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Latte crudo… alla spina. La risposta locale alla grande distribuzione

di Monica Di Bari - 26/03/2008

 

 

Dalla stalla alla tavola, senza passare per le industrie di trasformazione del prodotto e i reparti di vendita della grande distribuzione organizzata. Acquistando il latte crudo al bancolat i benefici sono molteplici: risparmio del 20-30 per cento rispetto al latte del supermercato, rapporto diretto produttore- consumatore, piena tracciabilità del prodotto, meno rifiuti (il contenitore di vetro si riutilizza), un alimento più sano e nutriente. Vi sembra poco?

Da pochi anni, anche in Italia, è possibile far rifornimento di latte crudo appena munto utilizzando appositi distributori automatici: si tratta di una nuova modalità distributiva da tempo già diffusa in Austria, Germania e Svizzera. Il latte fresco appena munto è venduto in tutte le regioni del Nord: dalla Lombardia al Piemonte, dal Friuli al Veneto all’Emilia Romagna, ma anche nelle Marche, nel Lazio e fino alla Puglia. La presenza dei distributori di latte crudo si sta diffondendo, oltre che nelle aziende agricole, anche nelle piazze dei centri urbani, vicino a edicole e fornai; il prossimo obiettivo è quello di vedere gli erogatori di latte crudo anche presso le scuole, gli uffici, gli ospedali e le mense.
Fare il «pieno» è possibile con una bottiglia da un litro che viene riempita di latte dopo aver inserito una moneta nella macchinetta distributrice. Un sistema che consente agli allevatori di proporre al consumatore, direttamente e in modo sicuro, il latte subito dopo la mungitura: dalla stalla alla tavola, senza passare per le industrie di trasformazione del prodotto e i reparti di vendita della grande distribuzione organizzata.

Spillare’ il latte crudo è davvero semplice
Una volta individuato il distributore automatico più vicino, è sufficiente inserire una moneta da un euro, riporre una bottiglia vuota da un litro nell’apposito spazio e aspettare che si riempia. In molti distributori c’è la possibilità di acquistare anche quantitativi minori, per rispondere alle esigenze dei single o semplicemente per dissetarsi con un solo bicchiere. I distributori o bancolat, riportano – a garanzia della piena rintracciabilità del prodotto – il nominativo, il recapito dell’azienda produttrice, il luogo di allevamento e di mungitura. Per quanto riguarda la sicurezza igienica, il latte crudo, per essere venduto, proviene da un allevamento di bestiame monitorato attraverso rigidi controlli sanitari, e successivamente controllato nella fase di conservazione del prodotto. I bancomat, inoltre, sono dotati di un sistema di lavaggio interno automatico e programmati in modo da bloccare l’erogazione del latte in caso di malfunzionamento.

Il latte crudo, un alimento vivo
Il latte crudo contiene proteine anti-microbiche e agenti anti-infettivi importanti per stimolare il sistema immunitario di chi lo consuma e capaci di limitare lo sviluppo dei batteri una volta a contatto con l’ambiente esterno. Il latte, ancora all’interno della mammella dell’animale, è sterile; incontra i primi fermenti lattici nel condotto lattifero e si arricchisce ulteriormente di flora lattica una volta a contatto con l’ambiente esterno.
La flora lattica è essenziale per la digestione del latte e dei latticini e la sua presenza inibisce la crescita e il proliferare di diversi batteri; inoltre conserva le qualità nutritive inalterate: vitamine, proteine, sali minerali, enzimi e lattobacilli. Il latte crudo, per legge, esce da una mammella sana e viene munto in un ambiente pulito e controllato; per motivi igienici viene esclusa la mungitura a mano e, una volta munto, si dispone una tempestiva refrigerazione del prodotto. Sul territorio nazionale può essere commercializzato solo in vendita diretta, dal Produttore al Consumatore. il trattamento, la raccolta e il trasporto di latte crudo, così come il personale, i locali, le attrezzature e gli strumenti utilizzati negli stabilimenti di produzione, devono rispettare obblighi precisi di igiene al fine di evitare ogni tipo di contaminazione.

Il latte pastorizzato
Il latte che troviamo in commercio, prima di essere stoccato, trasportato e distribuito è sottoposto a trattamenti termici e meccanici come la pastorizzazione, la sterilizzazione, la scrematura, l’omogeneizzazione e il confezionamento.
La pastorizzazione, in particolare, è un trattamento termico che indebolisce il valore nutrizionale del latte, distruggendo almeno il 10 per cento delle vitamine B1, B6 e B12 e il 25 per cento della vitamina C contenute nel latte crudo; inoltre incide negativamente sulla capacità del corpo di assorbire l’acido folico (o vitamina B9), particolarmente importante per il sistema nervoso e la circolazione del sangue.
Le proteine del siero – le più nutrienti – vengono denaturate dal trattamento con il calore, provocando una perdita di valore e scatenando potenziali reazioni allergiche. Anche gli agenti anti-infettivi presenti nel latte crudo sono denaturati dalla pastorizzazione.
La pastorizzazione è stata introdotta per la prima volta in Inghilterra alla fine del XIX secolo, con lo scopo di favorire lo sviluppo del settore lattiero caseario di tipo industriale. Per conquistare l’opinione pubblica e i consumatori è stata da subito promossa una politica di terrore indicando il latte crudo come causa di malattie, anche mortali.

Il consumo del latte crudo fa bene alla salute e all’ambiente
Il latte crudo è un alimento completo, sano e genuino; oggi acquistarlo attraverso i bancolat comporta un risparmio del 20-30 per cento rispetto al prezzo del latte fresco proposto dalla grande distribuzione organizzata. I distributori automatici rappresentano, inoltre, un'ottima opportunità per le aziende agricole che effettuano vendita diretta e, al contempo, per i consumatori ai quali viene proposto un prodotto non trattato e con garanzie di salubrità. Ulteriore vantaggio è quello di riutilizzare il contenitore impiegato senza produrre inutili rifiuti: in Italia ogni anno vengono consumati oltre 900 milioni di litri di latte fresco distribuiti in confezioni di tetrapak (cartone poliaccopiato) o bottiglie di plastica; con l’acquisto ‘alla spina’, utilizzando di volta in volta bottiglie in vetro lavate, è possibile contribuire alla riduzione di questo tipo di rifiuti. Un altro aspetto da tenere bene in considerazione è che i bancolat, oggi presenti sul nostro territorio, offrono un prodotto di provenienza locale.


Per approfondire
Cosa occorre sapere, per gustare un buon bicchiere di latte crudo

Da
www.podere-giardino.it
• Il latte prelevato dal distributore è latte intero, fresco di giornata, crudo, non è stato perciò sottoposto a nessun trattamento termico (scrematura, omogeneizzazione, pastorizzazione, sterilizzazione) in questo modo mantiene inalterate tutte le qualità nutrizionali: vitamine, proteine, sali minerali, enzimi e lattobacilli.  
• Il latte crudo va tenuto sempre in frigorifero (da 0° a 4°) e per beneficiare al massimo della freschezza è preferibile consumarlo entro 48 ore. 
• In alternativa al consumo crudo (il latte è garantito da controlli sanitari effettuati sul latte stesso e sulla mandria) si può scaldare fino ad ebollizione, operazione consigliata in caso d’esposizione prolungata a temperatura ambiente.
• Prima di consumarlo si consiglia di capovolgere 2 o 3 volte la bottiglia in modo da omogeneizzare il contenuto (se si lascia a riposo in frigo, la panna tende ad affiorare).
• Si consiglia di portare da casa il proprio contenitore. La bottiglia di vetro è ecologica in quanto si può riutilizzare più volte, ma è necessario lavarla bene con il detersivo dopo il suo utilizzo.
• Per una corretta conservazione è bene utilizzare sempre contenitori perfettamente puliti.

Per approfondire
Come trovare i distributori di latte crudo
Per individuare il distributore più vicino ci si può rivolgere alle Associazioni Allevatori della propria provincia; in rete l’azienda agricola Biolà di Roma, impegnata nella produzione e distribuzione di latte crudo, tiene aggiornata una piccola banca dati con i principali distributori e rispettivi allevatori per ogni regione:
http://www.biola.it/link.aspx.


Segnalazioni librarie:


Monica Di Bari, Saverio Pipitone,
Schiavi del Supermercato
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