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Tibet: duri incidenti a Lhasa, mercato in fiamme

di redazionale - 14/03/2008

 Lhasa e' in fiamme dopo che le proteste anticinesi di centinaia di monaci buddhisti sono sfociate in violenze. L'agenzia Nuova Cina ha affermato che ''ci sono dei feriti, che sono stati ricoverati in ospedale'' senza fornire altri dettagli. Testimoni raggiunti telefonicamente affermano che la polizia militare e' intervenuta in forze per disperdere i dimostranti e che si sono sentiti degli spari. ''C'e' fumo dappertutto e si sentono colpi d' arma da fuoco'' ha detto un residente che parlava dalle vicinanze del Jokhang, un grande tempio nel centro della capitale. E di spari hanno parlato anche cittadini americani, come ha riferito l'ambasciata americana a Pechino. Altri hanno riferito che il mercato di Tromisikhang, dove ci sono negozi appartenenti a cinesi, tibetani e musulmani cinesi hui, stava andando a fuoco.

''La situazione e' molto pericolosa, nelle strade i tibetani attaccano i cinesi'' ha detto un altro testimone. Oggi la polizia ha impedito con la forza ai monaci del monastero di Ramoche di tenere una manifestazione. Attivisti della Free Tibet Campaign riferiscono che ''alcuni'' monaci di un altro monastero, quello di Sera, sono da ieri in sciopero della fame per chiedere la liberazione dei loro compagni arrestati nei giorni scorsi, che sarebbero decine. I monasteri di Sera, Drepung e Ganden, centro delle proteste dei giorni scorsi, sono circondati dalla polizia militare, aggiungono i testimoni. Le voci sulla dichiarazione dello stato d' emergenza, che circolano da alcune ore, non sono state confermate. Gli incidenti avvengono alla vigilia della nomina del nuovo governo cinese da parte dell' Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento, e a cinque mesi dall' inizio delle Olimpiadi di Pechino.