PECHINO: La Cina si difende dalle accuse di non fare abbastanza nella lotta al cambiamento climatico, dopo che un’organizzazione governativa ha ribadito che il riscaldamento globale sta riducendo i ghiacciai ed aumentando i problemi riguardanti le risorse idriche del paese.

La conferenza delle Nazioni Unite a Nairobi ha fissato alcune regole da rispettare sul lungo termine per combattere il riscaldamento globale oltre il 2012, anno in cui scadrà il protocollo di Kyoto, che chiede alle nazioni industrializzate di ridurre le loro emissioni di gas serra ad un livello inferiore a quello del 1990.

“Il governo cinese dà molta importanza al problema del cambiamento climatico”, ha detto la portavoce del Ministero dell’Ambiente cinese, Jiang Yu, ad una conferenza stampa. “Le nazioni industrializzate dovrebbero mantenere le promesse fatte per risolvere il problema”, ha detto.

La Cina ha respinto anche la richiesta di porre un limite all’aumento della crescita delle emissioni, sostenendo che la maggior parte della quantità di diossido di carbonio attualmente nell’atmosfera è da imputare alle nazioni sviluppate ed industrializzate, le quali ora non hanno diritto di negare la possibilità di crescita economica ad altri.

Una organizzazione non governativa ha però reso noto che i ghiacciai dell’altipiano Qinghai, in Tibet, i quali costituiscono circa la metà dei ghiacciai cinesi, si stanno riducendo ad un ritmo del 7% all’anno. Tale rapporto si è accostato all’avvertimento lanciato dal Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), secondo il quale i ghiacciai cinesi potrebbero scomparire definitivamente entro il 2100.

Il Consiglio Cinese per la Collaborazione Internazionale sullo Sviluppo e l’Ambiente ha confermato che la sparizione dei ghiacciai porterebbe all’essiccamento dei fiumi, e ad un conseguente aumento di siccità, desertificazione e tempeste di sabbia.

Una fonte ufficiale del Ministero delle Risorse Idriche ha cercato di ridurre i potenziali effetti del riscaldamento globale tramite un progetto di deviazione delle acque Sud-Nord che ha come obiettivo quello di pompare acqua dai fiumi del sud verso quelli in secca del nord. “Penso che questo problema non abbia molto a che fare con il progetto di deviazione delle acque Sud-Nord”, ha affermato il portavoce ufficiale Li Yuanhua ad una conferenza stampa.

Un’altra prodezza ingegneristica mira a fornire d’acqua gli aridi fiumi delle regioni occidentali prelevandola dai fiumi che ricevono l’acqua dai ghiacciai tibetani. Li ha inoltre affermato che ci si dovrebbe concentrare sul trattamento e la conservazione delle risorse idriche, e che “Se migliorassimo l’efficienza idrica del 10%, potremmo risparmiare più di 40 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno”.

La portavoce del Ministro degli Esteri Jiang ha inoltre detto che la Cina, che mira ad una riduzione del 20% nell’utilizzo di energia utilizzata per generare ogni dollaro di reddito nazionale entro il 2010, sta facendo del suo meglio nella lotta al cambiamento climatico: “Stiamo seriamente mettendo in pratica le nostre promesse e mettendo a punto una serie di misure e di politiche per far fronte ai cambiamenti climatici, aumentando l’efficienza energetica su larga scala, risparmiando energia e sviluppando e valorizzando le energie rinnovabili”.

Molti attivisti sono preoccupati del fatto che se Cina e Stati Uniti - che sono usciti dal Protocollo di Kyoto nel 2001, ritenendo che il patto potesse minacciare molti posti di lavoro americani - non riescono a raggiungere un compromesso, molte nazioni ancora indecise potrebbero non essere disposte a prendere nuovi accordi e sottoscrivere un trattato post-Kyoto nel 2012.