); c'è poi chi non la riconosce perché ha paura che, riconoscendola, un pezzettino o due del suo mosaico di dipendenze possa abbandonare la stanza principale della sua bisca domestica; c'è infine chi si trincera nel silenzio e ad oltranza si dis-simula per continuare sottobanco come prima il mercanteggiamento per bande alle dipendenze della generale Dipendenza dalla Merda in Processo...
Non diremo, come fanno molti, che l'entità che chiamiamo Europa non riesce ancora a dare un'immagine politicamente un minimo decorosa di sé. Questa eventualità non sta scritta nelle sue matrici fondative, quindi...
È tutta aria che non si respira, dovunque si volgano le narici. Tuttavia la sensazione è che il top dei gas velenosi in libera uscita non sia stato ancora raggiunto. Per calcolato volere dei gruppi più nichilisti e guerrafondai in seno ai dominanti (negli Usa come in Europa). Saranno le prossime settimane e mesi a dirci qualcosa di più preciso in proposito.
Nel frattempo qui in Italiota c'è chi, dall'estremità “di sinistra” all'estremità “di destra” del “quadro istituzionale”, vuole ancora spingere al massimo per aprire un'ennesima fiera expo della Dichiarazione Universale di Dipendenza dalla Merda in occasione delle prossime elezioni, sperando che anche questa volta il gioco riesca a mantenerci tutti quanti in quella che a suo tempo Maturana chiamò «bolla di azioni umane fluttuante nel nulla». (3)
Chi ha ancora voglia di starci? Forse non saranno più moltissimi, questa volta.

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(1) Cfr. i seguenti due articoli di Michel Chossudovsky su www.globalresearch.ca: a) Kosovo: the Us and the EU support a Political Process linked to Organized Crime, 12-02-2008; b) Nato's Reign of Terror in Kosovo, 24-02-2008.

(2) Cfr. F. Soldani, Il porto delle nebbie. 11 settembre 2001: perché gli ideologi “di sinistra” e i marxisti di tutte le latitudini condividono la storia ufficiale, Faremondo Edizioni, Bologna, 2008.

(3) H. Maturana, Autocoscienza e realtà, Cortina, Milano 1993, p. 125