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Drieu La Rochelle: l’uomo oggi ha bisogno di ben altro che inventare macchine

di Manuel Zanarini - 19/03/2008

 

 

“L’uomo oggi ha bisogno di ben altro che inventare macchine. Ha bisogno di raccogliersi, di danzare. Una grande danza meditata, una discesa nel profondo”.

(Pierre Drieu La Rochelle)

 

Pierre Drieu La Rochelle nasce a Parigi il 3 Gennaio 1893 in una famiglia della borghesia francese, che lui definirà la “borghesia sognatrice”.

All’età di 8 anni entra nel collegio Sainte Marie de Monceau diretto dai padri maristi, dove in poco tempo divenne il capo dei suoi coetanei, come dirà successivamente “imponevo il rispetto”. Proprio in collegio comincia a leggere le opere di Nietzsche, il “santo che annuncia l'eroe", in particolar modo il “Zarathustra”, di cui si innamorerà follemente.

A 15 anni visita per la prima volta l’Inghilterra, che diventerà un po’ la sua seconda patria, e apprezzerà le opere di Coleridge e Shakespeare.

Rientrato in Francia, nel 1910, si iscrive alla Ecole des Sciences Poliques, frequentando i corsi di diritto, e alla Sorbona, ai corsi di inglese. In questo periodo i suoi interessi principali sono nei campi della storia e dell’economia politica.

Sempre in questo periodo comincia ad avvicinarsi alla politica, grazie all’amicizia di Raymond Lefebvre e Vaillant-Couturier, i futuri capi del comunismo francese. Il suo è un sentimento di amore-odio verso i partiti politici; infatti in ognuno di essi troverà elementi di interesse e di repulsione.

Allo scoppio della I Guerra Mondiale, parte per il fronte, dove viene ferito da una granata il 23 Agosto 1914 presso Charleroi. Durante la convalescenza, scrive le sue prime poesie che saranno raccolte e pubblicate, da Gallimard, nel 1917 in un volume intitolato "Interrogation", nelle quale emerge l’animo “eroico nietzchiano”, tanto che affermerà “"il sogno è l'azione e l'azione è sogno”.

Nel prosieguo del conflitto verrà ferito altre due volte, il 29 ottobre del 1914 e il 25 febbraio del 1916.

Viene smobilitato nel 1919 ed inizia la sua collaborazione con Nouvelle Revue Française, e sempre in questo periodo allarga i suoi interessi, sia frequentando personaggi come Aldous Huxley e Ortega y Gasset, sia ,soprattutto, avvicinandosi al movimento “dada”. Pur non aderendo completamente a questa avanguardia artistica, il suo lato dandy caratterizzerà la figura di La Rochelle, sia nell’aspetto che nel voler a tutti i costi distinguersi dalla massa informe.

Questo è il periodo di produzione politica dell’artista; infatti prima pubblica “Mesure de la France”, in cui propone la soluzione Europeista ai mali della Francia, e successivamente "L'Europe contre les patries" (1931).

In queste opere emerge il pensiero europeista di La Rochelle. Secondo l’autore, l’Europa deve ritrovare la sua anima millenaria, unico antidoto all’espandersi del potere americano e sovietico.

Ma non vagheggia un’Europa mercantile o moderna, come quella che si designerà successivamente, ma un’Europa spirituale e socialista e che sorpassi le finte divisioni dell’epoca (liberismo/comunismo, divisioni nazionaliste, ecc.).

Nel 1932 visiterà il Sud America, altra esperienza fondamentale, spingendosi fino alla Bolivia. Tenendo varie conferenze in Argentina, verrà additato di essere una volta comunista, un’altra fascista.

In questi anni aderirà al Partito Popolare di Doriot, ex capo della Gioventù Comunista, ma dopo solo 3 anni lascerà il movimento.

Nel 1934, dopo aver visitato la Germania, scriverà “Socialisme fasciste” , nel quale si dichiarerà , senza mezzi termini, fascista e socialista europeo.

Durante l’occupazione tedesca della Francia, si schiererà per la collaborazione, ma a differenza di molti altri preferisce rimanere nella Parigi occupata, invece di andare sotto il regime di Vichy.

Il suo pensiero politico, però, si deve far risalire a quei pensatori (Drumont, Barrès, Péguy e Sorel) che tra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900 cercavano di superare dicotomie già superate (“destra-sinistra”, “conservazione-rivoluzione”), proponendo un’analisi sintetica delle varie ideologie.

La Rochelle ha come primo obiettivo quello di frenare la decadenza del mondo moderno, che genera brutture in tutti i campi:nelle case, nelle fabbriche, negli abiti, nel grigiore e nell'inumanità delle metropoli, nella spersonalizzazione progressiva degli uomini, nella morte del vero amore e nel moltiplicarsi dei vizi più sordidi. Infine nell'impotenza spirituale e nell'incapacità di creare.

A questo orrore oppone la bellezza delle architetture e delle pitture medioevali e la forza delle chiese gotiche, dalle quali traeva un senso di ricongiungimento tra umano e divino.

Il suo è un invito all’Uomo a cercare dentro sé stesso quell’istinto naturale che lo riporti in armonia con la Natura, contro una società moderna che lo opprime.

Politicamente, come detto, sosteneva che l’unica via da seguire fosse quella europea, in cui le nazioni trovassero modo di unificarsi ed opporsi ai nuovi imperi:quello americano e quello slavo-comunista.

A queste visioni massificatrici, una in nome del mercato e delle merci e l’altra in nome della società senza classi, La Rochelle oppone il “socialismo fascista”. Propone un’economia controllata dalla politica, una vita basata sulla tensione morale e religiosa , la ricostituzione di un'élite in senso qualitativo,  una società che rispetti l'uomo nella sua vera natura, ecc.

In questo senso va letto il suo avvicinarsi alla Germania nazista. Credeva che il disegno di Hitler fosse il suo, che rappresentasse l’unica forza per liberare l’Europa; infatti dirà “Europa, tu che non sei un Impero, sei invasa da due Imperi. Quello russo e quello americano. Questi due Imperi vogliono la tua sconfitta e tu non lo sai. Molti europei sono partigiani dell'Impero russo e molti sono partigiani dell'Impero americano. Essi chiamano, con tutta la loro voce, lo spiegamento e l'esplosione della forza russa e della forza americana sull'Europa. Essi si rallegrano quando le orde asiatiche e slave entrano in Europa, nelle tue province di Romania e di Polonia, quando le flotte americane bombardano la patria delle tue patrie: l'Italia, dove, dopo lustri di decadimento, conservavi una delle tue più preziose e antiche immagini in quasi completa integrità fisica”.

 Ma una volta vista l’occupazione sul suolo francese capì di essersi sbagliato. Infatti nel Maggio 1944 scriverà: “la Germania impedisce alle comunità europee di confederarsi intorno ad essa, non sapendo oltrepassare il suo nazionalismo, il suo imperialismo, non sapendo trasformare la sua rivoluzione particolare in una rivoluzione universale, non sapendo eliminare tutti gli elementi arretrati che veicola ancora in sé: essa, pura forza socialista, brucia sull'altare della patria europea. Nel 1940 la Germania non ha capito il proprio compito, l'ha solo presentito oscuramente: ha pronunciato la parola Europa senza mettervi niente di più di un vago fremito istintivo”.

Nonostante avesse capito l’errore, non rinnegherà mai la sua scelta e,invece di rifugiarsi in Svizzera come altri collaborazionisti, il 15 Marzo 1945 si toglierà la vita, non prima di lasciare scritto “Ho perduto, esigo la morte”.

Oltre l’importanza letteraria, il pensiero di La Rochelle presenta elementi di incredibile attualità come il pensiero europeista, il “male di vivere” che attanaglia la società moderna, la massificazione dovuta all’avanzare della modernità, la necessità di una profonda ricerca interiore, ecc.

 

Libri consigliati:

Fuoco fatuo (1931): l’autore racconta mirabilmente il “male di vivere” della società moderna;

La commedia di Charleroi (1934): attraverso racconti di guerra viene opposto l’eroismo umano ad una “guerra di ferro e gas”;

L’uomo a cavallo (1943): partendo dall’esperienza in Bolivia l’autore suggerisce una ricerca

                                         interiore da opporre alla modernità massificatrice

I cani di paglia (1944): attraverso un racconto quasi minamilista l’autore fornisce immagini                                        sprezzanti dell’ideologie che stanno devastando l’Europa.