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Decrescita: non ne riparliamo più (risposta all'articolo di Bontempelli e quindi di Badiale)

di Gianni Petrosillo - 03/03/2008

Riceviamo e pubblichiamo, nella trasparenza intellettuale che sostiene la nostra linea editoriale in favore della crescita del dibattito sui temi della "decrescita" e, più in generale, dei paradigmi critici dell'utilitarismo economicista. (N. d. R)

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Cari amici,

dubito fortemente che quello tra la scuola di Bontempelli e noi possa essere un dibattito proficuo (qui mi rivolgo a chi ha creduto che fosse anche mai iniziato un dibattito).  Innanzitutto perché viene condotto conto terzi. Badiale sarà pure un collaboratore di Bontempelli, ma non capisco la sua parte in questa vicenda. Lo stesso Badiale (potete trovare il suo intervento su Arianna, Comedonchisciotte, Comunitarismo) dopo aver spiegato a noi poveri mortali ciò che è razionale e ciò che non lo è (ossia, il vero discrimine tra razionalità e irrazionalità, secondo quanto mi pare di capire, sta principalmente nell'essere o meno d'accordo con loro) procede con invettive nei miei confronti ed in quelli di M. Tozzato. Può darsi che il mio stile lo abbia infastidito ma almeno con Mauro avrebbe dovuto comportarsi diversamente, in quanto posso assicuragli che di filosofia ne sa almeno quanto lui (se non di più) e quello che ha scritto conferma totalmente la sua competenza nella materia.

Io sarei, inoltre, un tipo da osteria (o che fa discorsi da osteria, il che evidentemente è la stessa cosa) ma per me non è un'offesa perché ritengo queste preferibili alle accademie.

In secondo luogo, non sembra a Badiale che sia un argomento razionale la critica da noi mossa alla "traslazione" operata da Bontempelli, circa la categoria di sussunzione reale che si pretende di estendere dal processo produttivo all'intera società? Ribadisco nuovamente che Toni Negri ha espresso lo stesso concetto anche se, contrariamente a Bontempelli, ha visto nella merce qualcosa di neutrale, se non di positivo (nel momento in cui tutti potevano appropriarsene); da qui era venuta la mia boutade sulla depressione del secondo.

Sono pronto, inoltre, a scommettere che Badiale non troverà nessuno studioso di psicologia pronto ad asseverare quanto detto da Bontempelli sulla personalità psicopatologica dell'individuo completamente sussunto dal Capitale. Vorrei ricordare che quest'ultimo è ancora un rapporto sociale e non una macchina che produce soggetti pre-programmati azionati, a piacimento, dallo stesso dispositivo di programmazione (per chissà quale diavoleria). Quanto ai deliri decrescentisti si commentano da soli, del resto lo stesso Badiale invia mail invece di affidarsi al più ecologico piccione viaggiatore.

Gianni Petrosillo, curatore del sito e del blog ripensaremarx