Leggo sul Corsera del 12 gennaio, pag 2 articolo di Marco Galluzzo: "...Ad aprile si parlò di un contrastro fra monte dei Paschi e DS per la destinazione della quotadi azioni della BNL posseduta dalla banca toscana. A giugno la banca decise di vendere il suo pacchetto, anche per non essere costretta a prendere posizione nella disputa fra spagnoli e cooperative: fu la Deutsche Bank ad aggiudicarsi i diritti sulle azioni. La stessa banca che ha come riferimento in Italia il banchiere Vincenzo De Bustis, molto stimato da D'Alema. La stessa banca che ha un accordo con Unipol per la Scalata BNL".
Vero, ma parziale.
Avrei aggiunto la stessa banca che finanziò Riccucci attraverso la filiale di Londra per la scalata proprio al "Corsera" (RCS), con un'operazione di solita riservata agli "hedge funds", cioè presentando soldi che vanno impiegati per l'acquisto di azioni, che vengono poi messe a garanzia: se le azioni crescono il credito può essere praticamente rinniovato, e quindi consentire la continuazione della scalata. Se scendono il debitore perde, ma non sempre paga. La banca ha comunque le azioni in mano e può continuare il gioco con altri soggetti. In pratica si possono muovere miliardi di Euro con questo sistema.
Ora De Bustis sarà amico di D'Alema, (e lo è fin dai tempi della Banca del Salento, sarà amico di Prodi, (e lo è, fin da quando Prodi dirigeva Nomisma) ma non è in grado di muovere la filiale di Londra della Deutsche Bank: La più grande banca tedesca.
Quindi?
Quindi la Deutsche aveva deciso di combattere in Italia la guerra bancaria su tre Fronti: BNL, Antonveneta e Corsera.. Appoggiando contemporaneamente Riccucci, Consorte e Fiorani, nonchè Fazio. Era una strana guerra: la Deutsche forniva le "munizioni" , cioè i soldi, ma a combattere e a "pagare" erano, come al solito "i mercenari italiani": vera armata Brancaleone che annoverava DS, Integralisti Cattolici, Leghisti e chissa chi altro....
E dall'altra parte chi c'era?: Impeccabili e spietati come la fucileria di Wellington era schierata l'armata Anglofona, che, come nelle guerre napoleoniche faceva combattere spagnoli e olandesi, oltre ad altri "mercenari italiani". E aveva pronto un nuovo Governatore, come sempre in questi casi, targato Goldman-Sachs. Il "salotto buono" era con gli anglo olandesi e tuonava dalle colonne del "Sole-24 Ore" mietendo vittime nella confusa carica avversaria.
Chissà quando Fassino e D'Alema si sono accorti in che guerra erano finita? Secondo me solo quando hanno sentito la fucileria tirare su di loro da breve distanza. Si sà, i DS sono inguaribilmente provinciali e confondono una rissa da osteria a Siena con le guerre vere. Quelle che lasciano morti e feriti sul terreno. Triste l'Epilogo: da paladini della giustiza e della morale, salgono schizzati di fango sulle carrozze che devono portarli - se ci riescono - fuori dalla mischia. I profeti del "neo-liberismo" integralista, gli autori delle privatizzazioni (Telecom su tutte) gli amici di Clinton costretti a fuggire insieme ai vecchi banditi del consociativismo italiano, alla Fiorani, gnutti e Riccucci, per intenderci...
Berlusconi interviene per finire i moribondi e depredare i caduti sul campo di battaglia, ruolo che ben gli si addice: lo sciacallo.
Bertinotti non capisce, ma è normale.
Rutelli e Casini ne guadagnano (Ne guadagna sopratutto il suocero di Casini, cioè Caltagirone).
Per chi combatteva Riccucci? Mistero.
Al prossimo scontro dunque! C'è già chi è pronto a organizzare una nuova coalizione Franco-Russo-Tedesca. Ma questa è un'altra storia
La Waterloo della finanza italiana è tutta qui.
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