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DNA evirato

di Orazio Valenti - 25/03/2008



Certamente la maggior parte di noi, sfogliando le pagine delle riviste da qualche anno fa ad oggi, è sempre più daccordo che le notizie catastrofiche che leggevamo riguardo i problemi ambientali erano vere.
 
 

Si può ben comprendere quale stato di angoscia avremmo potuto evitare. "Ma non è possibile, - si diceva - la nostra scienza sicuramente troverà il rimedio; siamo sopravvissuti a tante difficoltà che sembravano travolgere tutto!"
Però, l’incalzare dei fatti insolvibili e dei nuovi, sempre peggiori, non ci fa sperare più di tanto.
Qualcuno dice che "si vive più a lungo", altri che "però si vive peggio". Qualcuno sostiene che abbiamo costruito una sicurezza di pace, altri dimostrano che le guerre proliferano insieme alle armi sempre più micidiali.
L’ONU aveva promesso che si sarebbe sconfitta la fame nel Mondo, mentre si susseguono i documentari di milioni di bambini ed intere popolazioni decimate dalle carestie, perché sono sfruttate e poi emarginate, come rifiuti, dalle minoritarie popolazioni ricche, avide di progetti galattici per asservire l’intera umanità al "progresso" della governabilità unificata.
Non posso dire "staremo a vedere", perché è alquanto evidente la "non vivibilità" attraverso lo sfruttamento, l’accaparramento, la competizione, la miseria spirituale a dimostrazione di quanto siamo caduti in basso.
Perché "nascondere" e non "ricostruire insieme"?
Eppure, le siringate di tranquillanti, ci tallonano da vicino.
Provo a fare un esempio: abbiamo parlato molto (Ali Dorate n° 2) degli effetti dell’inquinamento radioattivo, ed abbiamo evidenziato che ciò che abbiamo immesso nell’ambiente in cui respiriamo, beviamo, mangiamo, non siamo capaci di toglierlo, mentre i radionuclidi ci tolgono la vita con i tumori incalzanti e le deformazioni genetiche.
Sarebbero bastati gli esperimenti nel Nevada o nelle miniere di Yakutsk, direttamente sugli abitanti dei luoghi, a farci smettere istantaneamente le produzioni di materiale radioattivo. No! Sono vertiginosamente aumentate e migliaia di barili di scorie vengono scaricati in ogni dove con gli effetti di contaminazione sempre più generalizzati. Questo riguarda anche numerosi prodotti chimici altamente tossici, cancerogeni e influenti sulle mutazioni genetiche. Questo porta sempre più alle malattie che invece che cancerogene sarebbe meglio chiamare "della follia" di cellule e organi, comprese le cellule nervose e di conseguenza del pensiero e dell’autocontrollo. Infatti le cellule tumorali sono cellule impazzite.
Dovremmo pensare che la immensa voglia dimostrata fino ad oggi di voler evirare il DNA, possa essere sostituita da una "nuova intelligenza" umana che ci promette di "ripararlo", "ricostruirlo migliore"? E perché, se prima era perfetto? Ci potrebbe venire il dubbio che qualcuno abbia nottetempo sognato di difendere i suoi interessi con un esercito di "Cloni"? In proposito Nostradamus scrisse che all'apice della Terza mondiale saranno usate armi sperimentali come la clonazione degli eserciti con soldati automi assassini. È meglio consigliare alle "menti folli" di ritornare indietro, perché la struttura umana è così complessa, così fragile, che pare sia impossibile divenire "creatori".
Rispetto alla biodiversità (uomo compreso), qualunque studioso sa quale complesso equilibrio regoli le diverse razze. È il programma dell'economia creativa che è "Unicità nell'Infinità".
Intanto, ciò che di straordinariamente fantastico percorre la mente dei ricercatori, è un senso di libertà in una vastità sconvolgente di intrecci biochimici. Esiste una loro coscienza personale che li faccia scegliere su quale strada proseguire, se è giusto o no? Perché? Con quale Etica? È difficile...
Con le produzioni di Organismi Genticamente Modificati, OGM, un nuovo universo si è aperto da pochi anni sotto i microscopi elettronici ed oltre. È ancora più affascinante del mondo degli embrioni, ma osiamo dire: molto, molto più pericoloso.
A noi non resta che confrontare vari studi e teorie.
Abbiamo già trattato questo tema e ci scusiamo con i lettori se le nostre espressioni possono indurre accanimenti pro o contro. Crediamo che una certa dose di passione sia utile a farci rispettare di più la libertà che viene dalla conoscenza. I temi trattati sono tra l’altro collegati con altri articoli (Flusso fotonico sui Cicli Ecologici viventi)
di carattere biologico; in specie mi richiamo ai fragilissimi processi che avvengono nella spirale del DNA, RNA, nei mitocondri e cloroplasti, organelli cellulari di estrema importanza per la programmazione e trasformazione dei processi vitali.
L’Agricoltura ingegnerizzata vorrebbe rimaneggiare il codice della vita. Con quali conseguenze prevedibili?
L’agricoltura intensiva non può che proseguire nel caos crescente senza via d’uscita.
L’agricoltura biologica è difficile in un Pianeta ormai sempre più inquinato e con un’umanità che vuole molto cibo in terreni sempre più piccoli, con prodotti fatti su misura. Quasi quasi vuole il pane dal petrolio.
A prescindere dalle più disparate controversie se sia più pericolosa l’agricoltura transgenica o chimica intensiva, sta di fatto che la nostra attenzione è rivolta a tutt’altro argomento: ciò che più conta è il rapporto Uomo-Pianeta-Universo, le Sue Leggi e la Sua funzione. Questa è la base dell’Ecologia, in un contesto multidimensionale, che necessita un rispetto degno della massima attenzione.
Altro che rischi inferiori ai benefici! Rischio per rischio, meglio imparare la vita, senza danneggiare l’intero bio-sistema, altrimenti quali benefici?
Cosa abbiamo apportato all’ambiente naturale e come procediamo?
Fin dall’inizio dell’Era Industriale, abbiamo cominciato a sottrarre terreni coltivati e foreste per le zone urbane ed industriali, ad avvelenare aria, acqua, terreni. Gli organismi viventi hanno accusato sofferenze e distonie del ciclo ecologico sempre maggiori. Da un lato si è richiesto sempre maggiore cibo, dall’altro l’inquinamento, i microrganismi e gli insetti sono diventati sempre più aggressivi, perché impazziti e mutati, quindi più resistenti. La difesa da questi problemi incalzanti, ha fatto produrre alla Chimica dai "Due Volti", composti sempre più forti per la difesa del "nostro" e l’offesa dei "nemici biologici".
A questo si sono aggiunti una serie di concimi sempre più artificiali, dalle industrie specifiche. Arriviamo alla lotta degli insetti e delle erbe infestanti attraverso prodotti altamente tossici, contro la vita, con una selettività "naturalmente dubbia". Squadre di aerei irrorano milioni di ettari con veleni, anticrittogamici e diserbanti, deleteri per la vita degli uomini stessi, con insorgenza di tumori e mutazioni genetiche.
Si è pensato, alla scoperta sempre più approfondita di quel che si ritiene "programma" dei processi della vita (le catene di geni del DNA, addette ognuna ad una funzione): scoprire quali geni presiedono alle difese o alle offese, armandoli per il nostro uso e consumo.
Così sono nate le varie branche della "Geniterapia" e così la tecnologia ha cominciato ad avvolgere nel suo manto incantato sé stessa, incarnata nell’"Homo tecnologicus", con la "illusione" di ricreare un nuovo uomo ad immagine e somiglianza del... CASO.
Si usano geni, moltiplicati per clonazione, integrati nelle piante, conferendo loro resistenza ad insetti, virus, diserbanti e che regolano la maturazione e allontanano la marcescenza. Questi geni vengono usati con "promotori" o "terminatori" (chissà se ha a che fare qualcosa con il film...) e sono sempre più vasti e complessi da dividersi in: "costitutivi", cioè sempre funzionanti ed "inducibili" che si attivano solo in risposta allo stimolo indotto dalla presenza del problema da superare. Alcuni geni vengono trasferiti sulla pianta ricevente, attraverso particelle accelerate.
E questo giustificherebbe quali benefici? Non usare più diserbanti ed antiparassitari; piante più resistenti ad ogni controversia negativa sia ambientale che da microrganismi od insetti; produzione di fitofarmaci utili all’uomo; ottenere prodotti con più valori nutrizionali; fiori più belli; piante più legnose, ecc...
Ormai siamo arrivati a "chi più ne ha più ne metta..." sia di geni che di confusione, naturalmente.
Come possiamo essere sicuri che questi "geni esogeni" non causino allergie, incompatibilità e non sia già insorto un disturbo genetico irreversibile?
Già spazi equivalenti alla superficie italiana, sul Pianeta sono sede di coltivazioni transgeniche e questo programma si sfoga maggiormente in Cina ed India.
Nei Paesi occidentali si lavora molto nei laboratori di ricerca, si dice per la "protezione e valorizzazione dell’agricoltura".
Tutto perché si vuole difendere le piante utili all’alimentazione dall’attacco di microrganismi "nocivi". Però, invece di risolvere il problema a monte, cercando di "capire" meglio il turbamento dell’Ecosistema, si preferisce "curare gli effetti" con sistemi che violentano la "Naturalezza", apportando effetti come il peggioramento dell’Ecosistema, danni alla salute per tossicità, rigetto biochimico e rischio di alterazioni genetiche nell’uomo, oltre che agli animali ed alle piante.
La velocità di mutazione degli agenti virali potrebbe diventare maggiore rispetto ai nostri mezzi di difesa già alquanto all’asciutto, specialmente se venissero "aiutati" dai "nuovi arrivi" che possano sfuggire dai nostri laboratori, con i nostri interventi quasi intensivi, senz’altro sempre più incontrollati.
Per non tergiversare sulla parola "Naturale", che è tanto usata come la parola "Amore", sarebbe opportuno definirla con più precisione:
Naturale sta per "secondo Natura", cioè nel massimo rispetto ed ubbidienza delle sue Leggi. Le conosciamo solo in parte, non abbiamo nessun diritto di rompere gli equilibri per conoscerle meglio, con l’umiltà necessaria ed il tempo necessario per entrare in punta di piedi nel complesso Unico delle catene elementali ed ecologiche.
Chi sarebbero questi paladini delle bio-robotizzazioni? In che modo credono alla protezione della salute ed al benessere dei cittadini? Forse perché a loro interessa questo "mercato in rapida crescita"? Con un giro d’affari che passerà da 110 a 276 mila miliardi? (Vedi "Ricerca ed Innovazione" , IV bim 2000). È un "ruolo strategico" nel quale l’Italia è in netto ritardo?
Mi auguro maggiori riflessioni, per voler studiare e conoscere meglio con umiltà la Madre Terra od i Suoi Programmi, che sono nati prima del nostro pensiero. Ecco l’opportunità della sanità di vita! Invece no, in una società dei consumi, della proprietà privata, dell'arricchimento, delle multinazionali che decidono "divinamente" chi deve vivere e chi morire, dalla "cattedra" del monopolio, si progredisce a suon di brevetti, "brevetti per la vita"!
I Prioni sono proteine che, trasformandosi per alterazione chimica o mutazione genetica, diventano agenti responsabili di malattie cerebrali mortali. Possono scatenare malattie neurologiche e si trasmettono per via ereditaria o infettiva. Sono stati scoperti dal Nobel K. Gaydusec nei componenti di in una tribù della Nuova Guinea, mangiatori di cervelli umani.
Nel 1997 il Nobel Stanley Prusiner ha definito la proteina "una delle più strane creature di questo Pianeta". Ha scoperto le sue alterazioni e le ha giudicate causa di malattie neurologiche come la malattia Creutzfeld-Jacob (Cjd). Ha collegato a questa la malattia spongiforme bovina (Bse), ed i casi della Cjd manifestati nell’uomo fino dal 1996 in Gran Bretagna, come la nuova variante della Cjd, può essere trasmessa all’uomo.
Stessa meraviglia suscitano i "virus lenti", con 20-30 anni di incubazione, come per la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer, il diabete mellito e certi tumori.
Ma è proprio così?
La follia di volere più alimenti è la stessa di volere più energia, non importa se con mezzi inquinanti ed autodistruttivi. Dovremmo ridiscutere se la produzione di energia pulita sia sufficiente e quanto sia necessario impegnarsi nella produzione di energia solare con le fotovoltaiche. Oppure se il cibo ben coltivato sia o no sufficiente per tutti, senza distruggerlo o consumarlo spropositatamente? I ciccioni od i possessori di quattro automobili sarebbero più evoluti di chi mangia una ciotola di riso?
Provino a spiegarlo ai milioni di uomini che convivono con la terra, le foreste e la volta stellata!
Oppure vorrebbero dire che ormai il nostro intestino è diventato parte della strumentazione tecnologica dei produttori? Sì, se crediamo che la Natura sia al servizio dei nostri computer!
Se provassimo a convivere con qualsivoglia pianta, animale, uccello migratore o virus, oppure a mescolarci con i flussi del vento, nell’acqua che evapora dai nuvoloni carichi e passa attraverso i terreni, o fra le viscere dei magmi, laddove le faglie continentali si muovono e ci rendessimo conto dell’armonia categorica che li determina, oppure dei riflussi anomali che li disturbano per cui stanno per impazzire e poi ritornassimo in noi, uomini, sentendoci questa terribile responsabilità, cosa dovremmo fare secondo coscienza?
Tornare indietro di un centinaio di anni? È ancora possibile? Nessun grido di figlio ci stimola alla risposta?
C’è un altro stato di coscienza.
Perché dovremmo pensare che l’umanità terrestre e la sua scienza non si meritano ancora di vivere in una dimensionalità superiore, di pace, concordia, equilibrio con le Forze Naturali?
Ritengo che sarebbe possibile, ma perché non vogliamo?
Ecco che si presenta un pensiero estremo: che ogni uomo od ogni popolazione subisca gli effetti delle proprie cause, con annessi e connessi, nella massima "libertà". Ricevere un messaggio, può anche non darci alcuna pena, anzi, si è liberi di voltare le spalle, lanciando dell’"illuso" al donatore.
Però peccato!
Senza colpevolizzare l’uno o l’altro fattore, se per qualunque causa innaturale, che quest’uomo moderno ha voluto immettere nel "campo", ci si trovi nell’estrema difficoltà di fronteggiare l’irreparabile fra qualche anno, non era meglio pensarci prima?
No! - mi rispondono gli esperti di politica scientifica - il progresso non si può fermare!