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Gli sprechi nel settore energetico in Italia costano almeno 20 miliardi di euro l'anno

di redazionale - 31/03/2008


Gli sprechi nel settore energetico in Italia costano almeno 20 miliardi di euro l'anno. Lo calcola Confederscenti, che chiede incentivi all'80% per l'estensione del solare e fotovoltaico a famiglie e piccole imprese/
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Gli sprechi nel settore energetico in Italia costano almeno 20 miliardi di euro l'anno. È quanto calcola la Confederscenti nel Rapporto "100 casi di sprechi nell'energia". "Senza tanti sprechi ogni famiglia - afferma l'associazione dei commercianti - potrebbe risparmiare 516 euro all'anno con la riduzione di costi e di imposte". Confesercenti avanza dunque alle forze politiche e alle istituzioni alcune proposte, a partire dalla richiesta che "il settore pubblico dia il buon esempio per primo eliminando sprechi, agendo sulla riconversione energetica e favorendo con incentivi ancora maggiori dei previsti il risparmio energetico che riguarda famiglie ed aziende".

A tale proposito la Confesercenti chiede che "per l'estensione del solare e fotovoltaico si portino gli incentivi all'80% dall'attuale 55% per famiglie e piccole e medie imprese, con una maggiore libertà da quei vincoli ambientali che possono rendere troppo complesso, o praticamente impossibile, l'iter per dotarsi di tali fonti di energia". Ma ecco alcuni degli sprechi energetici elencati nel Rapporto della Confesercenti. L'Italia è il primo importatore di energia elettrica al mondo, con la conseguenza che il costo per l'utente italiano è il doppio di quello sostenuto da un francese e il triplo di quello che grava su uno svedese.

Il nostro paese ha anche il record europeo della tassazione sui consumi energetici di ogni tipo ed ad ogni livello, nazionale e locale: "la spremitura di famiglie ed imprese tocca la ragguardevole cifra - rileva Confesercenti - di 31 miliardi di euro l'anno, la più alta d'Europa. Poi ci sono i paradossi: il fabbisogno energetico é di 198 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), mentre il consumo effettivo e di 146 Mtep. "Vale a dire che le perdite sono pari a più di un quarto", commenta l'associazione.

"Sprecona - prosegue ancora il Rapporto - è anche l'illuminazione pubblica: il 95% delle sorgenti luminose utilizzate per l'illuminazione pubblica o privata esterna utilizza sistemi inadeguati che disperdono inutilmente verso l'alto il 45% della luce erogata ed i nostri lampioni, da soli, disperdono circa il 30% di luce il che vuol dire erogare inutilmente la stessa luce per 250 milioni di euro l'anno". Infine, tra i problemi elencati anche i "buchi nella rete", il basso grado di utilizzo degli impianti, il mancato ricorso a doppi vetri o all'utilizzo di carta riciclata.