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Decrescita: l’altro modello

di Marco Boschini - 14/03/2008

 

Milena Gabanelli

Ci siamo, domenica sera Michele Buono e Piero Riccardi ci accompagnano in un viaggio nel mondo alla rovescia, come descritto di seguito nella presentazione della prossima puntata di “Report“, in onda a partire dalle ore 21.30 su RAI 3.

Tra le tante esperienze citate e raccontate, anche i progetti all’avanguardia in campo ambientale del Comune di Colorno (PR) e l’esperienza dell’Associazione dei Comuni Virtuosi. Una vetrina importante e un riconoscimento per il grande sforzo messo in campo negli ultimi tre anni per far conoscere e valorizzare le decine di buone prassi locali sperimentate con successo da sindaci e comuni a 5 stelle (come il titolo del Premio promosso dalla Rete, il cui bando resterà aperto fino alla fine di maggio). Per una volta vale la pena incollarsi al video e gustarsi l’idea (e la concretezza) di un mondo diverso.

“Petrolio, gas, uranio sono concentrati in poche zone del pianeta mentre i consumatori sono dappertutto. Sole e vento invece sono ovunque e sempre vicini a chi consuma energia.

Intanto i consumi di energia fossile crescono anno dopo anno e insieme gas serra e polveri sottili. I trasporti e i consumi energetici delle abitazioni rappresentano i due terzi del problema. Quali sono allora le conseguenze di una crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite? Ha senso allora un modello di sviluppo basato sulla crescita illimitata, in cui anche traffico, rifiuti e malattie fanno crescere il pil? E’ possibile riorientare l’economia e pensare a un nuovo modello di sviluppo che impieghi meno risorse e produca più benessere?

E’ possibile far camminare diversamente le merci e le persone, facendo consumare meno energia alle case e facendo viaggiare in maniera differente anche gli elettroni in una rete elettrica pensata come internet: niente grandi centrali in cima alle piramidi e giù in basso tutti i consumatori?

Se si rovescia la piramide i consumatori potrebbero diventare anche produttori e l’energia si consuma e si scambia. Come con l’informazione in internet. Risultato? Le fonti di energia rinnovabile diventano protagoniste e marginali le fossili.

La chiamano democrazia energetica i Ribelli dell’energia di Schonau, un paese nella Foresta nera in Germania , ovvero gente comune che dopo Chernobyl per dire no al nucleare si comprò la rete elettrica locale e cominciò a produrre energia sganciandosi dalle centrali atomiche. Un viaggio tra chi sta provando a fare il mondo alla rovescia.”

www.report.rai.it