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Sinistra, centro e destra negano le libertà costituzionali di pensiero

di Claudio Moffa - 08/03/2008

ABRUZZO VERGOGNA: I PECORARI DI BERTINOTTI ALL'ASSALTO DELLE LIBERTA' COSTITUZIONALI, MINACCIANO IL SINDACO DI CENTRODESTRA DI AVEZZANO,

CHE FORTE COME UN LEONE CALA SUBITO LE BRAGHE, E NEGA LA SALA DEL COMUNE A UN DIBATTITO CON CLAUDIO MOFFA.
E' L'ABISSO DELL'IDIOZIA, DELL'ARROGANZA E DELLA IGNORANZA, IN UN BAILAMME DI FALSI PARTIGIANI, DI GIORNALISTI-PUTTANA, E DI FINTI RESISTENTI, EROICI DI FRONTE A UN CIVILE E PACIFICO DIBATTITO, MA OPPORTUNAMENTE SILENZIOSI SUI BESTIALI CRIMINI DELLO STATO EBRAICO CONTRO I PALESTINESI.

COMPAGNI, VOTATE IL CENTROSINISTRA!
CAMERATI, VOTATE IL CENTRODESTRA!



COMUNICATO STAMPA
Una notizia buona e una cattiva: quella buona è che con la firma del decreto rettorale per il pagamento dei docenti del master Enrico Mattei in Medio Oriente, si sta avviando a positiva conclusione la questione da me sollevata con l'annuncio alla stampa abruzzese, il 27 febbraio scorso, di uno sciopero della fame in caso di ulteriori ritardi del relativo iter burocratico.
Quella cattiva, è costituita dalle minacce di Rifondazione comunista di Avezzano per un dibattito sul libro la storia imbavagliata che si svolgerà domani nel capoluogo abruzzese, e a cui sono stato invitato dall'associazione internazionale Minerve. Al proposito preciso quanto segue:
1) è singolare che un paio di testate abruzzesi, già silenziose sulla mia minaccia di sciopero della fame ( non era quella una "notizia" nel senso professionale del termine?), si siano precipitate a informare, sia pure nella cronaca avezzanese, della protesta nientepopodimeno che del circolo locale del PRC per un dibattito assolutamente legittimo, quasi banale, riedizione di altri su la storia imbavagliata, fra cui quello svoltosi il 24 settembre 2007 nell'aula avvocati del Palazzo di Giustizia di Roma con altro pubblico ed altri invitati (il presidente dell'ordine dei giornalisti Del Boca, gli avvocati penalisti Borzone e Fragale, il decano del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma Barbantini).
2) Che i componenti di Minerve siano di destra o di sinistra, non mi interessa nulla: fra l'altro, se c'è una cosa che mi ha stupito di questa organizzazione, che ha comunque il merito di essere riconosciuta dal Parlamento di Bruxelles, è l'entratura nell'entourage di Sarkozy, le cui posizioni di politica internazionale e di difesa del dogma dell'Olocausto sono state criticate a ragione persino da Simon Weil. Ma detto questo, chiunque voglia impegnarsi nella difesa degli articoli 21 e 33 della Costituzione è per me benvenuto, di destra o sinistra che sia. Sono i contenuti che contano e non le etichette.
3) Nella vicenda Faurisson, gli unici strascichi giudiziari sono quelli a carico degli squadristi sotto indagine, e quelli relativi a una mia querela per abuso d'ufficio contro il Preside Pepe al vaglio della magistratura.
4) Ancora polemiche sull'invito a Faurisson? Devo chiedere l'autorizzazione a parlare a qualche commissario del popolo di Avezzano, di quelli che tacciono sui crimini di Israele a Gaza, e si scaldano solo per la difesa dell'ortodossia storiografica sulla II guerra mondiale quale decisa non si sa da chi? Si vuole ricreare il clima dei giorni di Teramo, trafiletto dopo trafiletto fino all'aggressione fisica? Anche questo comunicato verrà utilizzato per tentare la grande provocazione, anziché per tacere e lasciare svolgere in pace il nostro dibattito?
5) Infine, del sottoscritto sottolineo la decisa collocazione a sinistra, e del master ricordo quattro cose:
- che oltre a Faurisson erano stati invitati lo scorso anno - come nascosto all'epoca da certa stampa seminazizzania, e a dimostrazione dell' indirizzo pluralista, scientifico e laico del master - anche esperti e personalità ebree come Vittorio Dan Segre, direttore dell'Istituto di Studi Mediterranei di Lugano; l'ambasciatore israeliano Gideon Meir, il presidente dell'UCEI Renzo Gattegna, l'ex direttore dell'Unità Furio Colombo, la studiosa delle camere a gas Valentina Pisanty, Marcello Pezzetti del Centro di documentazione ebraica;
- che la libertà di espressione per Faurisson è stata rivendicata da centinaia di firme, fra cui decine di studenti di Teramo, di professionisti e docenti, di cittadini di tutte le tendenze;
- che le più diverse voci - da Luciano Canfora a la Civiltà Cattolica a Giano Accame - si sono espressi con nettezza contro la censura per legge o per violenza, e lo stesso Nicola Tranfaglia si è augurato un possibile contraddittorio diretto col prof. Faurisson: notizia di cui un solo giornale diede informazione a Teramo, dopo il putiferio scatenato dal clima di linciaggio mediatico di molta altra stampa locale;
- infine che il master chiuso a Teramo sta continuando con pieno successo a Roma, con la partecipazione di tutti i docenti delle due edizioni teramane - a cominciare da Andreotti, Matthiae, Cardini, Tramballi, Ferdinando Pellegrini - e con l'aggiunta di nuovi autorevoli nomi, come l'intellettuale antiimperialista belga Jean Bricmont, lo storico ebreo israeliano Ilan Pappe, l'economista Benetazzo, il professor Biagini di Roma 1 etc: notizia questa - il successo dell'edizione romana - censurata nei fatti da tutta la stampa abruizzese (come mai?), e che una volta diffusa rende evidente la natura, questa sì, reazionaria e liberticida delle irresponsabili minacce dei rifondazionisti di Avezzano.
Claudio Moffa




ALLEGATO


UN DOCUMENTO DEL MAGGIO 2008, A FIRMA ANPI



2.

L’ANPI di Fermo
con Claudio Moffa

Spett.le Prof. Claudio MOFFA

Università degli Studi di
T E R A M O

Nella mia qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Fermo (Provincia di Ascoli Piceno) Le esprimo la mia intera solidarietà per la vergognosa aggressione di cui Ella è rimasta vittima Venerdì 18 u.s.

Non può occultare o sminuire il carattere squadristico dell’aggressione da Lei subita la circostanza, subito avanzata come esimente dai responsabili, che essi non abbiano agito con manganelli od armi, essendo evidente, per esecrare un simile comportamento, il semplice fatto che sia stato fatto ricorso alla forza fisica per impedire il legittimo esercizio delle libertà costituzionali.

Spero vivamente che Ella sporga denuncia per violenza privata contro i responsabili tutti e ciò ovviamente non per un risarcimento solo personale, ma per invocare in ambito giudiziario quella doverosa tutela che nell’immediato le forze dell’ordine non hanno potuto offrire...

Di fatto i regimi totalitari del XX secolo non sono in grado di replicarsi al momento presente nei termini loro propri assunti in quella prima manifestazione storica. Quei regimi possono reincarnarsi solo in altre forme e non v’è alcuna contraddizione né logica, né fattuale nell’ipotesi che tali altre nuove forme possano essere proprio quelle caratteristiche delle forze che a quei regimi si opposero inizialmente, vuoi perché i gruppi umani non conservano sempre anche i buoni propositi iniziali così come conservano i propri contrassegni esteriori, vuoi perché anche nei più aspri conflitti non necessariamente alla parte censurabile per la sua inumanità si contrappone una parte rivale esente da medesimi o analoghi vizi (come ben mostra la storia del sionismo, fin troppo rimossa dalla coscienza collettiva, o il crimine di Hiroshima, di cui nessuno sembra ravvisare il carattere letteralmente olocaustico).

Vedo appunto nella Sua iniziativa didattica il lodevolissimo e civilissimo intento di uscire da una paranoica ridisegnazione storica dei vinti e dei vincitori, nella quale i primi dovrebbero rappresentare il male assoluto (e non solo una contingente e grave degenerazione antropologica) e i secondi gli angeli del bene immuni per l’eternità da ogni tara etica o politica. Uscire da questa visione psicologicamente patologica e ideologicamente metafisica, non di rado messa a supporto di interessi assai poco nobili (e che non ha niente a che fare con la necessaria distinzione etica e politica) e rientrare nel mondo reale della storia con le sue complessità e problematiche mai potrà minimamente ledere la forza e la credibilità dei valori della democrazia, della giustizia e dell’antifascismo emersi dalla seconda guerra mondiale, di cui l’associazione da me rappresentata è portatrice e intransigente custode. Anzi quei valori ne usciranno più autentici perché, liberati da ogni strumentale ipocrisia, ci permetteranno di individuare e condannare ogni caso di intimidazione fascista non già in base ai suoi contrassegni esteriori, spesso ingannevoli soprattutto se storicamente consolidati nel tempo e quindi suscettibili di ignominioso abuso, ma in base al valore effettivo dei comportamenti reali, il quale valore, nel caso dell’aggressione perpetrata ai Suoi danni Venerdì u.s., combacia perfettamente con lo spirito autentico dello squadrismo fascista, che consiste nel sostituire al libero giuoco del dialogo la coercitiva sopraffazione della forza e dell’intimidazione fisica (anche fidando nell’inerzia dei pubblici poteri di ogni tentennante stato democratico).

Con l’augurio che i poteri legittimi di questo paese comprendano la potenzialità eversiva di tale illecita condotta e ne rimuovano i presupposti per il futuro e autorizzandoLa a fare di questo mio messaggio l’uso che riterrà più opportuno, Le rinnovo la mia solidarietà e Le esprimo i più cordiali saluti e i più fervidi auguri per il futuro.

Fermo, li 22 Maggio 2007

Fabrizio Iommi

Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - Fermo